«Blade Runner 2», il ritorno dei Replicanti nel 2016
di Fabrizio (Astrofilosofo) Melodia
Sembra incredibile ma a volte ritornano: «Blade Runner 2», sequel ufficiale del film culto di Ridley Scott con un insuperabile Harrison Ford, tratto dal capolavoro di Philip K. Dick, vedrà il primo ciak proprio nell’estate del 2016 e… le voci imperversano.
Ridley Scott non firmerà la regia ma solo, si fa per dire, la produzione con la sua “Scott Free Production”, con la quale ha già prodotto il suo “Exodus”, affidando la direzione della nave al talentuoso canadese Denis Villeneuve, già noto per film quali «Incendies», «Polytechnique» e «Prisoners» con Jake Gyllenhaall e Hugh Jackman.
Al contrario Scott firmerà – sembra, si dice, forse, insciallah – la sceneggiatura insieme al bravo Michael Green (il quale ha già scritto per le serie tv “Smallville”, “Sex and the city”, “Heroes” e “Kings”) e al redivivo Hampton Fancher, che convinse Dick a scrivere una riduzione filmica del suo romanzo «Gli androidi sognano pecore elettriche?» presentandola poi proprio a Scott, al quale lo script non piacque per “l’eccessivo” ecologismo, così che lo fece riscrivere per intero.
Sembra che Harrison Ford rivestirà nuovamente i panni del futur-sbirro Rick Deckard, mentre Sean Young – interprete dell’androide Rachel con la quale il suddetto Deckard nella prima versione della pellicola fugge insieme verso la fantomatica Svizzera del futuro – non sembra possa prendere parte in quanto ormai definitivamente ritiratisi dalle scene.
Probabile un ritorno – resuscitare è bello nella fiction – di Roy Batty interpretato dall’inossidabile Rutger Hauer come pure Daryl Hannah potrebbe rivestire i panni della defunta Pris, non si conosce ancora con quale escamotage. E nelle ultime ore … pare sia stato scritturato pure l’attore Ryan Gosling, confermato da Ridley Scott quale protagonista del sequel – affiancato da Ford – in quanto la narrazione degli eventi si situa a circa 20 anni dalla conclusione del primo capitolo.
Sembra che sia stato richiamato al lavoro anche il curatore degli effetti speciali di «Blade Runner» – Douglas Trumbull noto a livello planetario per aver curato gli effetti speciali di «2001: Odissea nello spazio» – mentre appare impossibile resuscitare il bravissimo scenografo e direttore della fotografia Jordan Cronenweth, la cui Los Angeles piovosa e rivestita dalle tenebre è entrata nell’immaginario collettivo.
In apparenza è impossibile bissare il successo e il fascino della pellicola originale, passata sotto tre (o più?) revisioni prima dell’uscita e che Ridley Scott ha potuto sistemare come realmente voleva solo nel 2007, con la versione «Final Cut».
In un periodo in cui Dick vede il giusto riconoscimento del proprio peso e addirittura viene indicato quale migliore scrittore statunitense dell’ultimo secolo, “Blade Runner 2” raccoglie una sfida ardua. Infatti è da poco uscita (gennaio 2015), la web serie televisiva tratta dal romanzo «The man in the high castle» – conosciuto in Italia come «La svastica sul sole» – il cui primo e finora unico episodio è a disposizione gratuitamente su Amazon (che ha prodotto il piccolo gioiello, affidando la regia a David Semel, già alla guida di «Dawson’s Creek», «Dr. House» e «Buffy l’ammazzavampiri») e il cui produttore esecutivo è proprio Ridley Scott.
Aspettando “Blade Runner 2”, colgo l’occasione per invitare gli appassionati dickiani e non, a cliccare “Mi piace” sull’episodio della serie, in quanto, solo a partire dal gradimento ottenuto, verranno prodotti altri episodi.
POST SCRIPTUM – Ma il buoooooono e il caaaaaattivo che convivono dentro Ridley Scott sono al corrente che, grazie al bravo K. W. Jeter, esistono già due “seguiti” di «Blade Runner»? Pregherei chi è addentro, magari l’astrofilosofo stesso, di farlo sapere dalle parti di Hollywood. (db)