Pensioni: bisogna informare a 360 gradi…

perché tutti sappiano. Nasce una pagina facebook «per saperne di più».

di Matteo Mariani

 

Sulle pensioni si leggono di continuo, sui principali mezzi di comunicazione, notizie che vanno sempre nella stessa direzione: la popolazione invecchia, le pensioni da pagare sono tante, c’è la crisi (poi il COVID e ora pure la guerra) quindi c’è poco da fare: occorre andare in pensione più tardi e prendere meno soldi.

Come però ben diceva Giovanni Mazzetti, docente universitario di Politica dello sviluppo economico – nel suo libro «Il pensionato furioso» – esistono anche informazioni che vanno in senso opposto, smentendo questi concetti che hanno il fine principale di colpevolizzare il singolo lavoratore/cittadino, addossandogli sulle spalle le responsabilità dell’attuale difficile situazione economica.

Queste affermazioni discordanti, però, se si vogliono leggere occorre andarle a cercare col lanternino. Va di moda dire che bisogna lavorare più a lungo e che la pensione è un privilegio, piuttosto che analizzare le vere cause dei problemi per arrivare magari a scoprire che, se qualcuno ha vissuto nei privilegi, questi non sono certo i lavoratori italiani e neppure gli attuali pensionati, che magari campano con l’assegno sociale.

Nel (modesto) tentativo di dare più voce a chi sostiene invece che il sistema pensionistico vada cambiato, che il sistema contributivo non sia equo, che occorra dare la possibilità agli italiani di ritirarsi prima dal lavoro, riportando le relative spiegazioni e argomentazioni, ho pensato di creare la pagina Facebook «Pensioni, le news per saperne di più» e ho iniziato a raccogliere un po’ di materiale.

Un esempio? «Quota 100» – che sicuramente non era la panacea di tutti i mali ma ha rappresentato qualcosa – dal rapporto consuntivo dell’INPS risulta sia costata meno del previsto, più precisamente 10,3 miliardi di euro in meno, su un totale di 33,5 miliardi stanziati. Perché allora l’hanno interrotta? Di solito le riforme peggiorative vengono motivate da affermazioni tipo «costava troppo»; qui invece ci hanno detto che la Quota 100 è stata tolta perché non tutti ne hanno usufruito, è costata di meno, quindi si vede che non interessava abbastanza…

Ma è possibile accettare tutto questo? Oltre il “danno”, anche la beffa?

LA VIGNETTA è stata scelta dalla “bottega”

 

Redazione
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