Scor-data: 5 febbraio 1994

strage a Sarajevo, al mercato di Markale,

di Francesco Masala (*)  

con le parole di Adriano Sofri, che era lì:

Mi sono ricordato di un giorno della mia vita. Il 5 febbraio del 1994. Ero a Sarajevo, e ci fu la strage del mercato. Ma non è questo: non solo questo. Devo cominciare dalla sera prima. Non avevo ancora preso casa, ero all’ Holiday Inn, come i giornalisti. Avevo una telecamera amatoriale, mi ero fatto prendere la mano, e avevo finito la scorta di cassette. L’ indomani mattina sarebbe partito un convoglio di profughi dalla sinagoga, mi premeva riprenderlo. C’ era un operatore che lavorava per la Rai, Miran Hrovatin. Era triestino come me, ma lui davvero, e aveva una bella faccia cordiale. All’ ora dell’ ultimo telegiornale andò al palazzo delle televisioni. Ci mettemmo d’ accordo: se non avesse fatto troppo tardi ci saremmo rivisti, per una partita a scopa. Fece tardi, ma aspettai. Si stava al buio, ad ascoltare gli scoppi, e calcolare la distanza. Quando Miran tornò era ora di andare a dormire – a provarci. Arrivò con due cassette per la mia telecamera, se le era fatte regalare da un collega americano. Miran sarebbe stato ucciso un mese dopo a Mogadiscio insieme a Ilaria Alpi: aveva scelto di tornare in Somalia per mettere una pausa fra sé e tutto quel sangue jugoslavo…

continua a leggere il racconto di Adriano Sofri

qui le immagini di quel giorno:

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(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia, pochi minuti dopo – di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”. (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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