Un blogger molesto, il re dei polli e un leghista…

che fu parlamentare, Gianluca Pini. Così l’a.d. di Amadori chiese aiuto contro l’autore di questo breve articolo (che la “bottega” vi rrrracomanda di leggere e di far circolare).

Un articolo di Davide Fabbri (*)

Vi chiedo di leggere con attenzione l’inchiesta redatta dal giornalista Andrea Tornago, e pubblicata ieri (24 giugno) sul quotidiano «Domani»; è qui ttps://www.editorialedomani.it/politica/italia/il-blogger-molesto-il-re-dei-polli-e-il-leghista-cosi-lad-di-amadori-chiese-aiuto-a-pini-epafs8no 

Questa è una storia agghiacciante, che ha dell’incredibile. 

Nel marzo/aprile del 2020 mi sono interessato – con diverse mie inchieste (riprese anche da “la bottega del barbieri”) – al colosso della carne AMADORI. Ho raccolto diverse testimonianze di lavoratori degli stabilimenti di San Vittore di Cesena e di Santa Sofia, narrando di presunte carenze nei protocolli di sicurezza e di salute anti-Covid. 

Amadori mi fece ben due querele penali in seguito alla pubblicazione di una quindicina di miei articoli. In seguito Dalle due querele, in tribunale a Forlì, sono uscito vittorioso: tutti i reati contestati – pubblicazione di notizie false atte a turbare l’ordine pubblico e molestie – sono stati archiviati, tranne in un filone dove ho subìto un decreto penale di condanna per diffamazione per cui ho pagato una multa di 75 euro (75 euro, non è un refuso) anche se non sono mai stati chiariti i miei passaggi degli articoli ritenuti diffamatori. 

Ora la novità. Pazzesca. Di cui sono venuto a conoscenza in queste ore, per merito del giornalista Andrea Tornago. Dalle carte dell’inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex parlamentare della Lega Gianluca Pini, emerge che i vertici del gruppo Amadori non si accontentarono di rivolgersi alla magistratura con due querele per tutelarsi contro il “temibile” blogger di provincia. Secondo la ricostruzione contenuta nell’ordinanza del gip di Forlì, l’ex ad (amministratore delegato) Francesco Berti del Gruppo Amadori si attivò con Pini per raggiungere velocemente l’obiettivo dell’«avviso orale», che è una misura eccezionale prevista dal codice antimafia, un provvedimento di prevenzione disposta dal questore e destinata a soggetti di elevata pericolosità sociale. Comporta il divieto di possedere un telefono cellulare e di accedere a internet: sarebbe stata la morte di un blogger.

Il questore non emanò alcun provvedimento nei miei confronti. 

L’assistente capo della Digos coinvolto, Salvatore Albano, è oggi indagato dalla Procura di Bologna insieme a Gianluca Pini per corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. 

Va da sè che mi riservo fin d‘ora di tutelare i miei diritti in tutte le sedi opportune. 

Cesena, 24 giugno 2023 

NOTA della “Bottega” su Gianluca Pini e sul piccolo Davide (Fabbri) che da decenni a Cesena contro i Golia

Gianluca Pini è un ex deputato leghista che nei giorni scorsi è finito in manette nell’inchiesta per corruzione coordinata dalla procura di Forlì e dalla Dda di Bologna, che ha portato anche all’arresto di Marcello Minenna, ex direttore dell’Agenzia delle Dogane. L’indagine coinvolge anche un maxi appaltocon l’Ausl Romagna per la fornitura di mascherine da parte della Codice srl di Pini: sotto la lente dispositivi importati dalla Cina per un valore di oltre tre milioni e mezzo di euro, secondo un accordo siglato il 16 marzo 2020, quando le mascherine erano introvabili.

I media hanno ricordato che Pini era appena ventiseienne – nel 1999 – quando fu acclamato segretario di Lega Nord Romagna. Dal 2006 al 2018 fu deputato, nell’ultimo triennio vicepresidente del “comitato per la Legislazione” e vicepresidente del comitato permanente sulla Politica estera e relazioni esterne dell’Unione Europea. Poi il rampante Pini litigò con Matteo Salvini (ricordate? Il signor 49 milioni di euro) e di fatto uscì dalla “nuova” Lega.

Politica a parte (chiamiamola Politika o Politi$a e forse sarà più chiaro) di cosa si occupa Gianluca Pini? Ha fondato «Officina gastronomica» che gestisce di fatto i ristoranti «Ruggine» e  «Don Abbondio» e nel 2021 ha inaugurato il ristorante «Ginetto».

Quanto al piccolo Davide , “blogger molesto”, abbiamo ospitato decine (anzi centinaia) di suoi articoli – contro Golia di ogni tipo, che in Romagna significano anche Pd e Conad – e continueremo. Grazie a chi come lui non rinuncia a lottare.

Sì, come diceva quella vecchia storia “c’è un giudice (coraggioso) a Berlino”… e qualcuno anche a Forlì, Bologna, o Matera, fino a che la magistratura sarà almeno un poco indipendente e rispettosa della Costituzione.

(*) Davide Fabbri, blogger indipendente: davidefabbriblogger@gmail.com; tel e whatsapp 333.1296915 

 

Redazione
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4 commenti

  • Comunicato stampa di Angelo Bonelli (Verdi).

    Quanto accaduto a Davide Fabbri ex consigliere comunale è scandaloso, presenteremo interrogazione in Parlamento. 



    “Quello che risulta da un articolo pubblicato sulla testata giornalistica Domani di sabato 24 giugno scorso ai danni di Davide Fabbri, ex Consigliere comunale dei Verdi di Cesena e blogger attivista è scandaloso, assurdo.
Dall’articolo emerge chiaramente un metodo di utilizzo delle influenze politiche e amicizie per mettere sotto pressione e attuare un uso distorto del potere di indagine, degli strumenti informatici e prendere di mira una persona ritenuta scomoda. Per questo annuncio che presenteremo un’interrogazione ai ministri competenti“ Così, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato, Angelo Bonelli.

    .

“Tutto risale a quando Fabbri si è interessato dall’aprile del 2020 – spiega – con delle inchieste, al colosso della carne Amadori narrando di presunte carenze nei protocolli di sicurezza e di salute anti Covid. Ai suoi articoli sono seguite due querele penali, da cui ne esce praticamente innocente. 
Il fatto gravissimo è che in sede di denuncia, Amadori chiedeva alla Procura della Repubblica di Forlì di disporre d‘urgenza il sequestro dei miei strumenti di lavoro: telefono cellulare, tablet, Personal computer e oscuramento del profilo Facebook di Fabbri. Provvedimanto mai attuato.”

    “Ma dall’articolo pubblicato da Domani, dedicato all’arresto dell’ex parlamentare della Lega Gianluca Pini, emerge il dettaglio inquietante nel quale si scopre che i vertici del gruppo Amadori però non si accontentarono di rivolgersi alla magistratura con ben due querele per tutelare le loro società. Secondo la ricostruzione contenuta nell’ordinanza del gip di Forlì – prosegue – l’ex amministratore delegato del Gruppo Amadori Francesco Berti (non indagato) si attivò nell’aprile 2020 con Gianluca Pini per raggiungere velocemente l’obiettivo dell’avviso orale, una misura eccezionale prevista dal codice antimafia, un provvedimento di privazione di alcune libertà personali, di prevenzione disposta dal questore e destinata a soggetti di elevata pericolosità sociale. Comporta conseguenze pesanti come il divieto di possedere un telefono cellulare e di accedere a internet: la fine di un blogger.”
    
“ Si tratta di un episodio di una gravità inaudita: chi cerca di ‘mettere il bavaglio’ a delle voci scomode, utilizzando in maniera strumentale, grazie a legami di conoscenza, la giustizia, deve essere perseguito. Una situazione drammatica, un’onta. Perché un Paese democratico non si è possibile che si verifichino tali circostanze.” Conclude Angelo Bonelli

  • Domenico Stimolo

    Grazie.
    ” Le formiche”, libere, attive , coraggiose e propositive, abbattano sempre la ” muraglia cinese”, sconfiggendo le prepotenze.
    Diffondo .
    https://youtu.be/j3vowbyQBiQ

  • Pollivendoli e pennivendoli due categorie che hanno un uso” creativo”della penna. Il mondo intero dovrebbe insorgere davanti agli abusi di potere sempre più spregiudicato sia che si tratti del nostro amato blogger di provincia Davide Fabbri o al più Famoso Julian Assange. Se non sentiamo come nostro il torto da loro subito, se non ci sentiamo anche noi figli della stessa Madre Libertà offesa, stuprata, prendendo spunto da un pensiero di Berthold Brecht, non ci potremmo lamentare allorché venissero a prenderci e fossimo rimasti soli. TOGETHER WE STAND, DIVIDED WE FALL!!!

  • Andrea ET Bernagozzi

    Si resta senza parole, che sarebbe anche normale di fronte a queste cose, se non fosse che è proprio quanto certi figuri desiderano che facciamo, cioè non proferire parola. Grazie per la tenacia.

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