Quanti sono i mondi di Pessoa?

il grande poeta portoghese (sia lode a lui).

di Mauro Antonio Miglieruolo

Nessuno lo sa, ma non sembra siano stati così tanti. Centocinquanta circa. Pochi per un abituale frequentatore della letteratura di fantascienza, aduso alle iperboli vanvogtiane e all’ordinario smisurato di tanti altri autori.

08gennfernando-pessoaL’esame delle carte lasciate da Pessoa, trentamila e passa pagine di testo, il cui esame richiederebbe le smisurate attitudini di un robot asimoviano, ma che sono affidate alle ben più scarse facoltà degli studiosi, ogni tanto ne svela qualcuno nuovo. Attualmente sembrerebbe trattarsi di 136 eteronimi dei quali Pessoa ha fornito opere e biografie (tra questi sono da annoverare gli illustrissimi poeti Alvaro de Campos e Ricardo Reis, sue preziosissime invenzioni); nonché un certo numero di biografie alle quali non è stato attribuito alcun lavoro letterario, probabilmente perché Pessoa non ha fatto in tempo a produrli per loro.

08genn2-pessoa3Tra tutte queste creazioni, ognuna delle quali presuppone e include un romanzo, c’è da segnalare l’invenzione di un’intera redazione, quella del giornale “O Parlador” del quale, ancora adolescente, ideò redazione e rete di corrispondenti. Un vero e proprio piccolo mondo letterario all’interno del più vasto che stava costruendo.

08genn3_fernando_pessoa,a2Pessoa dunque si spinge oltre Borges, che si è limitato a ipotizzare la possibilità di Biblioteche senza fine e senza principio, nonché di autori impossibili di libri impossibili, ma senza nascondere di esserne l’artefice. Si spinge oltre gli stessi più visionari scrittori di fantascienza e i loro piccoli Assurdi Universi e Universi Alternativi. Pessoa giunge a creare 136 copie di se stesso che non sono copie replicanti, ma differenti l’una dall’altra come ognuna lo è dal creatore, Pessoa-Dio, che li ammette all’esistenza. Veramente, è tutto un mondo quello che si dischiude dall’esame delle sue carte. Il mondo delle infinite possibilità che l’universo quantistico offre agli uomini e del quale Pessoa fornisce le coordinate ideali per realizzarle tutte contemporaneamente.

08genn4-pessoaIl che ci porta a dubitare (cioè a credere), non so se più fantasticando, temendo o auspicando, che noi tutti non si sia altro che il frutto un po’ più articolato di un autore cosmico, un visionario poeta, dotato di un super word processor, in vena di donare vite, che di biografie e storie ne ha scritte tante, più di quante la mente umana possa immaginare; e che probabilmente (questo l’auspicio) continuerà a scriverne altrettante.

Chiudo con i versi attraverso cui il Poeta descrive l’essenza di se stesso e del proprio programma. Un poeta consapevole di qual che stava facendo (non altro che la produzione di se stesso), enunciandolo senza mezzi termini in faccia ai suoi inconsapevoli contemporanei, che tali sono voluti restare nonostante la confessione:

Io sono un’antologia

Scrivo così variamente

Che poco o molto che valgano

Le poesie, nessun direbbe

Che il poeta è uno solamente.

08gennpessoa-poesia1Non rimane allora che fare atto di deferente ossequio a mezzo di un meravigliato e un po’ atterrito “Amen”.

Amen.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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