L’incazzometro alla prova del 18 e 25 aprile

«Sentinelle in piedi», «Forza Nuova», Faenza, Ravenna e chi fa finta di non vedere

di Andrea Mingozzi

25aprile

Non mi piace utilizzare strumenti che misurino la rabbia, anche perché la rabbia è sentimento complicato da gestire, figuriamoci da misurare. Tuttavia il mio «incazzometro» in questi giorni è stato messo duramente alla prova.

Vivo nella ridente cittadina di Faenza, provincia di Ravenna e mi chiedo che cosa hanno fatto di male la mia città e il capoluogo di provincia per meritarsi quel che si verificherà sabato 18 aprile e sabato 25 aprile. Premetto che quest’ultima data per me ha un valore incommensurabile, in quanto antifascista.

Andiamo con ordine.

Il mio personale incazzometro ha registrato valori altissimi quando sono venuto a sapere che sabato 18 aprile, il gruppo omofobo delle “sentinelle in piedi” occuperà Piazza del Popolo, esprimendo odio per i diversi, col pretesto di manifestare a favore della libertà di espressione. Questi personaggi propugnano in modo piuttosto singolare (stando in piedi e immobili a leggere) l’esclusività della famiglia tra uomo e donna, regolata da matrimonio, la cosiddetta “famiglia naturale”. In particolare le “sentinelle” ritengono che il disegno di legge Scalfarotto – in esame in Parlamento – che ha come obiettivo di sanzionare l’omofobia sia «fortemente liberticida in quanto non specifica cosa si intende per omofobia lasciando al giudice la facoltà di distinguere tra un episodio di discriminazione e una semplice opinione».

Perché proprio Faenza? Poco prima della fine dell’anno, il nostro Consiglio comunale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno dell’opposizione di centrodestra in cui si chiedeva di istituire la festa della famiglia “naturale” (appunto quella sancita da un matrimonio fra un uomo e una donna), di non divulgare nelle scuole pubbliche il documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sull’educazione sessuale a scuola … con altre sciocchezze che trovate al seguente link http://www.qualcosadisinistra.info/pensiamo-che/123-a-faenza-le-famiglie-le-sostengono-cosi.

Ci fu una gran polemica, il sindaco ritirò l’ordine del giorno ma ribadì le sue idee a favore della famiglia “naturale” e la contrarietà a che le coppie omosessuali possano adottare. Risultato: invece di dimettersi, è stato ricandidato per acclamazione dal suo partito, il Pd. Oggi, dopo essere passati per il pubblico ludibrio, a distanza di qualche mese dobbiamo subire anche l’umiliazione di vedere occupata la piazza principale da gente così oscurantista. Coincidenze? Non credo.

Non so se il mio incazzometro sia in surriscaldamento più per la presenza di queste “sentinelle” o per il fatto che “chi di competenza” ha autorizzato tale manifestazione proprio nella piazza principale della città.

Se con la manifestazione del 18 aprile l’incazzometro ha superato di molto i livelli di guardia, quello che sto per raccontare rischia di farlo letteralmente esplodere.

L’altro giorno da facebook apprendo che il 25 aprile Forza Nuova, gruppo di estrema destra, presenterà a Faenza (in un luogo non ancora precisato), la propria lista elettorale con la presenza del segretario nazionale, Roberto Fiore. Una provocazione bella e buona, soprattutto se a ciò si aggiunge la manifestazione che gli stessi neofascisti organizzeranno sabato 18 aprile a Ravenna contro l’immigrazione (eh, già! La democraticissima provincia nello stesso giorno viene messa a dura prova da omofobi e fascisti: da parte mia, se ce la faccio, presidierò entrambe le piazze). Inutile che spieghi cosa fa e e cos’è Forza Nuova. Decidere di presentare la lista elettorale per le amministrative a Faenza proprio il 25 aprile imbratta il 70esimo della Liberazione nella nostra città. Anche qui mi chiedo: come è possibile che ai dirigenti di Fn sia permessa una tale iniziativa? Forse perché negli anni hanno avuto dal sindaco di Faenza addirittura manifestazioni di solidarietà quando le loro sedi furono fatte oggetto di qualche secchiata di vernice? Forse perché se qualcuno volesse rileggersi i discorsi del sindaco di Faenza – per la cronaca Giovanni Malpezzi – durante le celebrazioni del 25 aprile mai troverebbe la parola antifascismo? Coincidenze?

L’incazzometro, che nel frattempo sono riuscito a “riparare”, dovrebbe meritarsi di un po’ di riposo… Pura illusione. Perché per quanto concerne l’iniziativa di Forza Nuova a Ravenna (contro gli immigrati) sia il sindaco Matteucci che l’Anpi di Ravenna pur “stigmatizzando”  invitano i cittadini a ignorare … e a non organizzare nessun presidio di contrasto (che invece ci sarà. ovviamente in modo pacifico). Mi sembra incredibile che l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) inviti «i ravennati a ignorare completamente una provocazione che deve essere lasciata cadere nel vuoto» e anzi segnali come «ogni altra iniziativa, anche con fini condivisibili, finirebbe per fare da amplificatore a personaggi che vanno isolati». Io penso sia molto labile il confine tra chi ignora e chi è indifferente. Proprio perché troppe volte si sono ignorate queste manifestazioni xenofobe, intolleranti, lontanissime dalla tradizione democratica e dalla Costituzione, oggi ci troviamo con una tale concentrazione di provocazioni da parte della destra più estrema. Non è il momento di ignorare ma di scendere in piazza: a Ravenna, e auspicabilmente anche a Faenza. Affinché si faccia capire a certa gente che ogni azione omofoba, razzista, antidemocratica troverà una forte resistenza.

PS: qui in bottega aderiamo all’incazzatura. A illustrare questo post abbiamo scelto in rete una immagine del sempre bravo Fogliazza.

 

Redazione
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2 commenti

  • “Limoni duri per le Sentinelle in piedi” (tratto da http://www.zic.it/limoni-duri-per-le-sentinelle-in-piedi/)

    “Noi froce lesbiche trans femministe antifasciste amiamo tante posizioni!”. Appuntamento in piazza S.Stefano alle 14,30 di domenica, giorno di una nuova veglia omofoba dopo la magra figura di ottobre insieme ai fascisti di Forza Nuova.

    Se le Sentinelle stanno in piedi, noi froce lesbiche trans femministe antifasciste amiamo tante posizioni! Distese in relax, in piedi a cantare, chiaccherare, gioire e limonare! Continueremo a prendere parola nonostante chi si ostina a negare la nostra stessa esistenza. Porta trucco parrucco, rossetti, ombretti, ciprie e matite per giocare con le identità. Porta cartelli, teli da mare, cuscini, ombrelloni e libri!

    Domenica 19 aprile 2015

    Tutt* in Piazza Santo Stefano alle 14.30

    Siamo invitate ad agire il nostro dissenso. Siamo chiamate a portare in piazza i nostri percorsi di liberazione. Accettiamo l’invito per contro-informare, per godere delle nostre complessità nello spazio pubblico, spazio che qualcuno vorrebbe costringere al silenzio.

    Ci vogliono maschi o femmine eterosessuali per forza, e non solo! Dobbiamo anche aderire alla loro morale relativa e religiosa, essere monogam*, procreare, lavorare, e…that’s it! Ma lo sanno quel che fanno? Usano il “bambino” come un fantasma della morale religiosa: gli negano l’immaginazione e un futuro all’altezza dell’universo che scorre e cambia. Usano la “donna” come uno spauracchio monodimensionale, che deve solo e solo riprodurre la loro “specie”.

    Le vite che ci raccomandano non solo ci stanno strette ma negano l’esistenza stessa delle diversità, dei colori, della gioia, dell’organizzazione collettiva, dei nostri modi di fare famiglie, di prenderci cura, di stare in relazione, di amare.

    Gay, lesbiche, persone transgender, agender, queer, sono per loro un’invenzione teorica che si annida tra i banchi delle scuole. Si sbagliano. Noi non siamo teorie astratte. La “libertà d’espressione” non può spazzarci via perché noi non siamo un “discorso”: noi siamo corpi, desideri incarnati, favolosi ed eccentrici.

    E domenica cantiamo, balliamo e limoniamo per la nostra autodeterminazione.

    Coalizione trans-femminista, queer, Lgbt, antifascista

  • enrico caravita

    Il presidente di ANPI Ravenna è Ivano Artioli. Non è stato un partigiano e non è un partigiano e i vecchi partigiani … che ora sono quasi tutti morti per ovvi motivi di età, hanno sempre litigato con lui perché non ha mai capito un cazzo ed era solo interessato a essere un Presidente!!!!
    E voglio ricordare il partigiano Ennio Tassinari, morto due anni fa, che litigò con lui varie e varie volte … ricordo una delle liti … l’ Artioli non voleva che venisse scritta la parola “compagno” sugli annunci funerari, prima del nome del compagno defunto , poiché la parola “compagno” era ritenuta faziosa … e in quanto presidente dell’ANPI non avrebbe autorizzato il pagamento degli annunci stessi.
    La reazione di Ennio fu immediata e furente! Protestò e non so se ottenne il pagamento, da parte dell’ANPI di Ravenna, degli annunci funerari.
    So invece che la parola “compagno” fu scritta prima del nome e de cognome anche per quel suo compagno di battaglia.

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