ricordo di Silvestro Montanaro

con due video e un testo sul nuovo colonialismo francese

 

Silvestro Montanaro. Ci lascia una voce libera

Montanaro era nato il 26 marzo 1954 a Sora (Fr) e ha iniziato la sua carriera giornalistica come corrispondente di Paese Sera e poi de l’Unita. In seguito, ha lavorato per la Voce della Campania firmando tra il 1985 e il 1988 delicatissime inchieste sui rapporti tra mafia, camorra, poteri politici ed economici.

Sempre per la Voce e poi per la Domenica del Corriere, ha firmato la contro-inchiesta sul caso Enzo Tortora, raccogliendo testimonianze inedite e le ritrattazioni di numerosi collaboratori di giustizia.

Nel 1989 firma più dossier sull’immigrazione e diventa l’addetto stampa della prima Associazione di migranti. Nello stesso anno entra a far parte del gruppo della trasmissione televisiva Samarcanda.

Lavora con Michele Santoro anche a Il Rosso e il Nero e a Tempo Reale, diventandone co-autore nell’ultima fase.

Nel frattempo pubblica tre libri-inchiesta, di cui uno, con Baldini &Castoldi: un volume sul Mozambico adottato come libro di testo in numerose scuole, che riportava storie di bambini nel dopoguerra.

Poi, cura il progetto Sciuscià (e ne realizza alcuni episodi) ed è l’autore di Drug Stories.

Alla fine di questa esperienza lavora a uno speciale televisivo sul debito estero dei paesi del Sud del mondo e realizza documentari fra i quali Col cuore coperto di neve, girato in Brasile sui temi del lavoro e della prostituzione minorile e E poi ho incontrato Madid, sull’ultima delle terribili carestie che hanno afflitto il Sud del Sudan.

Nel 1999, insieme a P. Murgia, diventa autore di C’era una volta, in onda (dal 1999 al 2013) su RaiTre: un programma di reportage, realizzato da Rai3 in collaborazione con Nazioni Unite, Istituti Missionari, COCIS e FOCSIV, che ha avuto diverse edizioni, quasi sempre trasmesse in tarda serata.

Nel 2002 è il conduttore della trasmissione Dagli Appennini alle Ande.

I suoi documentari hanno girato il mondo e accompagnato numerose campagne di verità e di difesa dei diritti umani, ricevendo, sia in Italia sia nel mondo prestigiosi riconoscimenti.

Eppure, la Rai, ultimamente non gli aveva più offerto spazi, destinandoli a trasmissioni più popolari ed emotivamente meno impegnative. Al posto delle inchieste di Montanaro abbiamo visto nascere programmi come «I raccomandati».

Tra le pubblicazioni di Montanaro spicca certamente Col cuore coperto di neve; un libro auto-pubblicato nel 2016. Una lettura tutt’altro che facile e dove le storie contenute e spiegate con grande umanità raccontano l’orrore dell’abuso e della prostituzione forzata di tante donne, soprattutto bambine e bambini, nel mondo: 4,5 milioni di vittime, secondo l’Ilo.

Grazie a Silvestro Montanaro abbiamo incontrato e conosciuto l’Africa, l’umanità; incontrato Thomas Sankara (il presidente con la bicicletta e la chitarra che fece vivere e rinascere il Burkina Faso, la Terra degli uomini integri come lui volle chiamarla, ucciso dalle lobby mondiali per mano di un “fratello” Blaise Compaoré, per le sue idee rivoluzionarie e contro corrente), abbiamo conosciuto tante storie, tanti volti ai quali il giornalista Montanaro ha restituito voce e dignità.

Auguriamo a lui un buon cammino e a noi di trovare un po’ di tempo per leggere, guardare e fare nostra l’eredità che Montanaro ci ha lasciato.

da qui

 

 

 

VIA LA FRANCIA E LE ALTRE POTENZE NEO COLONIALI DALL’AFRICA! –

Qualche giorno fa, un tribunale francese ha assolto dei soldati francesi accusati di aver abusato sessualmente di alcuni bimbi della repubblica centrafricana. I racconti dettagliati dei minori abusati per qualche spicciolo o per un tozzo di pane non sono stati ritenuti prove sufficienti.
L’ennesimo segno di cosa sia la presenza francese in Africa, il loro ” aiutiamoli a casa loro”. Arroganza, diritto all’impunità.
La Francia mantiene di fatto colonie in Africa. Controlla finanziariamente le sue ex colonie imponendo loro una moneta di rapina. Ne controlla le economie, grazie ad un odioso codicillo preteso nelle costituzioni delle indipendenze per il quale tutte le materie prime delle “ex” colonie vanno commercializzate in prima istanza con la Francia. I porti ed il traffico merci sono nelle mani del finanziere francese Bollorè. I settori economici più importanti nelle mani di imprenditori francesi. E’ impedita ogni trasformazione di queste materie prime in loco e, quindi, ogni possibilità di sviluppo. Chiunque abbia provato a ribellarsi a questo dominio assurdo è stato ucciso.
La grandeur francese, il suo essere potenza nucleare ed il suo ridicolo sedere in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, si fondano sul controllo ferreo di tanti paesi africani e delle loro economie. Innanzitutto quella del Niger, primo produttore mondiale di uranio, interamente controllato dalla Francia che lo paga una miseria e lascia quel paese alla fame.
Allo stesso tempo la Francia è capofila delle nazioni europee che di fronte alla fuga di massa da questo dominio folle e sanguinario hanno scelto di blindare le loro frontiere e hanno spedito loro soldati per costringere popoli disperati a restare nei loro stati prigione.
Anche noi italiani partecipiamo a questo schifo, in cambio di chissà quali briciole. Partecipiamo di un’ingiustizia che la storia giudicherà come atrocità e dispotismo.
I nostri politici affrontano la campagna elettorale vantando queste misure inumane e facendo a gara a proporne di ulteriori. Nessuno di loro ha il coraggio di dire che l’unico modo di bloccare i flussi migratori dall’Africa è rendere finalmente giustizia all’Africa. Impedire alla Francia, e ad altri paesi, la rapina ed il saccheggio di quel continente.
Spero e prego che siano gli africani a rendersi protagonisti di questa inrinviabile operazione di giustizia e verità.
Cacciate i francesi dalle vostre terre!
Punite severamente i burattini servi che francesi ed altri, multinazionali e poteri finanziari, hanno messo al potere a casa vostra a difesa dei loro interessi.
Io, noi, saremo con voi.

da qui

 

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