«Burnout e stress lavorativo»
Un breve articolo di presentazione al dossier. A seguire l’indice del covegno, organizzato da Rete Nazionale Lavoro Sicuro nel febbraio 2025, e le indicazioni per scaricare il testo.
L’universo della sofferenza è costellato da tanti puntini isolati, senza contatto con le altrui sofferenze. Nel caos della produzione capitalistica, regna un solo ordine, cinico e spietato: lo sfruttamento del lavoro.
L’ordine capitalistico trasforma gli uomini in “risorse umane” al pari dei macchinari e delle materie prime.
I lavoratori sono ridotti a rotelline di complessi sistemi organizzativi che impongono i propri standard dentro e fuori dei luoghi di lavoro.
Il Burnout, il Mobbing e le altre forme di sofferenza individuale sono come lucine che si accendono con rapida frequenza nell’universo dello sfruttamento.
Collegare con una linea questi puntini di angoscia individuale aiuta a svelare i tracciati che portano alle cause sociali.
Si scopre in tal modo che non si è soli a fronteggiare oppressioni e discriminazioni.
L’intreccio delle linee concorre a creare quella rete di solidarietà che trasforma il disagio individuale in forza di resistenza, in forza di classe.
Anche a partire dai casi individuali si costruisce quell’unità di classe capace di affrontare e comprendere tutte le dimensioni umane.
La Rete Nazionale Lavoro Sicuro vuole essere tutto questo.
Alla luce dello stillicidio di vere e proprie crisi esistenziali, di forme silenti e conclamate di stati depressivi, si assiste all’acuirsi della disciplina nelle fabbrica, nei magazzini e nelle aziende dei servizi.
Cresce un clima da caserma, così come il peso delle gerarchie e delle pletore di caporali.
Il ricorso insistito a provvedimenti disciplinari è solo la manifestazione esteriore della guerra di classe che anticipa i conflitti guerreggianti.
Abbiamo voluto riprendere i temi trattati nel convegno sul Burnout e stress lavorativo che si è svolto online l’8 febbraio 2025, pubblicando gli atti del convegno.
Abbiamo voluto ribadire che le tematiche trattate e la loro soluzione non si esauriscono nel convegno e nel chiarimento teorico delle cause di un malessere diffuso tra i lavoratori.
La soluzione è nel contrasto alla pedagogia di guerra che modella le forme organizzative dello sfruttamento del lavoro salariato.
Le guerre dell’oggi e del domani si combattono organizzando la lotta quotidiana, la resistenza all’oppressione di classe che, a partire dai luoghi di lavoro, si irradia in tutte le sfere delle nostre esistenze.
Il lavori del convegno si conclusero con un lapidario intervento di una compagna di Torino che merita di essere riportato perché è la sintesi di aspettative tradite e segna il tramonto definitivo di quello stato assistenziale mitizzato dalla retorica ma puntualmente smentito dalle logiche aziendaliste che escludono ogni riguardo alla dimensione umana.
“Sono una lavoratrice della sanità di Torino.
Mi sono rivolta più volte alla direzione del personale per trovare una soluzione d’impiego adeguata alle mie condizioni di salute.
Ho sempre prodotto certificazioni che ne attestano le limitazioni.
Ho sempre pensato che la sanità fosse un luogo in cui la tutela delle persone: pazienti e chi presta cura ai pazienti, fosse una priorità. Mi illudevo.
Alla fine di ogni colloquio ne uscivo con la sensazione che il mio precario stato di salute fosse una colpa da espiare e non da tutelare”
INDICE
1 Presentazione opuscolo.
2 eliminare i rischi alla fonte
3 relazione USI
4 Ambiente di lavoro, burnout, stress lavorativo, in-sicurezze sul lavoro
5 compito sociale non valorizzato
6 RELAZIONE SULLO STRESS DA LAVORO CORRELATO IN INPS
7 La sicurezza costa
8 Troppa passività
9 Ci vogliono spremuti come limoni
10 Quando svegliarsi diventa difficile
11 Il Mobbing non è solo una parola è una pratica subdola e oppressiva
12 resoconto del convegno
Per leggere il file Pdf dell’Opuscolo clicca —->>> QUI