Dal pianeta scuola
Parola d’ordine del momento : Dematerializzare
di Paola Frau
Docenti che vagano nelle aule alla ricerca della famigerata rete , allungandosi fin dove possibile per “beccarla ” nell’angolino più recondito dell’ultima aula, in fondo all’ultimo andito, dell’ultimo plesso dell’ultimo degli istituti .
Dematerializzare la pubblica amministrazione è un’impresa titanica , ma tant’è che i docenti di questa nostra Italia del 2015 non vogliono sentirsi inferiori a quelli del resto d’Europa . Così pur senza ricevere tutti le stesse dotazioni , si arrabattano con cellulari , ipad , tablet , Pc , rigorosamente portati da casa , (come la carta per fotocopie e i pennarelli) , perchè se il Ministero decide di dematerializzare , non si può disattendere una disposizione “superiore”. Si hanno notizie di docenti che la notte accendono il pc di casa per compilare il registro del giorno appena passato e ,(perchè no?) già che ci sono anche quello del giorno dopo , tanto cosa cambia ? In fondo cliccare su una V verde non è come apporre una firma autografa , si ha meno l’impressione di compiere un falso . Si insegna la legalità ma si opera costantemente in condizioni di illegalità .E non parliamo del business avallato da queste decisioni , in una scuola in cui per la didattica non si investe più un centesimo , si accolgono senza fiatare scelte discutibili , quasi fossero manna dal cielo per il nostro lavoro .
Così si raccontano leggende di docenti ricchi di fantasia, i quali per poter compilare il loro registro nelle aule in cui la rete non arriva , si alzano dalla cattedra e democraticamente siedono tra i banchi, magari con quelli che : “proffffe venga nel banco in fondo vicino alla finestra perché li “prende meglio”! Altri docenti escono un “attimo” nell’andito dove la rete è più potente , compilano il registro e tornano in aula, e non vogliamo sapere cosa accada ai docenti delle scuole in cui la rete è più potente nei bagni ( Fonzie docet).
Cosa c’è di nuovo in tutto questo? NULLA . L’abitudine a trovare soluzioni ai problemi che altri hanno creato fa parte del DNA del docente medio , e poi tutti a nanna con la coscienza a posto, un po dematerializzati anche nella dignità… ma che importa !
Esercizio di dignità docente
di Francesco Masala
Molti, e anche più, sono disposti a svolgere a casa il lavoro che può, e deve, essere svolto a scuola, con attrezzature della scuola.
Non tutti capiscono questo piccolo esercizio di dignità docente, che dovrebbe essere svolto in ogni scuola.
Noi ci proviamo.
Al dirigente scolastico dell’istituto ……..
Oggetto: richiesta di materiale indispensabile al lavoro dei docenti
I sottoscritti docenti, data l’insufficienza della dotazione informatica presente in sala professori, ridotta ad un solo computer dal sistema operativo obsoleto e privo di antivirus efficiente (dunque vulnerabile ad ogni tipo di infezione virale) e data l’assenza di ulteriori spazi appositi dove i docenti possano, alla bisogna, usufruire di computer, connessione internet e stampanti per ottemperare alle molteplici incombenze didattico burocratiche richieste dalla scuola,
chiedono
alla Signoria Vostra la disponibilità di almeno altri due computer in sala professori, corredati di stampante, in aggiunta a quello già presente dalla funzionalità assai limitata. L’aggiunta di questi ulteriori strumenti faciliterebbe non di poco l’attività dei docenti, nel reperimento di materiali didattici, preparazione di verifiche, verbalizzazioni, ricerche su internet (quando funziona), compilazioni di documenti, etc.
Certi del suo intervento, la ringraziamo anticipatamente per la disponibilità.