Bob Dylan ragazzo
di Pabuda
questa notte
pendo dalle labbra
di Bob Dylan, ragazzo.
lo guardo e lo vedo
com’era, prima
che si facesse tagliare
i capelli da americano.
in verità, non ascolto
le sue parole
né la sua musica.
(mai le ho ascoltate veramente).
ora sulle labbra di quel ragazzo
lascio che poggino le mie:
senza malizia né timidezza:
poi, semplicemente
con la lingua scrivo
il mio numero di telefono
sulle labbra
di Bob Dylan ragazzo.
l’avessi incontrato
mille anni fa:
quando portava capelli lunghi
da africano:
io le mani tra i suoi ricci
avrei affondato.
e, ragazzo, qualcuno,
a quel punto, sarebbe affondato
Mi piace molto questa descrizione, piena di particolari, trasporto ed emozione (ho fatto la rima pure io)… A presto!
Lasciamo le parole ai poeti,
che ci travolgano nella loro dolcezza.
Affidiamole a loro,
ce le restituiranno più belle.
Le facciano risuonare per noi,
che sappiamo esser sordi
persino a noi stessi.
Ex voto:
Ti incanti e protegga l’occhio amoroso di Garcia Lorca, fratello Pabuda.
Mark