Due poesie di Pierluigi Cappello

74esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

 

Assetto di volo

A Gino Lorio, in memoria

Con lui venivano una determinazione feroce

dalla camera alla palestra

i cento metri percorsi in cinque minuti,

con una tensione di corpo imballato

tutta la forza del suo corpo spastico

ribellata alla forza di gravità.

Sant’Agostino diceva che perfezione

è la carne che si fa spirito, lo spirito che si fa carne

ma non è vero: ogni mattina i puntali delle stampelle

scivolano metro a metro per guadagnarne cento

ogni mattina lo spirito è tagliato via da quel corpo,

dalle suole strascicanti e dalle nocche strette,

bianche sulle impugnature,

ogni mattina dal dorso di lottatore

si stacca un collo di tendini tesi e redini allentate

un urlo chiuso nella sua profondità,

perfetto nella sua separazione.

E io vi vedo una bellezza di cimieri abbattuti

e dentro la parola andare la parola compimento

e sono sicuro che lui sogna baci pieni di vento

mentre la volontà conquista le giornate a morsi,

schiaffo dopo schiaffo perché venga la sera

schiaffo dopo schiaffo, chiglia in piena bufera.

Ci vuole un’estate piena e un padre calmo,

un dio non assiso in mezzo agli sconfitti

ma così in tutta bellezza lo posso immaginare

come un bambino alle prime pedalate,

reggilo, eccolo, tienilo così– adesso tiene

uniti la terra e il cielo dell’estate

non sbanda più, vince, è in equilibrio,

vola via.

Luglio 2003

[da “Assetto di volo”]

Gerico

È raro sentire cantare in strada

molto più raro sentire fischiare

o fischiettare

se qualcuno lo fa

l’aria sembra fargli spazio

ti sembra che un refolo muova

la flora dei tuoi pensieri

ti metta dove prima non eri;

ma come passa chi fischia

la noia stende le vertebre al sole

e tu rientri dov’eri

dietro il douglas dei serramenti

dentro il livore

degli appartamenti

al tango delle dita sul tavolo ti chiedi

da quali trombe scosse

scrollate le mura

per quali brecce potremo vedere

– fresca –

come un sogno appena sbucciato

la terra che calpesteremo, allegri.

[dal sito www.pierluigicappello.it]

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
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