Una via di mezzo (di Pabuda)

ieri,

più o meno

all’ora

dell’aperitivo

(ch’è  una via di mezzo

per definizione:

né sera né pomeriggio,

né merenda né cena),

me ne stavo sul poggiolo

profittando

che non era caldo né freddo:

mi prendevo gratuitamente

un po’ d’umido e guardavo su

dritto sopra la testa:

ho visto volare dei volatili

– fin qui nulla di strano –

né piccoli né grandi,

una via di mezzo… diciamo,

disposti in formazione numerosa

ma senza esagerare:

una roba… a metà…

tra lo stormo ordinato di allegri

caccia-bombardieri

e lo sciame rabbioso

di pungenti insetti gialli e neri.

sembravano,

questi uccelletti di taglia mediana

abbastanza  consapevolmente diretti

verso un dove

a metà strada tra il Sud e l’Ovest.

non m’ha troppo sorpreso:

son cose che si vedono,

se le si guarda,

quando capitano le mezze stagioni.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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