Scor-data: 8 dicembre 1919

Nasce Julia Robinson

di Santa Spanò (*)

 

«Descrizione del lavoro di Julia Robinson:

Lunedì: Cercare di dimostrare il teorema

Martedì: Cercare di dimostrare il teorema

Mercoledì: Cercare di dimostrare il teorema

Giovedì: Cercare di dimostrare il teorema

Venerdì: Il teorema è falso».

Così la scrittrice Elizabeth Scott nel suo omaggio alla matematica statunitense Julia Hall Bowman Robinson.

Era nata a St. Louis, nel Missouri, figlia di Ralph Bowers Bowman e Helen Hall. Nel 1933, dopo una serie di vicissitudini familiari e personali, la troviamo alla San Diego High School e nella classe di matematica, come in quella di fisica, era l’unica ragazza. Le aspettative erano quelle che ogni genitore ha per il futuro dei propri figli: per Julia, che aveva dovuto recuperare due anni di scuola, colpita dalla scarlattina prima e subito dopo dalla febbre reumatica, l’aspettativa era il college e una qualifica per l’insegnamento (come si conveniva a una “signorina”).

Ma Julia Hall Bowman riceve la medaglia Bausch e Lomb per il miglior allievo di scienza, un piccolo segnale di quello che il futuro le avrebbe riservato. È il periodo della Grande Depressione iniziata nel 1929 e nel 1937 tutti i risparmi di Ralph Bowman erano stati spazzati via: è solo grazie all’intervento di una zia che Julia e la sorella Costance (Costance Reid biografa e divulgatrice matematica) potranno continuare il College. In questa fase della sua vita l’influenza più grande le arriva, più che dai corsi universitari, dalla lettura di «Men of Mathematics» di Eric Bell. Lei stessa racconta: «La sola idea di matematica reale che avevo proveniva dal libro Men of Mathematics. […]Non esalterò mai abbastanza l’importanza di tali libri di matematica nella vita intellettuale di uno studente come me senza contatti con l’ambiente della ricerca matematica».

Julia si laurea brillantemente nel 1940 alla prestigiosa Berkeley University e l’anno successivo sposa l’assistente Raphael Robinson, conosciuto durante la frequenza al corso di Teoria dei numeri. L’inizio della vita da signora Robinson segna anche la fine del suo impegno universitario. Una norma della Berkeley vieta l’insegnamento a membri della stessa famiglia nello stesso dipartimento; Julia si concentra così sulla vita coniugale, cerca una maternità che la metterà a dura prova dopo la perdita del bambino. È la matematica a regalarle un nuovo inizio.

Nel 1948 ottiene il dottorato di ricerca sotto la guida del logico e matematico Alfred Tarski (liberatorio è il teorema che condivide con Banach) con una tesi sui “Problemi di definibilità e decisione in aritmetica”. Numerose e originali le pubblicazioni della Robinson in questo periodo, fino a giungere agli anni ‘60 e alla vera notorietà che arriva con il fondamentale contributo dato, insieme ai colleghi Davis e Putnam, alla soluzione del “decimo problema di Hilbert”.

Il matematico David Hilbert che voleva riorganizzare i fondamenti della matematica, nell’agosto 1900 al Congresso Internazionale dei Matematici, tenutosi a Parigi, espose in modo organico quelli che riteneva i problemi più cruciali alla comunità dei matematici: sono noti come “i 23 problemi di Hilbert”.

Il tentativo di assiomatizzazione completa della matematica è impossibile, come dimostrò nel 1931 il matematico Kurt Gödel con il suo “teorema di incompletezza”: «ci sono cose che potrebbero essere vere, ma che non possiamo dimostrare». (Ma questa è un’altra storia.)

Nel 1970 il 22enne matematico russo, Yuri Matiyasevich risolve il “decimo problema di Hilbert”: il problema è impossibile! Il problema richiedeva la costruzione di un algoritmo generale che fosse in grado di stabilire se un dato sistema di equazioni diofantee (polinomi a coefficienti interi) ha soluzioni intere. Matiyasevich dimostrò che l’algoritmo non esiste. Questo fondamentale risultato – noto anche come Teorema DPRM, dalle iniziali di Davis, Putnam, Robinson e Matiyasevich – fu possibile grazie appunto agli sforzi di Martin Davis, Hilary Putnam e soprattutto Julia Bowman Robinson.

Un lavoro di ricerca durato vent’anni e la «casalinga che faceva matematica», come la definisce la sorella Constance in “Being Julia Robinson’s sister”, ottiene nel 1976 una cattedra a Berkeley, ed è la prima donna eletta matematico alla National Academy of Sciences. Fra gli innumerevoli riconoscimenti va ricordato nel 1982 l’invito a presiedere la American Mathematical Society (Ams) dove ricoprì la difficile carica di presidente per 4 anni. In questo periodo, riceve anche il premio MacArthur Foundation Fellowship.

Anche se gran parte del suo tempo è stato dedicato alla risoluzione del “decimo problema di Hilbert”, Julia Robinson ha lavorato per l’Office of Naval Research e per la Rand Corporation (Research ANd Development). Da ricordare il suo impegno politico collaborando alle campagne presidenziali di Adlai Stevenson nel 1952 e nel 1956, e per oltre dodici anni impegnandosi in prima persona nelle file del Partito democratico.

La figura di Julia Robinson viene ricordata nelle biografie a lei dedicate per le sue doti di idealismo e generosità, apprezzata per la sua lucida ironia, una donna comunque schiva che amava le gite in bicicletta in mezzo alla natura. Convinta che tutti dovessero avere l’opportunità di accedere alla carriera matematica, senza differenze di sesso.

Ma come lei stessa sottolinea nella sua autobiografia: «Tutta questa attenzione è stata gratificante, ma anche imbarazzante. Un matematico, ecco ciò che io sono veramente. Piuttosto che essere ricordata come la prima donna questa o quella, io preferirei essere ricordata, come un matematico dovrebbe, semplicemente per i teoremi che ho dimostrato e per i problemi che ho risolto».

Riferimenti:

-http://www-history.mcs.st-andrews.ac.uk/

http://www.agnesscott.edu/

-http://matematica-old.unibocconi.it/hilbert/hilbert.htm

-Reid, Constance. “Being Julia Robinson’s Sister,” in Complexities: Women in Mathematics.

-McMurray, Emily J., Ed. “Julia Robinson.” Notable Twentieth-Century Scientists.

-Reid, Constance and Raphael M. Robinson. “Julia Bowman Robinson (1919- 1985),” Women of Mathematics.

– Dunham, William. The Mathematical Universe.

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

Santa Spanò
Diceva Mark Twain: "Ci sono due momenti importanti nella vita: quando nasci e quando capisci perché". E io nacqui. Sul perché ci sto lavorando, tra la bottega, il mio blog http://lasantafuriosa.blogspot.it/ e... il resto ve lo racconto strada facendo.
Dimenticavo, io sono Santa!

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