Sì, viaggiare: a Fantàsia…

in compagnia di Bastiano Baldassarre Bucci

di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia   

A Genzano, presso Roma, viveva uno scrittore molto in gamba, un certo Michael Ende, figlio del pittore surrealista Edgar Ende. Amava molto quei luoghi e in ognuno di essi trovò materiale inedito da dare alle stampe riguardo a mondi bellissimi e altre storie favolose.

Una di queste gli fu raccontata da un bambino molto timido, impacciato e solitario di nome Bastiano Baldassarre Bucci, che un giorno ebbe la ventura di capitare nella libreria antiquaria del signor Carlo Corrado Coriandoli.

Il signor Coriandoli accolse non proprio calorosamente quel bambino tutto lacero e sporco, a causa del bullismo che subiva dai suoi compagni, tanto che Bastiano, per ripicca, gli rubò lo strino libro in pelle che il signor Coriandoli stava leggendo con tanta attenzione quando Bastiano era entrato trafelato nella libreria.

Rifugiatosi nella soffitta della scuola, Bastiano ancora non sapeva che la lettura di quel libro dalla pesante copertina avrebbe costituito un viaggio infinito in un mondo dalla geografia alquanto instabile, come ebbe modo di appurare.

Questo mondo, di nome Fantàsia, è costituito da terre, mari, fiumi, montagne e persino i punti cardinali che cambiano in continuo, estate e inverno, come il giorno e la notte, seguono leggi tutte personalissime, ben diverse dal nostro mondo.

Ci si può ritrovare in un afoso deserto e subito dopo in un gelido paesaggio glaciale, le distanze non si possono misurare e i concetti di “vicino” e “lontano” dipendono completamente dalla volontà del viaggiatore.

Bastiano Baldassarre Bucci scorreva le bellissime pagine di quel libro, stampate in inchiostro rosso e verde, accarezzava senza accorgersene la copertina scarlatta su cui era inciso un ovale formato da due serpenti che si mordono la coda.

Avrebbe scoperto dopo che si trattava dell’Auryn, stemma di Occhi d’Oro, la Sovrana dei Desideri e Imperatrice Bambina che vive nella Torre d’Avorio al centro di Fantàsia, che ora giace malata, poiché nel nostro mondo si commettono troppe azioni cattive, quali smettere di sognare con innocenza, mentire o fare del male.

Sarebbe forse niente, se non fosse che la malattia dell’Imperatrice Bambina condanna le creature di Fantàsia e il mondo medesimo a un destino peggiore della morte, fatte schiave dall’umanità sotto forma di menzogne, false illusioni e chimere, mentre Fantàsia si dissolve letteralmente divorata dal Nulla.

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