Tre assemblee contro i progetti fossili

Piombino, Lützerath, Bologna, Modena, Ravenna, Sulmona …
Ovunque si moltiplicano i progetti fossili e cresce di conseguenza la necessità di parlarne ed organizzare opposizione.

Il calendario dei prossimi giorni è fitto di appuntamenti, a partire da martedì 31 gennaio alle h.18.00 con l’assemblea online organizzata dal Coordinamento Per il Clima Fuori dal Fossile e dalla Rete Norigass No Gnl.

 

 

Questa è la convocazione:

🔴 I territori come Piombino e Ravenna, su cui incombe l’arrivo dei rigassificatori, Sulmona, ed altri in tutta Italia, dalle Marche alla Sardegna, dalla Sicilia alla Calabria, dalle Puglie alla Liguria e al golfo di Trieste, sono stati scelti dal governo come agnello sacrificale da immolare sull’altare di una falsa sicurezza energetica, garantendo sicurezza solo ai profitti delle lobby dell’oil&gas.

❌ Rigassificatori, trivelle e gasdotti sono opere fortemente impattanti, climalteranti e inutili, oltre che onerose, sia in termini di investimenti pubblici tolti alle rinnovabili, che di salute dei cittadini.

Sicuri però sono questi dati:
🔺Non abbiamo bisogno di questa energia in più.
🔺Questa energia sarà molto costosa per i cittadini, che pagheranno i costi di realizzazione.
🔺Gli impianti dureranno decenni, condannandoci alla dipendenza dal gas.
🔺Non raggiungeremo l’indipendenza energetica.
🔺I territori saranno costantemente sottoposti al rischio di incidenti rilevanti.
🔺Ci si allontanerà ancora di più dalla transizione energetica.
Per tutti questi e altri motivi ancora, i cittadini di ogni età e di ogni provenienza si confrontano, si oppongono e si mobilitano, per contrastare la deriva fossile e creare l’alternativa.
Raggiungici il 31 gennaio alle 18 in assemblea online, in preparazione della manifestazione nazionale a Piombino dell’11 marzo, o seguila in diretta sulle pagine Facebook Per il Clima Fuori dal Fossile e Rete Norigass No Gnl
Qui leggi, scarica e condividi l’appello completo.
Per partecipare in Zoom scrivere a: retenorigassnognl@gmail.com e
perilclimafuoridalfossile@gmail.com
Il primo febbraio alle 18,30 in via Zamboni 38 Bologna sarà invece possibile incontrare  attivistǝ di ritorno dalla resistenza di Lützerath contro l’ampliamento della miniera di lignite.

Nelle prime settimane del 2023, decine di migliaia di attiviste/i si sono opposte/i alla demolizione del villaggio di Lützerath, in Germania, dove la multinazionale RWE intende ampliare una delle più grandi miniere a cielo aperto di carbone.
Nonostante gli impegni dei governi europei per affrontare la crisi climatica, migliaia di poliziotti hanno sgomberato le/gli attiviste/i per consentire alla multinazionale di proseguire nella sua opera di devastazione ambientale.
Cosa è avvenuto in queste giornate nel villaggio di Lützerath?
Qual è la posta in gioco?
Come si sono organizzate le/gli attiviste/i?

Mercoledì 1 febbraio alle 18.30 in Via Zamboni 38 ne parleremo con le/gli attiviste/i di ritorno da Lützerath: Angelo (RiseUp4ClimateJustice), Ilaria (Extinction Rebellion), Sebastiano (RiseUp4ClimateJustice) e Daniele (Extinction Rebellion).

Mercoledì 8 febbraio, infine, si terrà a Bologna una assemblea contro i progetti fossili che coinvolgono la Regione Emilia Romagna.


Nonostante i fiumi di retoriche sulla transizione ecologica, tutti i governi che si sono avvicendati in questo paese nell’ultimo decennio hanno sostenuto scelte energetiche ed infrastrutturali che ci legano sempre più all’economia fossile.
Va in questa direzione la costruzione del così detto hub del gas – cioè la trasformazione della penisola in una piattaforma di interconnessione per far confluire il gas naturale dal Mediterraneo ai mercati europei.
Vanno in questa direzione anche le scelte sulla mobilità e sul trasporto merci, ancora fortemente orientate allo sviluppo del trasporto privato e su gomma.
L’Emilia-Romagna è pienamente interna a questi processi, con il rilancio dell’estrazione di idrocarburi in Adriatico, l’installazione del rigassificatore di Ravenna, la ripresa del progetto del gasdotto Rete Adriatica Snam, destinato a confluire negli stoccaggi di Minerbio (con il rischio che riparta un pericoloso progetto di sovrappressione degli stoccaggi attualmente sospeso).
Sappiamo che l’insieme di queste scelte, disastrose per i territori e criminali a fronte della catastrofe climatica in corso, hanno natura speculativa, e che non porteranno nessun vantaggio a quella parte della popolazione piegata dall’aumento dei prezzi dell’energia.
Parallelamente non si ferma il progetto del passante di Bologna, su Modena incombe l’allargamento dell’autodromo, e continuano a proliferare nuovi poli logistici che prefigurano ulteriore consumo di suolo, inquinamento e traffico pesante.
Per costruire una visione generale dei progetti fossili che gravano sui nostri territori, per fare il punto sulle forme di opposizione, convochiamo a Bologna una ASSEMBLEA per mercoledì 8 febbraio, h. 20,30 al Centro Sociale della Pace di via del Pratello 53.

Promuovono: Associazione Bianca Guidetti Serra, Ecor.Network, Collettivo Alta Pressione, Centro Sociale della Pace.
Prime adesioni e coorganizzatori: Coordinamento Ravennate per il Clima Fuori dal Fossile, PLAT – piattaforma di Intervento Sociale (BO), Ex Centrale (BO), Associazione Pro Ambiente Terre di Pianura (Minerbio), Collettivo NO TAP Melendugno.
Qui il link all’evento FB ed agli aggiornamenti.
alexik

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