Attenti agli aguzzini


Eccoveli i vostri privilegiati. Quegli stessi di cui andare e dei quali siamo orgogliosi…

Attenti agli aguzzini
di Mauro Antonio Miglieruolo

Pur disarmati come siamo, privi di qualsiasi decente organizzazione in grado di centralizzare le lotte, senza alcun referente istituzionale, neppure debole e contraddittorio, occorre comunque e doverosamente stare all’erta, cercando di capire

da dove verrà il colpo. Per pararsi il più possibile. Salvandosi forse no, ma imponendo al nemico un prezzo politico, il prezzo più alto che ci riuscirà di fargli pagare.
Non è difficile comprendere il fronte sul quale cercheranno di imporci una specie di waterloo senza gloria. Sia perché è sempre lo stesso; sia perché di là da fuorvianti chiacchiere e distintivi, per quanto privi di scrupoli oltre che astuti, è lo stesso linguaggio a tradirli. La medesima terminologia adoperata.
Sento ripetutamente riecheggiare in questi giorni la parola “super garantiti” a proposito dei lavoratori dipendenti. L’adoperano non solo perché sono degli sfacciati che, di fronti agli inermi, si concedono qualsiasi viltà, qualsiasi stravolgimento della verità. Ma soprattutto perché in questo particolare frangente hanno bisogno di porre all’ordine del giorno parole d’ordine semplici e significative intorno alle quali convogliare l’energia disargomentativa di tutti lorsignori asserviti, spesso consapevolmente asserviti, agli interessi della borghesia. Cioè, la gran massa di coloro che hanno accesso alle tribune (giornali, settimanali, radio e TV ) erette per “lavorare ai fianchi” gli inermi lavoratori. Bisogna preparare il terreno e ben prepararlo per rendere il più agevole possibile all’onestuomo che i cosiddetti “poteri forti” (ma perché non chiamarli con il loro nome? Grande Capitale? Capitale Finanziario? Datori di Lavoro Nero? E via elencando?) hanno avuto la bontà di propinarci. Il Signor Mario Monti il quale, dopo decenni di vessazioni e ammorbamenti di quella specie di sottoproletariato politico che a tutt’oggi occupa le istituzioni (lo definisco sottoproletariato per pura viltà. Bisognerebbe usare ben altri termini, ben maggiore durezza parlando di loro) è incaricato di ridare un briciolo di dignità al sempre più discreditato stato borghese.
Attenzione, dunque: non più garantiti contro precari (cioè le vittime degli attuali “Padroni delle Ferriere”). Ma super garantiti contro precari. Alle vittime di sempre dei “padroni delle ferriere” (lavoratori a tempo determinato), vengono affibbiate la responsabilità delle malefatte dei “padroni delle ferriere”, quasi fossero stati loro a volere il lavoro precario e non gli aguzzini che per meglio soggiogare ambedue, dei “giovani” fingono di preoccuparsi. Ma sapete voi di un sciopero dei “super garantiti” per ottenere la infausta leggi sui CoCoCo? e l’ultima infernale detta Biagi? Di qualche padre di famiglia con il “posto fisso” (quale mai colpa atavica? Una specie di peccato originale!) che se ne sia beato. Personalmente conosco solo i soliti adoratori delle ragioni e sragioni di Signora Confindustria, che ha opposto ogni suo possibile “NO” non solo all’abolizione, ma anche a possibili ridimensionamenti del ricorso al lavoro semischiavistico. Lavoro semischiavistico che ora intendono usare come piede di porco per scardinare l’ultimo baluardo contro il dispotismo sui posti di lavoro.
Per cui le vittime di sangue sono rapidamente diventati da lavoratori “garantiti” che erano, ignari super garantiti (ma da che?). Un superlativo che la dice lunga sulle intenzioni truffaldine di esperti televisivi, economisti e politici liberali (i più illiberali di tutti). Che la dice lunga sulla qualità delle argomentazioni e sulle false rappresentazioni che intendono costruire per favorire questa specie di volata finale che il capitale ha iniziato e che dovrebbe concludersi con la definitiva dissoluzione della democrazia sul posto di lavoro (il problema è che in pista ci sono praticamente solo i suoi sprinter, gli oppositori sono assenti).
Le persone qualsiasi, quelle che tirano la carretta tutti i giorni, quelle che hanno ben poche energie per occuparsi di qualcosa che esula dalla ricerca immediata dei mezzi di sopravvivenza, ma che lo stesso si ostinano di capire; queste persone immagino (voglio immaginarlo) ascoltando queste baggianate ne siano stupefatte. Avete visto mai un lavoratore garantito da qualcosa? Dai ricatti padronali no, certamente no. So invece, spero lo sappiano tutti, di lavoratori a TEMPO DETERMINATO, costretti a fornire prestazioni straordinarie non pagate; di lettere di dimissioni in bianco firmate all’atto stesso dell’assunzione; di altri licenziati ingiustamente e relegati a uno specie di confino in fabbrica; di altri ancora costretti a prestare la propria opera anche se malati, infortunati, con il braccio ingessato; di molestie sessuali coperte da minacce di licenziamento ecc. So, sappiamo tutti, degli infortuni, per risparmiare quattrini, in cui quotidianamente incorrono. Infortuni troppo spesso mortali. Ma, mio Dio, DI CASA STATE PARLANDO? Possibile non vi rendiate conto? Che abbiate venduto del tutto l’anima, la dignità, la vergogna al Capitale?
Neppure dalla possibilità di sprofondare nella miseria i lavoratori sono garantiti. Dato che, come possiamo constatare sfogliando i quotidiani, sempre più spesso, nonostante le cosiddette supergaranzie, finiscono con l’ingrossare le liste di disoccupazione; o cadere nell’avvilimento e precarietà della cassa Integrazione. E a voi, farisei falsi e bugiardi, contro i quali nessuna invettiva è adeguata, alzate la posta e parlate di super garanzie! Quando voi stessi, per aumentare la confusione e svalutare il valore delle obiezioni, siete i primi a porre in primo piano la limitata copertura che offrono queste super ultra cosmiche iperboliche garanzie; garanzie che consistono poi solo in una freno agli INIQUI licenziamenti. Ai licenziamenti immotivati (ma già, a voi questo sembra sin troppo. La vostra aspirazione è di poter moltiplicare l’atmosfera da caserma che regna sui posto di lavoro e stabilire la regola del dispotismo assoluto dei Datori di Miseria, che voi pomposamente chiamate datori di lavoro). Come dire, sottinteso che spesso esplicitano tranquillamente, tanto non hanno reale contraddittorio, nessuno che li accusi di incoerenza, che ve ne fate di queste bazzecole? meglio dare ancora più mano libera a chi vi sfrutta. Parliamo per il vostro bene, sappiatelo. Se loro ingrassano, anche voi starete meglio.
Loro ingrassano ma noi stiamo sempre peggio.
Ecco allora cosa aspettarsi dal Governo del Presidente, il diavolo lo abbia in gloria: deregulation (scusate la parolaccia) sul posto di lavoro, svuotamento definitivo del gruzzoletto che, decennio dopo decennio, i lavoratori hanno costruito per i bisogni della vecchiaia; e una bella patrimoniale che consisterà essenzialmente nel tartassare la casa di abitazione (poveretto chi se l’è comprata e magari sta ancora pagando il mutuo).
Il resto è silenzio. Si tratta di provvedimenti che se pure verranno posti in essere, saranno del tutto marginali. Provvedimenti atti a dissimulare i veri obiettivi che la reazione mondiale si propone. Svuotare di ogni potere contrattuale i lavoratori (Marchionne ha solo anticipato la tendenza che è delle grande borghesia). Ridurre gli spazi tra le condizioni vigenti nel Terzo Mondo (meglio se del Quarto) e l’Italia.
No, non perché siano cattivi. No, macché. Perché sono patriottici. In questo modo non avranno più bisogno di dislocare le fabbriche messe su con i sacrifici degli italiani, con le tasse pagate dagli italiani e l’uso delle intelligenze italiane, in luoghi dove poter spuntare qualche punticino in più di profitto. A maggior gloria degli azionisti e dei manager nullafacenti.
No, sono ingiusto. Non sono nullafacenti. Piuttosto sono definibili come mal facenti. Infatti fare, fanno. Si riempiono per bene le tasche anche nel caso in cui portino le aziende al fallimento. A spese di tutti noi fessacchiotti (passatemi lo sfogo) che li lasciamo fare. Abilissimi e attivissimi in questo.
Diceva Rugantino, me ne hanno date tante, ma gliene ho dette tante.
Noi neppure quello.

Già li sfruttate, perché insultarli, e tentare di prenderli anche per i fondelli?

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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