Afghanistan: nel silenzio più assoluto

 

 

In Afghanistan i talebani stanno inasprendo le regole e non vengono divulgate notizie dai giornalisti.

Dagli attivisti e attiviste di RAWA e Hambastagi – con cui lavoriamo e che hanno deciso di rimanere a lottare nel loro Paese – ci arrivano notizie sempre più allarmanti:

– i talebani vogliono impedire l’istituzione di classi di alfabetizzazione nelle case private

– i talebani stanno rastrellano le case quartiere per quartiere, in particolare quelle di attiviste e attivisti. Spesso hanno elenchi con i nomi, per andare a colpo sicuro

– le manifestazioni delle donne sono sempre represse e le attiviste, a distanza di giorni, vengono raggiunte nelle loro case e arrestate o uccise

– i confini sono stati chiusi e i talebani stanno proibendo ai cittadini di uscire dal Paese

– le distribuzioni di cibo alle persone più bisognose vengono vietate alle organizzazioni

Tutto questo accade nel silenzio più assoluto e senza che arrivino immagini e notizie precise. Siamo molto preoccupate per quello che sta avvenendo, anche se era prevedibile una volta spenti i riflettori sul paese.

Denunciamo questo clima di terrore e nel contempo continuiamo a chiedere di non riconoscere il governo talebano perché questo porterebbe a una maggior repressione soprattutto nei confronti delle donne.

Da: CISDA – Coordinamento Italiano di Sostegno alle Donne Afghane <cisdaonlus@gmail.com

 

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *