Scor-data: 13 ottobre 1968

«Giuro fedeltà al mio popolo»

Un indiano Yakima annuncia che non servirà più nell’esercito Usa (*)

«Sono un indiano Yakima e Cherokee. E un uomo. Per 2 anni e 4 mesi sono stato un soldato nell’esercito degli Stati Uniti. Ho combattuto nel Vietnam fino a che non sono staro seriamente ferito ma recentemente ho preso una decisione che oggi pubblicamente rendo nota: una decisione di coscienza. Di impegno e di fedeltà. Io devo innanzitutto, e giuro, fedeltà al popolo indiano in base ai diritti sovrani delle nostre varie tribù. In base a questo atto di fedeltà e agli impegni che ne derivano io rinuncio a qualsiasi ulteriore impegno di servizio o di obbligo nei confronti dell’esercito degli Stati Uniti. Il mio primo dovere adesso è nei confronti del popolo indiano che lotta per i suoi giusti diritti […] e devo servirlo in questa lotta con tutti i mezzi a disposizione».

E’ l’inizio di una dichiarazione – resa pubblica il 13 ottobre 1968 – di un giovane indiano yakima dello Stato di Washington che nasce in un contesto importanyte: negli anni ’60 del secolo scorso si riaccese infatti un antico conflitto sul diritto alla pesca di alcune tribù “indiane” del Nord-est. Al solito i bianchi violarono i trattati (non due o cinque ma centinaia) e contro le proteste dei “pellerossa” si scatenò la repressione: ed è proprio dopo gli scontri fra pescatori e forze di polizia, con decine di arresti, che venne resa nota questa dichiarazione, praticamente in coincidenza con quel 12 ottobre che tuttora viene definito “giorno della scoperta” ma che è invece la data dell’invasione e dell’inizio di un lungo genocidio per molti popoli nativi.

Nella lunga dichiarazione si legge ancora:

«La difesa del popolo indiano e del suo modo di vita in questa lotta per i diritti di pesca è più importante e più impegnativa […] di qualsiasi altro dovere che io abbia nei confronti dell’esercito Usa. […] Non c’è ragione perché il popolo indiano non possa pescare nelle acque nelle quali ha il diritto di farlo. Non c’è ragione per cuii gli indiani debbano passare la loro vita in tribunale, in prigione o sotto il dominio della paura. […] I più antichi resti umani dell’emisfero occidentale sono stati rinvenuti di recente sulle rive del fiume Columbia: erano i resti di indiani pescatori. Quale tipo di governo o di società può spendere milioni di dollari per raccogliere le nostre ossa, ricostruire i nostri antichi modi di vita e proteggere le nostre antiche rovine e al tempo stesso mangiare la carne dei nostri viventi con azioni di forza che minacciano la nostra esistenza di indiani e distruggere quel tipo di vita che abbiamo scelto e che abbiamo il diritto di vivere? Lotteremo per questo diritto e vivremo la nostra vita».

(*) Riprendo questo testo dall’antologia «Storia degli indiani del Nord-America», un ottimo libro (che ormai è rintracciabile solo in biblioteca) di Gianfranco Corsini pubblicato nel 1974 dalla casa editrice G. D’anna; come fonte Corsini indica «Red Power» di A. M. Josephy, edito nel 1972 da McGraw Hill Book Company. E’ interessante aggiungere che il libro di Corsini faceva parte di “Secondo millennio” che era una eccellente, rigorosa, documentatissima collana di testi «per le scuole superiori». Sì, esisteva – e in parte esiste (r/esiste) – in Italia una scuola viva, intelligente e aperta alla contemporaneità: era la migliore figlia del ’68 e da allora i governi di vari “colori” hanno lavorato solo per distruggerla… ma questo è ovviamente un altro discorso.

Ricordo – per chi si trova a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 13 ottobre avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1307: Clemente V ordina l’arresto dei Templari; 1801: muore Tycho Brahe, forse avvelenato; 1820: arrestato Silvio Pellico; 1862; nasce Mary Kingsley; 1909: ucciso Ferrer (già in blog); 1917: mitologia di Fatima; 1941: nasce Paul Simon; 1943: una testimonianza dal lager di Dora; 1955: Ginsberg legge «Urlo»; 1986: Nobel pere la medicina a Rita Levi Montalcini; 2001: un pezzo di Eduardo Galeano sul Patriot Act; 2008: come gli Usa salvano le banche fallite; 2012: la strana storia di un cranio (lombrosiano) conteso. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
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