Scor-data: 30 aprile 1977, Buenos Aires

Quattordici “pazze” che cambiarono la storia
di Gabriella Cittadini (*)

Le prime 14 madres dei desaparecidos argentini si ritrovarono – senza conoscersi ma unite dalla comune angoscia – il 30 aprile 1977 nella Plaza de Mayo di Buenos Aires per chiedere alle autorità della “Casa de Gobierno” notizie dei loro figli scomparsi.
Alcune di loro soffrivano già per una doppia perdita: se vittime dei brutali sequestri erano state le loro figlie incinte (o appena diventate madri), assieme a queste erano scomparse le loro creature, rubate dai militari – o fatte nascere “in cattività” – e detenute in campi clandestini appositamente creati dai quali, dopo la sistematica eliminazione dei genitori biologici, i bambini venivano prelevati e dati in adozione a famiglie estranee, spesso proprio quelle degli assassini dei loro veri genitori.
Le “madres-abuelas”, sempre più numerose (e costituitesi in associazione dal 22 ottobre 1977) da 37 anni lottano – nonostante la repressione e le minacce subite negli anni della dittatura, e i successivi subdoli tentativi, dopo il ritorno alla “normalità civile”, di ostacolare e vanificare la loro azione – per i loro cari scomparsi ma anche per ritrovare gli oltre 500 bambini rubati dai militari di Videla e restituire a ciascuno di loro la vera identità.
Scrive Estela Barnes Carlotto, presidentessa delle Abuelas de Plaza de Mayo, in una lettera del 26 giugno 1996, indirizzata al nipote scomparso: «Starai crescendo nei tuoi 18 anni belli e pieni di sogni con un altro nome, Guido. Non sono tuo padre e tua madre quelli che festeggiano con te il tuo ingresso nell’età adulta, ma coloro che ti hanno rubato. Quello che non immaginano è che nel tuo cuore e nella tua mente porti senza saperlo tutti i sussurri e le canzoni che Laura nella solitudine della prigionia ti sussurrò quando ti muovevi nel suo ventre». La figlia di Estela – Laura – era stata sequestrata, ventitreenne, nel novembre 1977, incinta di due mesi e mezzo. Tenuta in vita – ammanettata e vigilata- fino al parto, fu assassinata il 26 giugno 1978 e il suo corpo fu restituito alla famiglia il giorno stesso dell’omicidio. Suo figlio Guido, nato “in cattività” nell’ospedale militare in cui la madre era reclusa, non ha mai potuto abbracciare neanche il ricordo di lei. La nonna Estela non ha ancora perso la speranza di ritrovarlo.
EstelaCarlotto-Cagliari

(*) Anche quest’anno, come nel 2013, ricordiamo la scesa in campo delle «madres» che cambiò la storia dell’Argentina. Nella foto Estela Carlotto durante la sua visita a Cagliari, l’ottobre scorso.
Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 30 aprile avevo, fra l’altro, queste ipotesi: «giornata del jazz»; 1906: nasce Duccio Galimberti; 1941: Croazia, legge «nazionalità»; 1945: Valerio Borghese in mano agli Usa; 1950: tre contadini uccisi a Celano; 1970: Nixon annuncia che gli Usa sono entrati in Cambogia; 1975: i vietcong liberano Saigon; 1976: ucciso Gaetano Amoroso; 1982: ucciso Pio La Torre; 1993: Craxi riempito di insulti e monetine; 1999: «bufala» di Darko Maver; 2008: Verona, ucciso Nicola Tommasoli. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

Redazione
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