SOS Gaza: aggiornamenti e crowdfunding

di  Gaza FREEstyle (*)

Gaza City brucia, centinaia di migliaia di famiglie sono in fuga a piedi verso il sud, per salvarsi la vita. La prima notte è stato l’inferno tutale. L’esercito occupante ha sganciato bombe in tutte le aree dove si riparano i civili, creando il panico.

Tantissimi nostri compagni sono rimasti a Gaza City, hanno deciso di non abbandonare il proprio giaciglio. Migliaia di famiglie in queste settimane hanno perso tutto. Fiumi di persone, senza nulla, sono in fuga verso il sud senza nessun mezzo di assistenza e senza quasi più nulla.
L’occupante ha telefonato ai nostri operatori, a più persone ed in più occasioni, intimando di andarsene in dieci minuti, senza lasciare il tempo di organizzarsi.
Così tutti i nostri progetti che avevano luogo a Gaza City, sono stati spazzati via in una notte. Per molte ore abbiamo perso il contatto con Ali Pittore, Rajab dello skate team, Moataz e Jasser. Ore di disperazione vera. Video allucinanti e messaggi che fanno contorcere lo stomaco.
Ibrahim si è spostato a Dehir al Balah, dove sta effettuando le distribuzioni di acqua filtrata (vedi foto). A Dehir Al Balah sono arrivate centinaia di migliaia di persone, la zona delle tende sta esplodendo completamente e sono in corso anche ordini di evacuazione su tutti i lati.
Oggi scappare da Gaza city verso il sud, costa tantissimo. I taxi e le carrette sono pochissime e poche persone possono permettersele. I giornali, in particolare il fattoquotidiano, parlano di mille euro, in realtà in questi giorni quei prezzi si sono alzati, mille euro bastano per una persona. Un taxi oggi costa 2k, chi riesce a chiamarli, mette in una macchina tutta la famiglia e quello che riescono a racimolare.
Manca il gasolio, le strade sono troppo pericolose. Decine di famiglie sono in questi giorni incastrate a Gaza, in zone dove ad ogni angolo si apposta un cecchino o addirittura i carriarmati dell’occupante. Non riescono ad scappare per mancanza di soldi e presenza di anziani e feriti in famiglia.
Oggi Ali e Marah ci hanno detto di essere al beach camp di Gaza City, questo significa che a Gaza è ancora strapieno di persone.
Rajab è rimasto a Gaza e non ha potuto svolgere le lezioni di skate, ha distribuito le risorse tra le crew di skate e si è spostato verso il mare.
La clinica è stata spostata, con anticipo abbiamo trasferito quello che potevamo. Adesso stiamo cercando una tenda, abbiamo individuato uno spazio idoneo e aspettiamo di trovare medicine, garze e cerotti, per riaprire e continuare le attività.
La cucina gestita da Mohammed Alamareen, apre quasi tutti i giorni e affronta code chilometriche di persone affamate ed esauste.

La striscia di Gaza ormai è occupata per più della sua metà, l’esercito occupante, seppur spesso rimasto impantanato, avanza e pezzo per pezzo si sta mangiando tutto.
Non c’è più tempo, abbiamo scritto in queste settimane.
E’ così, la Palestina rischia di scomparire, i governi del mondo non sono stati in grado e non hanno voluto bloccare questo genocidio. Questo massacro quotidiano che sta turbando tutto il mondo.

Marah, Ali e Sarah hanno fatto interventi d’emergenza per tutti questi giorni.
Diverse persone hanno perso tutto e siamo intervenuti cercando di trovare soluzioni. Nero ha perso tutto, la sua tenda è stata centrata da un bombardamento violentissimo e si è trovato per strada con moglie e figli. In questi casi usiamo tutti i fondi che abbiamo per mettere in salvo le persone che ci chiamano, ma non basta mai. Ci sono giorni dove le emergenze sono talmente tante che non riusciamo nemmeno a comunicarle ai nostri compagni, per assenza di rete o perchè spesso abbiamo bisogno di tempo per spiegare le situazioni delicate che ci arrivano.
E’ capitato ci arrivassero richieste d’aiuto da persone che stavano organizzando truffe. Su queste persone stendiamo un velo pietoso, speculare su questa tragedia fa schifo e non ci sono altre parole.
Nelle prossime settimane e giorni, continueremo a cercare soluzioni per chi deve sfollare e cercheremo di individuare i punti migliori dove far arrivare le autobotti di acqua filtrata. Stessa cosa per i pacchi alimentari, gli spostamenti richiedono dei tempi di riorganizzazione con i commercianti e con le possibilità, pochissime, che si trovano nel campo in cui si arriva.

I nostri compagni e compagne sono commossi, come tutti e tutte noi, nel vedere le navi che prendono il largo e si dirigono a Gaza. E’ il primo movimento mondiale che abbiamo visto dall’inizio del genocidio. Per questo alcuni dei nostri sono in questo momento ai porti siciliani dove altre barche sono ferme e probabilmente nelle prossime settimane partiranno.
Compagne e compagni, il nostro aggiornamento è finito.
In queste settimane siamo impegnati in tutta Italia a promuovere assemblee, cortei e azioni. Ieri c’è stato lo sciopero generale, eravamo tantissime e tantissimi.
Non sarà l’unica data, bisogna stare pronti a scendere in piazza ogni giorno. Se bloccano la flottiglia, se prenderanno il controllo totale di Gaza city.
I numeri dei cortei stanno aumentando, la determinazione delle piazze è più forte e questo speriamo costringa il governo a chiudere tutte le relazioni con israele.
E’ tardi? si lo sappiamo, questo ci crea un buco nello stomaco ogni momento che sentiamo e vediamo i nostri fratelli e sorelle ormai scavati, senza capelli e con i volti impassibili, vuoti.
A Gaza si sta consumando la vergogna dell’umanità, non torneremo indietro e tutto questo ce lo porteremo dietro per anni.
Ma non possiamo mollare, questo è un momento dove sollevarsi e scendere in piazza.
Abbiamo avuto un attacco hacker sulla nostra pagina facebook, per settimane non siamo riusciti ad aggiornare e ancora adesso non abbiamo accesso a tutte le funzioni.
Per questo vi chiediamo di scrivere su Instagram se avete domande specifiche o richieste di qualsiasi tipo.
Vi mandiamo un saluto caloroso, vi ringraziamo per le decine e decine di messaggi d’affetto e solidarietà che riceviamo. Li spediamo spesso ai nostri compagni e compagne che sono a Gaza, per dare loro forza.
Un abbraccio a tutti e tutte, ci vediamo nelle piazze e nei presidi delle prossime settimane.

Viva Palestina!

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Per sostenere i costi di SOS Gaza, stiamo distribuendo Gaza Cola, potete trovare tutte le info sul nostro shop on line, che finanzia tutti i progetti a Gaza
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alexik

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