Strano spettacolo (di Pabuda)

piccole schiere di ragazze

con la bocca quasi spalancata

e gli occhi colmi di soddisfazione

forse ansimano, forse fingono

sembrano uscite dalla televisione

ma anche qui

sulla piazza dell’antica chiesa

hanno il loro pubblico:

nove vecchi con barba sfatta

e completo scuro

distribuiti a trittico

attorno a tre tavolini di plastica

arancione

del bar che prende il sole.

a separare i vecchi

dalla gioventù femminile

un arido selciato cosparso

di minuscola ghiaietta chiara:

sembra carta abrasiva:

troppo pericolosa da calpestare

per abbreviare la distanza.

molto più ragionevole contentarsi,

pensano in modo identico

tutt’intorno ai tre tavolini,

della morbidezza d’una sambuca.

una a testa.

finita la messa, le ragazze

del ridotto schieramento,

delle ridottissime gonne

e ambizioni

abbandonano la scena:

apparentemente ubriache.

Pabuda on Facebook
Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

5 commenti

  • Di santi e navigatori chi se ne frega, ma i poeti guai a chi me li tocca. Specialmente alla domenica mattina. PAblo neruda, BUster keaton, DArio bellezza. Se c’è qualcuno che si chiede cosa centri Buster Keaton, quello è uno a cui piacciono santi e navigatori.

  • Solo per segnalarti che ho recuperato e postato il video di Kassovitz tratto da “Incubo bianco” di Moebius, una storia di ordinario razzismo uscita nel 1974 e che avrai visto sicuramente… A distanza di 38 anni appare ancor più spaventosa.

    • grazie Rudi e benvenuto qui
      la notizia che mi dai non c’entra un cecio con Pabuda (o forse sì, visto che Paolo è dentro Todo Cambia e Università migrante) ma è VERAMENTE importante. Quella breve storia a fumetti è uno dei documenti più riusciti e agghiaccianti che io conosca sulla banalità del razzismo (nuovo? vecchio?) e sulle complicità (le finestre che si illuminano oppure restano spente; chi lo conosce capirà a cosa mi riferisco).
      Anni fa so che un’associazione antirazzista italiana chiese all’agente italiano quanto costava utilizzare le tavole di “Incubo bianco” per una manif che era ovviamente no profit; la risposta fece ridere-piangere.
      Scoprire che Kassovitz ne ha trattto un video e che si può liberamente utilizzare (se tu lo hai postato… immagino sul tuo blog ma dammi conferma) è entusiasmante.
      Vado subito a cercarlo e invito tutte/i a verificare se il mio entusiasmo è condiviso e… contagioso (db)

  • Buster Keaton for ever!

  • @ Rudi e DB: il video di Moebius / Kassovitz è potentissimo. l’ho condiviso su fb x farlo girare un po’

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