Ho paura, questa volta ho paura

di Saverio Tommasi (*)

Ho sempre dato poca importanza alle minacce che mi arrivano via facebook. Perché si sa, i social network aumentano l’aggressività, probabilmente anche la mia, e qualche ragazzetto esagitato non può farmi paura, mi dicevo, soprattutto fino a quando rimane dietro una tastiera.

Nonostante questo alcune delle minacce che mi arrivavano le ho condivise con voi, sostanzialmente per sentirmi meno solo e perché sono umano, e la merda che mi cade addosso non mi piace anche se spesso faccio finta di niente. In ogni caso, fino ad oggi, non ho mai avuto davvero paura, anche se il mio indirizzo di casa non lo do quasi a nessuno.

E dunque nessuna paura o quasi, dicevo, fino ad oggi e nonostante vi siano due pagine fake nate esclusivamente per insultarmi, una delle quali raccoglie quasi seimila iscritti, e in entrambi i casi il nome stesso della pagina contenga anche il mio, per non lasciare dubbi sull’obiettivo delle pagine. Ci sono poi almeno altri due gruppi che mi insultano quasi ogni giorno, ma lì l’obiettivo non sono solo io (magrissima consolazione).

Lo dico chiaramente: in Italia, un simile accanimento mediatico, con questi numeri, non è riservato a nessuno. Sicuramente a nessun reporter italiano.

Ma non ho mai avuto paura, dicevo, fino ad oggi. Poi questa mattina, aprendo facebook, sono inciampato in un “evento”. Si chiama “travestirsi da profugo e chiedere asilo a casa Tommasi”, come vedete nell’immagine, e si danno appuntamento il 21 gennaio sotto casa mia, anche se la mappa che forniscono non è del tutto esatta. In poche ore 1.200 hanno già scritto che parteciperanno, e altri 1.700 hanno detto che “sono interessati”.

Non è detto che davvero verranno qui, sotto casa mia, a quell’ora. E non è detto neanche che arriveranno in 1.200, anzi nel caso penso che saranno molti meno, ma intanto si sono dati un appuntamento non troppo lontano dall’autostrada, che io di solito è una cosa che faccio con gli amici quando vado al mare, per raccogliere quelli che vengono da più lontano.

Insomma, non voglio girarci intorno, oggi non è una bella giornata. Non so cosa chiedervi, forse niente. Forse, se vi va, vi chiedo di condividere questo post. Più persone ne saranno a conoscenza e maggiori saranno le probabilità che la Polizia possa buttarci un occhio e decidere di mandare una volante o due, tanto per controllare che, eventualmente, la protesta si svolga in modi civili. Perché fra alcuni degli ultimi messaggi che mi sono arrivati, di civile, c’è ben poco. Ne prendo due, quasi a caso, fra i tanti. Pubblicherò anche lo screenshot, fra i commenti a questo post. Nel primo, taggandomi, il tizio mi chiede:

“Saverio Tommasi non c’è la possibilità di eliminarti dalla faccia della terra?”

e in cinque hanno apprezzato pubblicamente. Il secondo, invece, scrive:

“sei il MALE. sei l’unica persona al mondo che mi fa desiderare l’isis”.

E il “mi piace”, a quel commento, gliel’hanno messo in cinquantaquattro. Ripeto: cinquantaquattro.

Per questo ho un po’ di paura, perché con tanto odio a giro, e con una manifestazione di un migliaio di persone sotto casa mia, potrebbe anche accadermi qualcosa che io non vorrei accadesse mai a nessuno. Non so se mi sono spiegato.

In ogni caso non retrocedo di un millimetro. Viva la libertà, viva l’informazione.

(*) tratto da http://comune-info.net/

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