«Terra» di Benni ma anche Strani Mondi (in ottobre)

Fabrizio Melodia torna di Marte-dì (*) ricordando la fantascienza di Stefano Benni e svelando cosa accadrà in ottobre a Milano dalle parti del fantastico.

«Terra!» di Stefano Benni: un romanzo spassoso dove il futuro fa eco al presente (o viceversa, va a capire)

Stefano Benni ci ha lasciato il 9 settembre, ma continua a respirare nelle pagine dei suoi romanzi, nelle sue opere teatrali, nelle sue poesie. Qui vorrei ricordare soprattutto uno dei più folli e irriverenti romanzi di fantascienza uscito proprio dalla sua fervida, anarchica e mai stanca immaginazione: «Terra!», pubblicato per la prima volta nel 1983, è una sferzata di satira fantascientifica che gioca col grottesco e il sublime per mostrarci quanto la nostra follia contemporanea sia, ahimè, sorprendentemente reale .

Giusto un assaggio dello stile realistico fantastico di cui Benni era un maestro indiscusso: «Il pianeta più strano di cui ho sentito raccontare è il pianeta della Sacra Merda. In esso la merda è la più grande ricchezza, la moneta con cui si compra tutto. Gli abitanti non hanno portafogli: ma grossi vasi che portano in giro, e più sono grossi e puzzano e più si vantano. Le banche sono dei giganteschi pozzi neri, guardati a vista da poliziotti e vigilantes. Qua si effettuano i versamenti. Dai più piccoli, alla vecchina che viene a consegnare due palline da coniglio, tutti i suoi risparmi, al commerciante che viene a portare l’incasso della giornata, una carriolona ben odorosa. Naturalmente, nelle case non si dice “vado nel bagno”, ma si dice “metto nel salvadanaio”».

Ambientato nel 2156, in un mondo congelato dalle guerre e da un inverno atomico, il romanzo ingaggia una gara spaziale dall’ironia tagliente: si confrontano la Proteo Tien, astronave malmessa della Sineuropa, l’Impero militare giapponese con i suoi topi ammaestrati, e la Calalbakrab, reggia volante del tiranno amerorusso “Grande Scorpione” .

In parallelo, Fang, un saggio cinese, e Frank Einstein, un super genietto di nove anni, affrontano enigmi incas legati al “cuore della Terra”, in una corsa tra magia, filosofia, utopia e… rock ribelli? Mentre scendono nella montagna peruviana, le loro vicende si intrecciano con quelle della Proteo, tra allucinazioni planetarie e misteri antichi .

Benni non amava sfumare. In queste pagine, la delicatezza si nasconde nel caos. I neologismi ti agganciano, la satira sferza, il simbolo politico diventa mostruosamente… esilarante. Se “Il nostro rapporto col pianeta” era già nelle prime note di Terra!, oggi sembra un videomessaggio in HD del nostro presente .

Se potessimo tradurre il libro in musica, Terra! suonerebbe come una jam session tra Terry Gilliam e Philip K. Dick, con un sassofono e qualche ratto gigante come guest star.

Punti di forza:

  • Immaginazione​ disarmante: astronavi malandate, imperi improbabili, topi-cosmonauti.
  • Satira tagliente: politica e società decostruite con ironia feroce.
  • Stile​ vivissimo: neologismi, slang spaziale, scene che ti disorientano – e ti fanno ridere.

Terra! è un vortice cromatico che ti scuote mentre ti dice “ehi, guarda quanto è assurdo il mondo”… e tu ridi, e poi pensi “forse è un po’ troppo vero.” È il manifesto del Benni satirico-fantastico, in cui ogni mostriciattolo linguistico ha un perché e pure un accento. 

É un viaggio che ribolle di stramberie, un romanzo che spruzza fantasia ma lascia un retrogusto serio: il potere dell’ironia serve proprio per sopravvivere alle nevi nucleari del quotidiano.

E nel trionfo dell’immaginazione confinata solo dai confini dell’ironia e del cuore, Benni resta vivo più che mai. Un’ombra sorridente tra le righe, con una chitarra scordata e un sarcasmo affilato. Quel che resta è leggere, ridere, e sentirsi un po’ ideatori anche noi.

Per chi volesse avventurarsi nei mondi magici di Benni, di seguito offro un mini atlante navigatore per avventurarsi nei meandri dell’ Infinita Immaginazione.

Benni infatti è una galassia narrativa a sé: romanzi, racconti, pezzi teatrali, ogni formato una stanza diversa piena di stramberie e lampi geniali. Eccone alcune stazioni da non perdere:

Stranalandia – un poema enciclopedico di mondi inventati e scorci surreali. 

Comici spaventati guerrieri (1986) – detective dozzinali a caccia del re del quartiere, Leon e, in una città che scricchiola tra realismo e incubo urbano. 

Baol (1990) – satira politicamente feroce in un contesto totalitario, con disturbanti e preziosi rimandi al 1984 di zio George. 

La compagnia dei Celestini (1992) – orfanelli, calcio, profezie surreali: una fiaba urbana amara e commovente. 

Elianto (1996) – mondo dopo mondo, storie dopo storie, la libertà della fantasia sfrenata. 

Spiriti, Saltatempo (Premio Bancarella 2001), Achille piè veloce (2003), Margherita Dolcevita (2005), Pane e tempesta, Dancing Paradiso, Giura, La traccia dell’angelo, Prendiluna, Di tutte le ricchezze

Le raccolte di racconti fanno saltare la testa e il pavimento:

Le fondamenta: Bar Sport (1976) e poi Bar Sport duemila

Il fondale onirico de Il bar sotto il mare

L’ultima lacrima, La grammatica di Dio, Miss Galassia, Fen il fenomeno, Le Beatrici, Pantera, Cari mostri — un ventaglio di grottesco, poesia urbana e humor sinistro.

A proposito di «Bar Sport», Stefano Benni ricordava come, nonostante tutto quello che aveva scritto, la sua figura sarebbe sempre e in Eterno associata alla figura della Luisona. Perché? Eh lascio il giudizio al lettore con la seguente citazione:

«Al bar Sport non si mangia quasi mai. C’è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d’artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono: “La meringa è un po’ sciupata, oggi. Sarà il caldo”. Oppure: “È ora di dar la polvere al krapfen”. Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di quella bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce: “Hanno mangiato la Luisona!”. La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimo per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò, perché il suo gesto malvagio conteneva già in sé la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un’ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata».

 

StraniMondi 2025: il festival dove lo strano diventa casa

report del nostro infiltrato (FM)

Milano, ottobre 2025: l’autunno porta con sé pioggia sottile, castagne, librerie che si riempiono di novità… e soprattutto il ritorno di StraniMondi, il festival del libro fantastico più amato in Italia. L’11 e il 12 ottobre – alla Casa dei Giochi in via Sant’Uguzzone 8 – la città si trasformerà nel centro nevralgico della narrativa fantastica: fantascienza, fantasy, weird, horror e tutte quelle storie che osano attraversare i confini della realtà.

Chi frequenta StraniMondi sa che non è una semplice fiera del libro. È un’esperienza, un porto franco dell’immaginazione, un punto d’incontro tra autori, editori, lettori e curiosi che condividono la stessa passione per i mondi possibili. Il festival è organizzato da Delos Books e Associazione Delos, realtà che da anni alimentano la cultura del fantastico in Italia, e si è ormai affermato come uno degli eventi di riferimento per chi ama la letteratura di genere.

Un programma che invita a viaggiare

Il cuore di StraniMondi batte forte nei suoi panel, incontri e conferenze: vere e proprie conversazioni collettive, dove si parla di narrativa ma anche di società, scienza, filosofia e creatività. Quest’anno il programma promette di essere ancora più ricco: si discuterà di climate fiction, nuovi linguaggi del fantastico, distopie contemporanee e delle mille contaminazioni che animano la narrativa speculativa.

Ci saranno ospiti nazionali e internazionali come Kaliane Bradley, Lindsey Drager, Antonio Serra, Giorgio Chinnici e Cosimo Argentina, pronti a raccontare i loro mondi immaginari e a confrontarsi con i lettori. Non mancheranno gli spazi per scoprire nuove voci italiane, piccole realtà editoriali e collettivi creativi.

La mostra-mercato e i “Kaffeeklatsch”

Accanto alle conferenze, StraniMondi è celebre per la sua mostra-mercato del libro fantastico, che trasforma la Casa dei Giochi in una vera città del libro: stand di editori indipendenti, grandi marchi, autoproduzioni, rarità introvabili e novità fresche di stampa. È il posto perfetto per chi ama rovistare tra copertine colorate, scoprire nuovi autori e portarsi a casa tesori di carta.

Poi ci sono i Kaffeeklatsch: incontri informali con gli autori, pensati per chi desidera scambiare due chiacchiere senza filtri, magari davanti a un caffè. Un’occasione per creare legami diretti tra chi scrive e chi legge, e per respirare quell’atmosfera di comunità che rende StraniMondi così unico.

Un luogo dove la fantasia incontra il reale

La magia di StraniMondi non sta solo nei libri, ma nelle persone. Il festival è un punto di ritrovo per appassionati di ogni età, provenienti da tutta Italia (e non solo), e ha il dono di mettere in dialogo chi legge per passione, chi scrive per mestiere e chi pubblica per scelta coraggiosa.

Qui si parla di universi alternativi, ma anche di temi reali e urgenti: cambiamento climatico, IA, identità, politica, nuove forme di narrazione. La letteratura fantastica diventa un laboratorio culturale, uno spazio per pensare oltre i confini dell’ordinario.

Date: 11 e 12 ottobre 2025

Luogo: Casa dei Giochi, via Sant’Uguzzone 8, Milano

Ingresso: i biglietti sono acquistabili solo online. Prenotazioni disponibili su stranimondi.it

Social: segui la pagina Facebook di StraniMondi per notizie, annunci di ospiti e anticipazioni del programma.

VOCI RACCOLTE NELLE GALASSIE CIRCOSTANTI

1 – «Perché andarci? Non scherziamo: StraniMondi è molto più di un evento. È una festa, un salotto letterario, un mercato di idee, una porta verso luoghi dove l’entropia è retrattile e i sensi sono 5 volte 700».

2- «Essere strani non è un difetto, ma un modo di guardare il mondo. Alcune/i terrestri cominciano a capirlo… Certo sono indietro di millenni».

3 – «Dove lo strano diventa normale le parole sono sognate e discusse in assemblea planetaria prima di essere pronunciate. Ceri malvagi terrestri sostengono che è una misura contro il dilagare di FM ma questo è ontologicamente analogico».

(*) Riprende la “buona” abitudine del martedì. Con «di Marte si parte» dunque ci sarà in “bottega”- ogni martedì – almeno un articolo dalle parti della fantascienza (e/o del fantastico). Ci sarà… SCSP ovviamente, sigla che sta per «Salvo catastrofi sempre possibili». Si accettano, anzi si sollecitano, contributi e critiche, commenti e segnalazioni, al limite invio di libri agli/alle squattrinati/e “martediane/i” che siamo noi.

 

UNA DI QUESTE TRE IMMAGINI è RUBATA a JACEK YERKA. Probabilmernte la terza ma dipende da dove cominciate a leggere.

 

 

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

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