Cellulari e cancro: il rapporto dell’Iss è inadeguato

Un dossier con articoli tratti da Medicina democratica, Comune-Info e il rapporto Isde “L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente pubblicato un rapporto (http://old.iss.it/binary/publ/cont/19_11_web.pdf) nel quale si ritiene che “l’uso comune del cellulare non sia associato all’incremento del rischio di alcun tipo di tumore cerebrale” e che “nell’insieme gli studi sperimentali su animali non mostrano evidenza di effetti cancerogeni dell’esposizione a RF, né effetti di promozione

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Il dibattito negato. I costi ambientali e sanitari del 5G

di Gianluca Ricciato*   Nel dibattito pubblico dei media mainstream sul 5G, cioè sulla connessione di nuova generazione, è totalmente assente il fattore ecologico, che il principio di precauzione ratificato nel 1992 imporrebbe a tutti gli stati prima di prendere decisioni a rischio per la salute della popolazione, dei territori e dell’ecosistema. Ma non è una novità, naturalmente, anzi ormai è la regola

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Chernobyl: 30 anni dopo

Greenpeace (*) Trenta anni dopo l’inizio del disastro di Chernobyl, più di 10.000 km2 di terra sono ancora inutilizzabili per le attività economiche, e circa 5 milioni di persone vivono in zone ufficialmente contaminate (1,1 milioni in Bielorussia; 1,6 milioni in Russia e 2.3 milioni in Ucraina). La ‘zona di esclusione’ di 30 km intorno al reattore rimane altamente contaminata

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