Albero affollato (di Pabuda)

di fronte alla finestra

di camera mia

sta sempre, impalato, un albero:

son fortunato,

ma non ne conosco l’essenza.

ho notato soltanto

che va a stagioni:

quando fa molto freddo è muto,

ma appena scatta l’ora x primaverile

suona a non finire:

è un modo di dire:

suona, per la precisione,

tra le cinque e le sei del mattino.

così, a orecchio, direi

che a quell’ora è fortunato:

dal baccano direi

che è un albero affollato

di cince, passeri, merli

e fringuelli.

l’albero di fronte

alla finestra,

a quell’ora che dicevo,

del mattino,

non è una pianta:

è un’orchestra.

io, quando sento, da letto,

tutto quel trambusto

non m’attardo:

mi alzo presto.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *