Se Freccero parla a Onda Rossa…

il quotidiano «Renzpubblica» prova a buttarla in cagnara

OndaRossa

Radio Onda Rossa chiama Carlo Freccero, che è membro del Consiglio d’amministrazione Rai, per parlare delle trasformazioni della televisione pubblica.

Con domande di respiro. Quali sono le prospettive della “riforma della Rai”? Cosa significano le nuove nomine della Rai? Quale è lo stato dell’informazione pubblica oggi in Italia?

Al di là del suo ruolo istituzionale, Freccero è tra i migliori conoscitori del piccolo schermo e dunque ne esce una conversazione interessante – «lucida e costruttiva» nella valutazione di chi la conduce – sul ruolo della Rai.

A me sembra una normale intervista, insomma non la solita “marchetta” : venuta bene con risposte che spaziano. In qualche passaggio “prende” persino me che non ho la televisione e che da taaaaaaaanti anni non mi interesso alla tv, specularmente al fatto che lei – la Rainvest –  non si interessa di me e del mondo in cui vivo.

Dovrebbe essere “normale” che Freccero manifesti sue opinioni invece di emettere comunicati stampa aziendali. Ma quasi scoppia il putiferio. La solita «Repubblica» tenta di creare un caso.

http://www.repubblica.it/politica/2016/02/23/news/rai_freccero_contro_tutti_da_obama_al_tg1_dalla_botteri_al_pensiero_unico_renziano_-134060492/?ref=HREC1-8

Ora, se avete voglia di capire come funziona certo giornalismo, confrontate il pezzo di «Renz-pubblica» (così la chiamo io di questi tempi perché quando la sfoglio al bar vedo che è sempre d’accordo con Renz-premier) con quanto davvero accaduto.

Basta andare qui:

http://www.ondarossa.info/newsredazione/intervista-carlo-freccero; durata: 37 minuti.

Certo «Radio Onda rossa» (87,9 FM) si presenta come «un segnale che disturba» ed è da sempre fuori dal coro. Ponzi che paraponzi mi sa che questo è il problema. I buoni, se davvero lo sono, non parlano con i cattivi; i Panebianco non devono render conto ai collettivi di studenti; i venditori e compratori di F 35 non conoscono neppure di vista (infatti passando davanti a uno specchio non si riconoscono, come i vampiri che non riflettono) gli smantellatori di ospedali, scuole e servizi sociali. «La guerra è bella anche se fa male». Eccetera. Ah: abbiamo un ottimo ministro degli Interni che protegge i nostri corpi ma pure le anime (dei buoni, ché i cattivi hanno un buco nero).

Vade retro Onda Rossa.

Anche se il nome del quotidiano risulta ufficialmente e inspiegabilmente «Repubblica», i suoi capi sotto sotto ogni sera pregano che il buon Dio protegga il buon re d’Italia.

 

Redazione
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