Notturno – Gianfranco Rosi

(visto da Francesco Masala)

qualche anno dopo Fuocoammare Gianfranco Rosi gira un nuovo documentario, in zone di guerra, Siria, Kurdistan, Iraq, qualcuno aggiunge il Libano, ma non ho visto immagini, forse c’erano, ma nel montaggio devono essere sparite (se non ho dormito un po’).

non ci sono molte parole, quasi solo in manicomio, il posto più sicuro di quelli visti nel film.

la fotografia è di serie A.

le immagini parlano da sole, alcuni segmenti più riusciti di altri, l’occhio del regista fa la sua parte, e come sempre succede ci si chiede se la presenza della telecamera rende le persone (nel documentario) come sono, o le cose cambiano? l’osservatore cambia l’osservato? eterna domanda.

certo che viene in mente un’altra domanda? chiunque di noi lì, uno come loro, resterebbe sempre lì o cercherebbe a tutti i costi di arrivare in Europa (che nei confini di quelle nazioni disegnati con il righello ha un bel po’ di colpa)?

film che merita, un po’ sotto Fuocoammaresecondo me, ma merita.

https://markx7.blogspot.com/2020/09/notturno-gianfranco-rosi.html 

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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