F-35 a Israele: tribunale olandese ordina al governo…

… di interrompere la fornitura dei pezzi di ricambio per il “rischio evidente che saranno usati per commettere gravi violazioni del diritto umanitario internazionale”.

di David Kattenburg (*)

La sentenza ribalta una decisione del 15 dicembre della Corte Distrettuale dell’Aia che aveva rigettato la causa intentata da tre organizzazioni per i diritti umani olandesi con cui intendevano interrompere la fornitura di parti di ricambio degli F-35 a Israele. 

Questi pezzi di ricambio sono immagazzinati nella base aerea di Woensdrecht, sull’estuario della Schelda, uno dei tre ‘centri di distribuzione logistici’ europei del letale bombardiere F 35 Lighting II, prodotto dalla Lockheed Martin. Gli utilizzatori di F-35 di tutta l’Europea (e Israele) vanno là per acquistare ricambi in base a una autorizzazione generale che si applica a tutti i membri del “programma internazionale F-35.”

Per le organizzazioni olandesi di diritti umani che hanno avviato la causa riguardo ai ricambi dei F-35, la decisione della Corte di Appello riafferma la supremazia del diritto internazionale sugli accordi internazionali nel loro Paese e del ruolo dei gruppi di cittadini nel promuovere l’applicazione della legge.

[Per] questo governo, in questo momento, le relazioni commerciali e internazionali con gli Stati Uniti e Israele sono più importanti del diritto internazionale,” ha detto a Mondoweiss Gerard Jonkman, direttore del Forum dei Diritti. “E se questo Paese, con questo atteggiamento, deve ora interrompere le forniture di queste parti di ricambio a Israele, penso che ciò sia veramente significativo e sicuramente è un colpo duro per il governo olandese.”

La decisione della Corte

A una lettura attenta la decisione di lunedì della Corte di Appello lunga 18 pagine riguarda molto più che il rifornimento di parti di ricambio per cacciabombardieri con alte prestazioni in una guerra sempre più sanguinosa.

L’aspetto più significativo è l’enunciazione del primato della legge internazionale su commercio e politica estera, illegali e miopi, e il ruolo decisivo dei cittadini nella difesa dello stato di diritto. 

La corte riconosce l’interesse che ha lo Stato nell’assicurare che l’Olanda ottemperi ai suoi obblighi internazionali verso gli USA, un alleato importante,” hanno stabilito tre giudici della Corte di Appello. Ma, “l’ottemperanza con [i suoi] obblighi internazionali … ha un peso maggiore.”

Con uguale forza, la sentenza di ieri ha respinto le argomentazioni del governo secondo cui i cittadini e i gruppi della società civile olandese non hanno “interessi” da difendere per conto della popolazione civile di Gaza, né il diritto di esigere l’osservanza da parte del governo dei suoi impegni con l’UE e il più ampio diritto internazionale.

Le tre organizzazioni olandesi che hanno intentato la causa civile sugli F-35, Oxfam Novib, PAX Netherlands Peace Movement Foundation e The Rights Forum, “sono organizzazioni di pubblico interesse che perseguono, fra le altre cose, lo scopo che non si commettano gravi violazioni del diritto umanitario internazionale con parti di armi fornite dall’Olanda,” ha affermato la sentenza. Inoltre ha dichiarato che gli standard del Netherlands Customs Act [legge olandese sulle dogane] e dell’EU Common Agreement [Accordo Comune dell’Unione Europea] “servono appunto a proteggere gli interessi” delle organizzazioni olandesi della società civile.

È una tesi che potrebbe applicarsi altrove nel mondo, dove i diritti dei cittadini di opporsi all’esportazioni di armamenti o di denunciare funzionari stranieri ai sensi delle proprie legislazioni interne sono stati sbrigativamente respinti — nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti e in Canada, per esempio.

La vendita di F-35 a Israele viola gli obblighi olandesi secondo l’Articolo 1 della Quarta Convenzione di Ginevra, che richiede agli Stati di “rispettare e assicurare il rispetto” delle convenzioni in “tutte le circostanze,” ha sostenuto l’avvocata Liesbeth Zegveld davanti alla Bassa Corte il 4 dicembre.

Zegveld ha anche sostenuto che l’esportazione olandese delle componenti degli F-35 a Israele viola il Trattato sul Commercio di Armi del 2014 e la Posizione Comune del Consiglio dell’Unione Europea del 2008. 

Essa stabilisce che alle licenze di esportazione “verrà negata l’approvazione se fosse in contrasto con … gli obblighi internazionali degli Stati membri,” o se “ci fosse un chiaro rischio che la tecnologia o gli equipaggiamenti militari da esportare possano essere usati per la repressione interna,” o per commettere “gravi violazioni del diritto umanitario internazionale,” o che “il destinatario potrebbe usare aggressivamente la tecnologia o gli equipaggiamenti militari … contro un altro Paese o per affermare con la forza una pretesa territoriale,” o con scopi “altri che gli interessi legittimi della sicurezza e difesa nazionale del destinatario.”

Bloccare l’esportazione di componenti degli F-35 non è nulla di nuovo. Secondo il NL Times tra il 2004 e il 2020 il governo olandese ha rifiutato di emettere permessi per l’esportazione di equipaggiamenti militari a Israele in 29 occasioni.  

Eppure il 4 dicembre gli avvocati del governo hanno detto alla Corte Distrettuale che l’esportazione di parti di ricambio per gli F-35 a Israele poteva continuare. La flotta israeliana di Adirs F-351 è centrale per la sua “strategia di sicurezza regionale,” hanno affermato. 

Gli avvocati del governo hanno anche sostenuto che, interrompendo le esportazioni di parti di ricambio per gli F-35, i Paesi Bassi sarebbero venuti meno agli accordi [che li impegnano a] fornire in modo affidabile dal magazzino di Woensdrecht, deludendo “le aspettative di tutti i partner degli F-35” e imponendo costi amministrativi a tutti i membri del programma internazionale F-35.

Gli avvocati del governo hanno detto alla Corte che, anche se si interrompesse l’esportazione, Israele si rivolgerebbe ad altre fonti. “I Paesi Bassi non hanno voce in capitolo.”

Scartando queste argomentazioni burocratiche, la giuria di tre giudici della Corte di Appello olandese ha ingiunto al governo dei Paesi Bassi di cessare tutte le esportazioni e il transito di parti di ricambio per gli F-35 verso Israele entro sette giorni dalla sentenza di ieri e di corrispondere a Oxfam Novib le spese di 7.800 dollari [circa 7.200 €]. 

Citando disposizioni del Trattato sul Commercio di Armi e la Posizione Comune del Consiglio dell’Unione Europea, la Corte di Appello ha deliberato che “c’è un evidente rischio che le parti degli F-35 da esportare siano usate per commettere gravi violazioni del diritto umanitario internazionale,” o per “facilitare” tali violazioni che sono già state commesse:

I fatti dimostrano che è stato causato un alto numero di vittime civili, incluse migliaia di minori, che migliaia di case sono state distrutte, che sono state usate le cosiddette ‘bombe stupide’ [a caduta libera], che ogni zona residenziale è attaccata se c’è anche solo la minima indicazione che vi avvengano attività terroristiche, che i limiti applicati in Precedenza [sic] riguardanti i ‘danni collaterali nell’attuale conflitto sono stati estesi, che la politica di avvisare i civili prima di un attacco è stata abbandonata, che la fornitura di acqua potabile, le panetterie e i mulini per la farina sono stati distrutti… e che molti degli ospedali di Gaza non funzionano più. Non è plausibile che questa distruzione sia stata inflitta esclusivamente su obiettivi militari o che costituisca un legittimo ‘danno collaterale’, non solo alla luce delle sue dimensioni senza precedenti, ma anche delle affermazioni fatte dagli stessi soldati israeliani. Basandosi su quanto sopra la Corte conclude anche che le violazioni del diritto umanitario internazionale per cui c’è un rischio evidente sono ‘serie’.”

La risposta della Corte alle tesi del governo che non è obbligato a rivalutare le esportazioni di armi in conseguenza delle prove schiaccianti di crimini di guerra è tassativa.

Concedere permessi di esportazioni di armi che non necessitino mai di essere rivalutati anche se si commettono serie violazioni del diritto umanitario internazionale nel Paese di destinazione (incluso il rischio di genocidio, come sostengono le organizzazioni dei diritti umani olandesi), minerebbe l’EU Common Agreement, per non dire degli obblighi dei Paesi Bassi ai sensi delle Convenzioni di Ginevra e dei Protocolli Addizionali che obbligano gli Stati “a garantire che ‘in ogni circostanza’ un altro Stato agisca in accordo con il diritto umanitario internazionale,” ha dichiarato la Corte di Appello.

[Il ministro] non ha preso in considerazione … che se tale serio rischio esiste in base al [Common Agreement] ha già l’obbligo di impedire l’esportazione delle parti degli F-35 a Israele, a prescindere da ogni altra considerazione di politica estera, come le buone relazioni con Israele e gli Stati Uniti,” ha dichiarato la Corte.

In risposta alle altre argomentazioni del governo secondo cui Israele si rivolgerà agli USA per i ricambi dei suoi F-35, è in pericolo la sopravvivenza del deposito militare nella base aerea di Woensdrecht, accogliere le richieste di Oxfam avrebbe “conseguenze immediate, irreversibili e immense” “sulla posizione nel mondo,” dei Paesi Bassi che porterebbero a “dubitare” della sua “affidabilità,” con conseguente impatto sulla sicurezza olandese, europea e globale, per non citare il successo del progetto degli F-35 del Pentagono, la Corte si è dichiarata “non convinta.”

La reazione del governo olandese

La vendita delle parti di ricambio degli F-35 a Israele “non è illegale,” ha dichiarato il governo olandese in un comunicato stampa a poche ore dalla sentenza di ieri della Corte di Appello. “Il governo crede che stia allo Stato determinare la propria politica estera.” Il governo olandese pensa di ricorrere in appello, una decisione approvata da Israele.

Sono piuttosto sicuro che anche se facesse appello noi vinceremmo,” ha detto a Mondoweiss Jonkman del Rights Forum. “Ci vorranno molti soldi e molto tempo. Penso che sia inutile che il governo si appelli. È molto chiaro che in questo momento e in questo Stato non si possono mandare armi o parti di aerei o altro in un Paese di cui la Corte Internazionale di Giustizia sta dicendo che sta avvenendo un possibile genocidio.”

Il governo si consulterà presto con partner internazionali del programma F-35 per garantire il ruolo dell’Olanda nel programma,” continua la dichiarazione del governo, “Il governo farà tutto il possibile per convincere alleati e partner che l’Olanda resta un elemento affidabile del progetto e nella cooperazione per la difesa europea e internazionale. Tale cooperazione è importante per la stessa sicurezza nazionale dell’Olanda. Ma è anche essenziale per Israele perché l’aereo F-35 è fondamentale per la sicurezza di Israele, in particolare in relazione alle minacce che provengono dalla regione, per esempio da Iran, Yemen, Siria e Libano.” 

La decisione dello Stato di fare appello … è indipendente dalla situazione a Gaza,” continua il comunicato. “I Paesi Bassi continuano a invocare un cessate il fuoco immediato e temporaneo per permettere a quanti più aiuti umanitari possibili di raggiunge il popolo sofferente di Gaza. La situazione è estremamente grave. È chiaro che il diritto umanitario internazionale si applica in pieno e che anche Israele deve rispettarlo.”

John Dugard guarda alla posizione dell’Olanda con gli occhi del cinico. In risposta a una domanda di Mondoweiss, l’avvocato sudafricano ed ex relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nella Palestina occupata scrive:

I Paesi Bassi hanno ripetutamente e orgogliosamente affermato di essere la capitale del diritto internazionale nel mondo. In queste circostanze è strano che non siano riusciti ad avallare la decisione della CIG nella causa del Sudafrica contro Israele. È ancora più strano che abbia cosi rapidamente deciso di presentare appello contro la decisione sulle componenti degli F-35 che con tutta evidenza mette i Paesi Bassi in conflitto con la decisione della CIG. È un giorno triste per il diritto internazionale in Olanda: si è forse perso per strada?”

(traduzione dall’inglese di Mirella Alessio)

(*) Link all’articolo originale: https://zeitun.info/2024/02/15/tribunale-olandese-ordina-al-governo-di-interrompere-la-fornitura-di-componenti-degli-f-35-a-israele/

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *