Dal rispetto della religione al genuflettersi è…

… è un attimo. Il caso Italia e la lettera aperta di Francesco Zanardo al presidente Sergio Mattarella.

Credo che le commemorazioni non possano e non debbano fermarsi ad un mero ricordo, ma vadano amate nei loro princìpi e coltivate affinche non restino unicamente un ricordo lontano, ma fioriscano in princìpi che mettono radici e crescono. (F. Z.)

Savona2 giugno

Al mio Presidente, Sergio Mattarella

Sono Francesco Zanardi, un sopravvissuto agli abusi sessuali del clero e oggi portavoce dell’unica associazione creata dai sopravvissuti italiani in assenza dello Stato, la Rete L’ABUSO.

Non entro nel merito dei motivi che certamente comprenderà strada facendo nello scritto.

Le scrivo costernato e indignato non tanto perché questo Stato che non ci ha saputi tutelare da bambini, da adulti ha dimostrato di essere anche incapace di rendere giustizia ai tanti italiani rimasti vittime, ma perché, a distanza di quarant’anni questo Stato continua a produrre consapevolmente vittime; tutti bambini.

Qualche giorno fa ho letto la dura e dolorosa ma onesta lettera inviata dal Presidente della Bolivia Luis Arce a Papa Francesco, nella quale comunica alla Santa Sede la rivalutazione dei rapporti tra i due paesi.

Il Presidente scrive; “Non si tratta di errori o deviazioni di condotta, ma di crimini che resteranno per tutta la vita in quelle bambine e bambini, per dono della chiesa, e per questa stessa ragione dobbiamo passare dalle dichiarazioni ad azioni concrete, affinché ci sia giustizia e che questi gravi crimini non si ripetano, usando la fede e la Chiesa nella ricerca dell’impunità. L’abuso sessuale di bambine, bambini e adolescenti, come lei ha detto, rappresenta la “cancellazione dell’infanzia” “è una piaga” per la società e la Chiesa, attaccano l’integrità, la dignità, i diritti e la vita degli esseri che dobbiamo proteggere.”

“Per diversi decenni, lo Stato boliviano ha concesso ai membri stranieri della Chesa Cattolica agevolazioni di ingresso al nostro paese per la permanenza e l’acquisizione della nazionalità boliviana, in modo che potessero adempiere a una missione religiosa ed educativa, ma oggi purtroppo avvertiamo che questa agevolazione, in questo caso, è stata male utilizzata da diversi sacerdoti che sono entrati in Bolivia e hanno commesso questi gravi crimini, alcuni di loro con una storia di abusi sessuali in un altro paese.”

“Lo Stato boliviano si riserva il diritto di ammettere l’ingresso nel territorio nazionale di nuovi sacerdoti e religiosi stranieri che hanno una storia di abusi sessuali contro minori, nel frattempo procede alla revisione degli accordi e delle convenzioni in vigore, e conclude la negoziazione dell’”Accordo tra lo Stato Plurinazionale della Bolivia e la Santa Sede”.

Rivolgendosi a Papa Francesco conclude “Nell’anno 2021 ha pronunciato queste parole per gli stessi casi accaduti in Francia: “La mia vergogna, la nostra vergogna, è per l’incapacità della Chiesa di mettere il centro delle sue preoccupazioni.” Possano le vittime di questi crimini trovare pace nella giustizia, che possiamo scrivere insieme, con una voce ferma e determinata, che non accetteremo per nessun motivo i fatti deplorevoli che distruggono l’innocenza delle bambine e dei bambini.”

       Di pochi giorni fa la proposta del Senatore francese Xavier Iacovelli, che ha presentato un disegno di legge per togliere i termini di prescrizione in caso di violenza sessuale su minore. Ha voluto lanciare con forza un “messaggio importante per le vittime”. “Quando finalmente riuscirai a parlare, lo Stato o la giustizia saranno lì ad ascoltarti”.

Signor Presidente, mi limito al contesto europeo per non infierire ulteriormente, ma qui il nostro paese è in materia il terzo mondo dei paesi industrializzati, l’unico in Europa che dal 2010 non solo non ha saputo promuovere alcuna iniziativa in tutela di bambine, bambini e adolescenti, ma malgrado gli stimoli, è stato persino incapace di avviare almeno una discussione sul tema.

Le stesse Istituzioni italiane Signor Presidente, si sono rese attivamente complici dello stupro di bambine e bambini ignorando qualunque sollecito da parte delle associazioni e degli avvocati delle vittime, che senza mai ottenere risposta, hanno prima diffidato il Governo, poi denunciato le inadempienze alla Magistratura che puntualmente ha archiviato una querela di parte, sottoscritta da decine di sopravvissuti, ignorandone persino la procedibilità d’ufficio e qualunque indagine ai fini preventivi.

A nulla è servita neppure l’Interrogazione parlamentare del Deputato Matteo Mantero, che giace impolverata sugli scaffali dei palazzi dal 2017.

Stessa situazione per quanto riguarda le raccomandazioni del Comitato per i diritti dell’infanzia delle Nazioni Unite, che al punto 21 confermano quanto sopra;

“il Comitato è preoccupato per i numerosi casi di bambini vittime di abusi sessuali da parte di personale religioso della Chiesa Cattolica nel territorio dello Stato Membro e per il basso numero di indagini criminali e azioni penali da parte della magistratura italiana.”

Raccomandazioni ad oggi totalmente inascoltate dal Governo, deferito al Comitato per la seconda volta e oggetto di una Petizione di denuncia al Parlamento Europeo, a seguito della comunicazione da parte dell’associazione di 418 casi potenzialmente pericolosi, comunicati lo scorso febbraio alla Procura Generale della Repubblica, che ad oggi ha omesso persino l’acquisizione di nominativi.

Uno Stato l’Italia, che sulla tutela dei minori non risponde a nessuno, quanto quello Pontificio…

Chiedo venia Signor Presidente, ma mi limito indignato a descrivere la situazione di un paese che oggi non ha la piu pallida idea di quale sia sul territorio l’entità del fenomeno, che rende vittime bambine e bambini. Un paese Signor Presidente che nei fatti, ogni anno conta il numero delle vittime senza però attuare alcuna politica di contrasto e di soccorso. Un paese che le conta anche male, in quanto la maggior parte di casi – grazie al sistema che il Governo mantiene e continua a promuovere – non viene denunciato alle autorità.

Un paese che ha toccato il fondo permettendo che la CEI; che dichiara esplicitamente nelle sue linee guida che non denuncerà i reati su minori alle autorità italiane e tantomeno risarcirà le vittime – in parole povere renderà giustizia solo a se stessa – potesse gestire nell’omertoso silenzio complice delle Istituzioni del paese, in proprio, i crimini di cui sono accusati i suoi preti e le sue gerarchie.

L’unica luce dopo 13 anni, purtroppo tristemente quasi “anomala” per l’Italia, è quella che recentemente ha dato come risposta al Cardinale Presidente della CEI Matteo Zuppi il Procuratore di Tivoli, che risponde all’arrogante posizione del prelato “La Chiesa italiana non può accettare accuse di atteggiamento omertoso“ definendo la condotta dell’autorità ecclesiastica “di omertà ambientale, molto simile a quella mafiosa“.

Un Paese che è riuscito a creare discriminazione persino tra i pedofili; dove i preti hanno la meglio e i laici invece colmano “esemplarmente” il fallimento della Giustizia del paese.

Signor Presidente, il suo paese, i suoi cittadini hanno bisogno di un suo urgente intervento, forte e deciso che ricordi i diritti costituzionali di bambine, bambini e adolescenti. Che ricordi al Governo quello che è inquadrato dalla Convenzione per i diritti dell’infanzia come lo status speciale, l’interesse superiore del minore ed il fine di evitare danni irreparabili.

Un gesto che nel rispetto costituzionale del diritto di libertà di religione dei cittadini, renda dignità alla chiesa sana ed intervenga verso quella pedofila ed i suoi complici, rendendo giustizia, non fornendo complicità. Anche questo è un diritto del suo popolo nell’unico paese dell’Unione Europea, che dall’inizio dello scandalo non ha mai avuto il coraggio di difendere i suoi bambini, i loro genitori e i cittadini, sacrificandoli ancora oggi non alla fede, ma ad uno Stato criminale riconosciuto in tutto il pianeta per la sua pericolosità sociale, non solo a danno di bambini.

          Nel giorno della festa della Repubblica

          Con ossequio Francesco Zanardi


P.S. Sono stato tra i testimonial del documentario “Caro Presidente”, prodotto da RAI in occasione della Festa della Repubblica del 2022. Le lascio con la clip che mi riguarda, una piccola testimonianza di un male che purtroppo non riguarda solo me, ma tanti cittadini e purtroppo anche tante bambine e bambini che in futuro nasceranno senza tutela in questo Paese.

UNA NOTA DELLA “BOTTEGA”

Non ci sembra che (da giugno) il presidente abbia risposto. O che i grandi media abbiano pensato che forse si poteva scrivere, indagare, riflettere. Avranno avuto di meglio da fare?

Qui sopra c’è una mappa (NON AGGIORNATA) che potrebbe un minimo inqiuetare chi in Italia si preoccupa – o finge – degli abusi clericali contro i  minori… denunciati e persino puniti in Paesi tipo Usa o Francia.

Dal 2 settembre un’altra iniziativa: https://retelabuso.org/events/rete-labuso-tg-news-dal-2-settembre-ore-12/

 

Redazione
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