Albero affollato (di Pabuda)
di fronte alla finestra
di camera mia
sta sempre, impalato, un albero:
son fortunato,
ma non ne conosco l’essenza.
ho notato soltanto
che va a stagioni:
quando fa molto freddo è muto,
ma appena scatta l’ora x primaverile
suona a non finire:
è un modo di dire:
suona, per la precisione,
tra le cinque e le sei del mattino.
così, a orecchio, direi
che a quell’ora è fortunato:
dal baccano direi
che è un albero affollato
di cince, passeri, merli
e fringuelli.
alla finestra,
a quell’ora che dicevo,
del mattino,
non è una pianta:
è un’orchestra.
io, quando sento, da letto,
tutto quel trambusto
non m’attardo:
mi alzo presto.