31 donne kurde in parlamento

4248041401_113ef1f70c_zdi Valentina Bazzarin

Ieri aprendo il mio profilo Facebook ho trovato nella mia bacheca un messaggio che ha condizionato positivamente il resto della giornata: Marina, compagna di lotte a Bologna per il diritto alla scuola della Costituzione, esultava per l’elezione di 31 donne kurde al parlamento in Turchia.

Screen Shot 2015-06-09 at 8.42.47 AMDecido allora di approfondire la notizia spulciando tra i siti di informazione indipendente e scopro che la Rete Kurdistan elenca i nomi delle elette al parlamento nei vari collegi, grazie al 10% di preferenze ottenute.

Nelle foto ci sono donne di ogni eta’ con e senza velo, trecce, riccioli e qualche hijab. Spero che questa immagine si affianchi nella nostra memoria e nell’immaginario collettivo a quelle delle giovani combattenti in divisa militare che in questi mesi – anche attraverso la musica – hanno lottato per l’affermazione dell’HDP, il Partito Democratico dei Popoli, guidato dall’ecologista e militante per i diritti umani, Selahattin Demirtaş.

Cosa lega tutto questo a quanto successo in Turchia due anni fa a partire da Gezi Park? Sto ancora elaborando una risposta convincente, sostenuta da argomentazioni originali e solide, ma un piccolo suggerimento mi arriva dalla storia di “Zia Zucchero” pubblicata nel sito di informazione Graphic News dove il protagonista afferma” “Gezi Park e i suoi alberi sono stati il collante che ha tenuto unite anime profondamente diverse di una societa’ complessa e dinamica, ma che per un periodo hanno convissuto e lottato insieme, condividendo un sentimento comune e una voglia di cambiamento generale”.

Tra quegli stessi alberi, due anni fa, raccolsi un’intervista ad una femminista kurda che credo sia giunto il momento di rendere pubblica. Prometto di farlo presto per celebrare questa ennesima piccola, ma inesorabilmente grande vittoria delle donne turche e kurde assieme.

Valentina Bazzarin
Valentina Bazzarin lavora stabilmente come ricercatrice precaria (assegnista) all'Università di Bologna sin dal 2009, anno in cui ha ottenuto il Dottorato in Psicologia Generale e Clinica. Collabora in maniera saltuaria con la Bottega e con il Barbieri, scrivendo e descrivendo quel che vede e pensa durante i suoi numerosi viaggi.

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