Tempo nudo o pieno?
Due poesie di Livia Bazu (*)
Il tempo nudo
Tutte le cose sono più belle nude
Se sono spogliate con grazia
Ma più di tutte
Il tempo
Intorno alla stazione
Camminando
Senza obblighi né mappe
In un luogo nuovo
O da tempo dimenticato
Prima o dopo
qualcosa di importante
E non sei, non hai,
Più madre né padre
Né più un mestiere
E neanche carattere
Vizi, abitudini, talenti
E tutte le cose che il tuo tempo
Ha di solito addosso
Ma tutto è percezione
E caso
E tutto significa
E ricorderai
Le direzioni dell’aria
E ogni movimento
Da fuori, non trovando
L’impedimento
Il tempo pieno
Quanti movimenti
Densi
Carezze colpi
Strette e lanci
Soltanto per sapersi
Per sentire
L’altro
Che c’è
In sé
Con te
Per odorare
I ricordi d’infanzia
Altrui
(*) Ho conosciuto per caso Livia Bazu una sera che parlavo di tempo, tempi e … temporali (viaggi). Così lei mi ha mandato due sue poesie in tema, scrivendomi che il suo libro «Sull’orlo delle cose» è uscito a dicembre per Cosmo Iannone: http://www.cosmoiannone.it/index.php?page=shop.product_details&category_id=1&flypage=bookshop-flypage.tpl&product_id=209&option=com_virtuemart&Itemid=2. Perbacco, debbo leggerlo, aggiungo io. Vedo che Livia Bazu è nella «Premiata compagnia delle poete», ne ho parlato qui: Le poete in marcia verso Novunque.
Con queste due belle poesie inizia una “mini-serie” (ahi, mi è sfuggita la parolina alla moda) di 4 puntate: infatti sono arrivate in questi giorni poesie da Gualtiero, da Nunzio – una “new entry” (mannaggia, mi è scappata anche questa) – e da Daniela. Così in attesa della «cicala del sabato» e della “neuropoesia” domenicale ecco 4 appuntamenti alle 13,59 chè il blog è “strapieno” … Ma la poesia dilaga? Evviva, buttiamo giù gli argini e nuotiamo. (db)