Bolivia: sconfitti i golpisti

Luis Arce, con il 53% dei voti, è il nuovo presidente del paese, nonostante i piani di destabilizzazione delle destre facessero presagire il peggio anche a pochi giorni dal voto. di David Lifodi (*)
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
Luis Arce, con il 53% dei voti, è il nuovo presidente del paese, nonostante i piani di destabilizzazione delle destre facessero presagire il peggio anche a pochi giorni dal voto. di David Lifodi (*)
Continua a leggereIl 18 ottobre nel paese andino si torna alle urne. Luis Arce è il favorito, ma le destre ancora una volta vogliono creare le condizioni che portarono alla destituzione di Evo Morales. di David Lifodi
Continua a leggerePrigioniero politico della presidenta golpista Áñez dallo scorso 11 novembre, il giornalista argentino sconta la sua precedente militanza nelle Farc. Le sue condizioni di salute sono preoccupanti. di David Lifodi
Continua a leggereDietro al terzo rinvio lo zampino degli Usa interessati al litio. Il governo de facto utilizza in maniera strumentale pandemia per posticipare il voto di David Lifodi (*)
Continua a leggereLa presidenta Jeanine Añez concede le elezioni presidenziali il prossimo 6 settembre, ma il governo confida nella strategia della tensione e nell’emergenza sanitaria (gestita malissimo) per frenare Luis Arce, il candidato del Mas avanti nei sondaggi. L’estrema destra boliviana, divisa e rissosa al pari di quella venezuelana, guarda proprio al golpismo antibolivariano e al duqueuribismo colombiano per scongiurare il ritorno
Continua a leggereEvo Morales da tempo non era più l’indio ribelle che toglieva il sonno a Washington. L’ultradestra ha sfruttato nel modo migliore le sue enormi contraddizioni, e quelle del Movimiento al Socialismo, per dare vita ad un colpo di stato apertamente programmato e capeggiato da fondamentalisti religiosi quali l’autoproclamata presidenta Jeanine Añez e il picchiatore Luis Fernando Camacho. In gran parte
Continua a leggereIn Bolivia si vota per eleggere il presidente. Morales non esprime più radicalità e soprattutto in ambito economico e ambientale sono emerse molteplici contraddizioni. Tuttavia, la riconferma del Mas (Movimiento al Socialismo) resta fortemente auspicabile di fronte ai tentativi di spallata autoritaria a cui si affidano destre e Stati uniti. di David Lifodi
Continua a leggereIn corso il riconteggio dei voti. Al successo del “no” hanno contribuito le tante contraddizioni interne al Mas di David Lifodi (*)
Continua a leggereMa Evo Morales e il Mas dovrebbero abbandonare le amicizie con l’oligarchia terrateniente. Il successo del “si” al referendum fermerebbe l’avanzata delle destre nel continente. di David Lifodi (*)
Continua a leggere… sulla nuova candidatura di Morales alla presidenza per il 2020. Inizialmente odiato da Washington e dall’oligarchia locale, Evo si è trasformato in partner affidabile per il grande capitale di David Lifodi (*)
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