Zuana -8
Ancora quattro poesie di Giovanna De Carli
Serenamente va a farsi triturare
la lastra di granito:
nella sua struttura non è inserito
il cristallo della paura
Umanità
Saremo anche la specie superiore
A me sembra solo una sperimentazione
in fase molto acerba
Mi sarei vergognata di meno
a essere un filo d’erba
Sono andata al canile per prendere un cane
ho guardato decine di occhi supplicanti
ho ascoltato le loro paure e i loro pianti.
Avrei voluto scusarmi, spiegare, parlare
ho provato, per gentilezza, ad abbaiare.
Ma non c’era niente da capire:
in tutte le lingue della vita
dietro una porta chiusa
si grida solamente: “fammi uscire”.
Vivo in un nugolo di vespe
mi pungono, mi accecano, mi fanno orrore
non mi lasciano respirare,
fanno le uova nel mio dolore.
Il loro ronzio mi fa impazzire
o forse è la mia pazzia che le fa ronzare.