Martino Zingarelli, un madonnaro contro l’ingiustizia
di Chief Joseph
È prematuramente morto il Madonnaro Martino Zingarelli.
Anche lui veniva da quella prolifica terra di Madonnari che sono le Puglie. Abitava a Taranto e girava il mondo in camper, dipingendo dove capitava, senza il paracadute di un lavoro sicuro.
Alla rassegna di Grazie (in provincia di Mantova) ha partecipato per pochi anni poi, stanco di una manifestazione che stava sempre più perdendo le sue peculiarità, se n’è andato, lasciando però il segno della sua significativa presenza. Infatticostituiva l’ideale e, nello stesso tempo, evidente e concreta continuazione dell’arte e del modo di vivere dei veri Madonnari. Univa, alle notevoli capacità formali compositive, una naturale predisposizione per lo scontro contro tutto ciò che egli riteneva ingiusto. Memorabile il dipinto realizzato nel 2012 e intitolato “Cimitero liquido”, che, con conchiglie, pane, e reti da pesca, denunziava le migliaia di profughi morti sulle coste italiane in questi anni.
Ora, Martino ha ritrovato l’amico “Straccetto” in quel piccolo-grande paese bianco dove la terra è un puntino quasi invisibile e dove può continuare a denunciare e lottare, addomesticando le nuvole.
Le nubi, memori di polpastrelli insanguinati dal rude asfalto e da selciati sconnessi, abbandoneranno la loro naturale propensione per il capriccio e diventeranno mansuete e docili: all’impercettibile tocco di Martino e cambieranno forma e colore, creando un meraviglioso affresco celeste.
E alla sera, dopo aver osservato i suoi capolavori, finalmente le sue labbra si schiuderanno in un sorriso e le sue gote si bagneranno delle trasparenti lacrime dei giusti, dei semplici e, soprattutto, di coloro che lottano.
L’IMMAGINE IN APERTURA è un dipinto di Martino Zingarelli sull’Ilva di Taranto che è stato pubblicato dal quotidiano il manifesto il 15 agosto 2012