Il giorno che sei diventato poeta

di Mohamed Malih

in questo pomeriggio che sa di pioggia

distenditi

prendi i ricordi uno ad uno  

fallo teneramente

torna a quand’eri bambino

e camminavi sulla terra

e guardavi il cielo

torna a quell’atrio

quando hai scoperto che l’attesa

era un’assenza

al tempo in cui l’ombrello

ti era d’impiccio

ma non sempre pioveva

ti ricordi quel campo

la ragazzina con le treccine

aveva preso una spiga

te ne aveva messo i chicchi nel palmo della mano

a quando parlavi con i sassi

e ridevi insieme al tuo cane

alla tortora che avevi ferito

te n’eri molto dispiaciuto

e hai scoperto che non eri un cacciatore

forse era quello il tempo

che sei diventato poeta.

 

distenditi, chiudi gli occhi

e ricorda

il primo giorno di scuola

la solitudine che provavi accanto al papà

forse era lì che sei diventato poeta

ricorda le vie dove hai camminato

ah quanto vie hai camminato

pensa alla gioia di quando di lì a poco avresti incontrato il tuo amico

a quando hai scoperto l’altro

nel viso rugoso e scuro del contadino

forse è stato quello il momento che sei diventato poeta

pensa ai primi versi

alla prima canzone che ti ha fatto piangere

ricorda le cose che qui per pudore non scrivi

che non sai ancora scrivere

ricordi? eri sempre un po’ distante

sempre ospite

sempre straniero

la gente dice che son fatti così i poeti

ricorda

la terra calda di sole

la terra scura di pioggia

il campo di grano

la tortora

l’attesa

l’assenza

ricordati

del giorno che sei diventato poeta.

 

Redazione
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