Civil War – Alex Garland

(visto da Francesco Masala) un film da non perdere, al cinema

la guerra civile di Alex Garland non è la guerra di un paese lontano, diverso, è la guerra di casa, nostra, occidentale, riconoscibile.

i protagonisti del film non combattono, con la macchina fotografica osservano, mostrano, si buttano nella mischia, a rischio della vita, per uno scatto epico che li farà diventare immortali.

il mondo è diventato senza speranza, alcuni combattono contro altri, qualcuno sa perché, o forse non lo sa nessuno più, la guerra è igiene del mondo, poi, forse, si ricomincerà.

i fotografi documentano con le immagini, che non sono la verità, solo un istante in una storia lunga, col prima e il dopo, che molti non vedranno.

guardando il film non si capisce che guerra è, perché si fa, il film non è un documentario, l’obiettivo non è quello di spiegare, ma come i fotografi, quello di mostrare.

l’obiettivo è quello di inquietare lo spettatore, nessuno in sala può sentirsi tranquillo, tutto è riconoscibile, ma non interpretabile, non c’è una spiegazione logica, il presidente crepa come un Ceausescu, o Saddam, o Gheddafi qualsiasi.

non ci sono brutti, sporchi e cattivi, quelli brutti, sporchi e cattivi sono come noi, siamo noi, siamo in quel negozio, come quella ragazza, apparentemente indifferenti, con i cecchini sui tetti.

il caos, l’insicurezza, il disordine regnano sovrani, iniziare una guerra è molto più facile che finirla.

alla fine resta qualche immagine, niente più.

se pensi che questo sia il migliore dei mondi possibili, lascia perdere Civil War.

buona (disperata) visione.

 

ps: scrive Medvedev:

…non posso sinceramente non augurare agli Stati Uniti di precipitare il più rapidamente possibile in una nuova guerra civile. Che, spero, sarà radicalmente diversa dalla guerra tra Nord e Sud del 19° secolo e sarà condotta utilizzando aerei, carri armati, artiglieria, MLRS, tutti i tipi di missili e altre armi. E che alla fine porterà al crollo inglorioso del vile e malvagio impero del 21° secolo: gli Stati Uniti d’America.

Chissà se ha visto il film di Alex Garland…

https://markx7.blogspot.com/2024/04/civil-war-alex-garland.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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