Radio Onda Rossa deve vivere

Cam­pa­gna di radio­abbona­mento annuale #30×1000. Appello per sostenere la storica radio romana di via dei Volsci

di Radio Onda Rossa

Cari ascoltatori e care ascoltatrici,
da quando Radio Onda Rossa ha iniziato a trasmettere, il 24 maggio del 1977, si è verificato – ogni anno e per tutti gli anni successivi – un fatto senza precedenti: migliaia e migliaia di persone di ogni estrazione sociale sono venute in radio a portarci il loro contributo in denaro, perché nella nostra scelta di contrastare l’insulto dell’informazione asservita, vedevano finalmente una possibilità di riscatto come mai si era presentata prima. Vivere di sottoscrizioni senza mai fare pubblicità, senza prendere un soldo per mandare in onda spot e comunicati, è stata una scelta estrema che ha messo a rischio ripetu­tamente la soprav­vivenza della radio, ma è stato anche l’imprin­ting che ne ha segnato defini­tivamente il carattere. I compagni e le compagne che collaborano e trasmettono dagli 87.9 non solo non perce­piscono alcun compenso, ma contri­buiscono econo­mica­mente alla soprav­vivenza della radio che dunque vive esclu­sivamente del loro impegno, delle sot­tos­crizioni di chi l’ascolta e delle inizia­tive culturali che si svolgono negli spazi sociali.

In questi ultimi anni facciamo sempre più fatica a far quadrare i conti. I costi di gestione aumentano e le entrate non riescono a coprirli. Da un lato c’è la difficoltà da parte di artisti e creativi di dare un apporto concreto a chi promuove cultura e partecipazione, specie in ambito musicale, dove le iniziative si rincorrono generando una decisa contrazione numerica delle/dei par­teci­panti, peraltro impediti da un tenore di vita sempre più precario a lasciare qualche spicciolo di sottoscrizione. Dal lato delle spese invece tutto costa ineso­rabilmente di più: utenze telefoniche ed elettriche (degli studi e del trasmettitore di Monte Cavo, cambiato lo scorso anno – di nuovo grazie al sostegno di chi, ascoltandola, sente sua questa radio), tasse, gabelle, spese di gestione, manu­tenzione e sos­titu­zione delle attrez­zature. Tutto questo, trasformato in soldi, significa un costo complessivo di 30.000 euro l’anno.

Se per 42 anni siamo riusciti economicamente a tirare avanti, oggi ci rendiamo conto che il reperimento di 30.000 euro l’anno non può essere lasciato al buon esito di un concerto, né possono farvi fronte da soli i compagni e le compagne che trasmettono dai microfoni della radio. L’anno scorso, in una situazione emergenziale per la necessità di acquistare un nuovo trasmettitore, abbiamo lanciato un crowdfunding che ha superato ogni nostra più rosea previsione. Chiediamo quindi ancora il vostro supporto, per dare stabilità ad una situazione a dir poco precaria.

Lanciamo una campagna di abbonamento alla radio: 30€ a testa, 1000 sostenitori, ogni anno. Non è poco, ma crediamo che sia possibile e che sia importante.

Solo con delle sottos­crizioni più rego­lari potremo conti­nuare a tras­mettere, dedicando ulteriore tempo alla costruzione di una voce critica e schierata, agli approfondimenti politici e culturali, ad un’informazione quotidiana libera da padroni e da padrini di qualunque specie.

Qui le modalità per sottoscrivere il radioabbonamento

Redazione
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