Ai dimenticati

Uomini, come cose, senza volti e senza storie

di Anna (*)

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«Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
Perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l’uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l’ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo»

EUGENIO MONTALE «Ossi di seppia»

 

C’era una volta…

Un omino dai capelli bianchi

La faccia tonda

Gli occhi azzurrissimi, magici, capaci di vedere ciò che altri non vedono

 

Amava camminare con il naso all’insù, guardare la luna ,le stelle, il volo degli uccelli

Ma anche osservare, andare oltre ciò che appare, cercare

Era stato un bambino curioso, sempre alla ricerca di qualcosa

Gli anni erano passati e avevano lasciato i segni sul suo corpo, solcato il suo viso, imbiancato i riccioli ribelli.

Non era stanco però di cercare

cercava il suo tesoro senza sosta

ogni giorno della sua vita

Un giorno, come sempre accade nelle storie,

dopo aver camminato nel bosco col naso per aria

ebro di meraviglie inciampa

………………..

 

e lo raccoglie

altri pezzi sparsi qua e là spuntano dalla terra

Sono tanti pensa, li tiene stretti nelle mani fino a riempirle e quando non c’è più posto si siede,

la schiena appoggiata ad un vecchio albero, e prova a metterli insieme, come in un collage

Uno strano animaletto, un grillo, sì potrebbe essere un grillo pensa fra sé

Assembla , avvita , piega …è proprio un bellissimo grillo

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Ma che fa… gli si avvicina a piccoli saltelli fino a fermarsi sulla spalla

Gli sembra di sentire qualcosa (il nostro omino avrà anche orecchie magiche?)

Un mormorio lieve e delicato, quasi ritmato

Sono un grillo fortunato

mani sapienti mi hanno ritrovato

ti condurrò alla ricerca dei dimenticati

perché tu possa ridargli vita e renderli animati

attento però non limitarti ad osservare

presta loro le tue mani e lasciali parlare

il nostro è il mondo degli abbandonati

finora nessuno ci ha mai ascoltati

tante furono le cose meravigliose che l’omino vide nel bosco quel giorno

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l’omino guardò le sue mani, era questo il tesoro tanto cercato

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Gianfranco Cocchi vive a Mordano

La casa dei dimenticati esiste davvero

(*) perché Anna non voglia firmarsi con il suo cognome non so; posso solo sospettare che la sua sapienza si aggiri dalle parti di questo discorso: “al tempo in cui tutte/i vogliono apparire, io preferisco essere”. Foooooorse vi state chiedendo: “ma alcune foto risultano storte per scelta oppure perchè db è una schiappa in minime tecnologie applicate?”. Sapessi la risposta la direi, quiasi lo giuro. (db)

 

 

 

Redazione
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Un commento

  • ciao
    alcune precisazioni…
    l’omino dagli occhi azzurri ha raccolto uno ad uno centinaia di rottami sparsi tra le pietre e nella terra circostante la casa e con essi ha realizzato vere e propie opere d’arte con le quali ha arredato la casa dei dimenticati
    I Suoi fiori”metallici” sbocciano tutto l’anno sui prati , tra i rovi, negli anfratti dei sassi
    Dalle finestre fanno capolino dipinti di uomini e donne senza volti a ricordare a tutti che i dimenticati esistono ci guardano e forse ci chiedono aiuto
    sta a noi raccogliere i loro sguardi portarli nel cuore e non dimenticare…mai!

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