Fontana, Giordano, «Indice» e Temple

Quattro recensioni giallo-noir più un ricordo di Carlo Oliva

di VALERIO CALZOLAIO 

Milano. Primavera 2011. Il 66enne Roberto Doni, parco e asciutto, è un ateo quadrato retto sostituto procuratore generale («eccezioni sempre, errori mai») metodico liberale di destra (Magistratura Indipendente) sposato con la consulente ex violinista Claudia, padre di Elisa borsista in fisica quantistica negli Usa. Riceve prima una mail poi la visita della magra sfigata giornalista freelance libraia part-time 31enne bionda e riccia Elena Vicenzi. Gli parla di Ghezal, muratore tunisino 25enne con permesso di soggiorno, dichiarato colpevole di rapina e condannato a sei anni (ridotti a quattro) in una vicenda che ha visto colpire e restare paralizzata un’italiana. Elisa è convinta che lui non c’entri, Roberto vuole stare ai fatti visto che sarà il giudice d’appello. Accetta di ascoltare parenti e amici, frequenta la multietnica via Padova, entra in un altro mondo. La storia è verosimilmente intricata, arrivano il tarlo del dubbio, nuove freschezze, altre verità. Acuto e grazioso nuovo romanzo del 31enne Giorgio Fontana («Per legge superiore», Sellerio 2011, pagg. 248 euro 13), in terza fissa. O Peck o panini. Musicisti classici.

Vibo Valentia. Gennaio 2011. I romani Vittorio boss Donderani (56enne) e Stefano Ridge De Angelis (35enne) sono Commissari capo e vice della Squadra Mobile, affiatati ed efficienti, l’uno con pochi capelli neri, una moglie (Valeria! marchigiana!!) da trent’anni, figlio architetto all’estero e figlia chirurgo, l’altro bello e palestrato con molte spasimanti. Arrivano due denunce di scomparsa, un bravo neuropsichiatra infantile e un importante sacerdote comboniano. Li cercano, trovano il secondo morto d’infarto, i casi sono collegati e c’è sotto qualcosa di criminale, forse connesso a bambini affidati a istituti e case famiglia, li aiuta la brava bionda 54enne Marina Corneli. Devono seguire anche altri casi ma l’indagine li preoccupa: hanno una talpa in seno, la Santa Sede agisce con furba autonomia, i vertici delinquenziali sono potenti e ammanicati. Puntate a Reggio e nel Lazio. Grazioso nello stile e competente sul putridume reale e spregevole contro l’infanzia il nuovo romanzo del 58enne avvocato (dello Stato) Diego Giordano («Lupi e Agnelli», Todaro 2012, pagg. 250, euro 15,50) in terza fissa (quasi). Pesce azzurro e Lirica.

Melbourne. Primavera 2007. Dopo la morte del mitico Singleton il bel 50enne (circa) Stephen Villani fa il capo della Omicidi, annusa sulle scene di molti delitti. Niente studi dopo il liceo, da decenni sulla breccia, sposato con Laurie (è finita), tre figli (l’ultima delle due è di un altro), due fratelli cui ha fatto da padre (il loro, dopo esercito e Vietnam, era solo e stava fuori l’intera settimana), boxeur poco coraggioso, occhi neri e mani grandi, alla fine piangerà a lungo e forte come mai. Chi ha ucciso una giovanissima romena in un residence di lusso? Chi ha sadicamente massacrato tre pessimi delinquenti? In alto non si può fidare, le elezioni sono alle porte, la figlia Lizzie è fatta, il padre sta per essere travolto dagli incendi, si innamora della bella giornalista che un poco lo usa, rischia tutto. Viva il passaparola, un amico autorevole mi ha suggerito l’ottimo autore australiano all’ottavo romanzo (secondo tradotto) Peter Temple («Verità», Bompiani 2012, pagg. 473, euro 18,50; originale del 2009, traduzione di Lorenzo Matteoli), in terza fissa, con slang e costrutti originali, non sempre facili per uno scorrevole italiano.

Milano. 24 settembre 2012. E’ scomparso Carlo Oliva, 69 anni, grande esperto di gialli e neri, filologo classico, professore in pensione (letterature antiche e moderne nei licei), giornalista di radio popolare (anche “Gialloliva”), scrittore e traduttore, un amico di lunga data e collega nella giuria del Premio Scerbanenco, persona bella e mite e riflessiva e militante (Quaderni piacentini, Ombre rosse, Linus) di una Milano “non” nera. 9 anni fa pubblicò una colta ironica originale affabulatoria Storia sociale del giallo che recensii subito (Editore Todaro: 221 pagg per 16.90 euro): 17 capitoli, basati su geografia e periodizzazione, indice di oltre 700 nomi, accorte citazioni (come la bibliografia). Onore al merito. Una memoria gialla si aggira fra chi scrive e legge libri. Ritrovatela se potete!

Italia. 2011. Dal 1984 la rivista “L’indice dei libri del mese” è un’utile griglia critica su quanto viene edito, riedito, tradotto in Italia. Gran parte delle recensioni sono veri e propri saggi critici, aiutando a selezionare e scegliere, arricchendo conoscenze e connessioni, suggerendo ricerca e dibattito. E’ stata diretta da Migone-Cases, Papuzzi, Rastello e nell’ultimo decennio dal giornalista Mimmo Candito. Il volume L’indice dei libri dell’anno (a cura di Andrea Pagliardi, Mursia: 257 pagg per 15 euro) ripubblica e raccoglie 70 recensioni, 5 per ognuno dei 14 “generi” brevemente introdotti, fra i libri usciti lo scorso anno. Nel genere “gialli e neri” trovate un classico (Macdonald), 3 novità (Pandiani, Xialong, Ghinelli) e una raccolta (“Menti criminali”).

UNA BREVE NOTA

Appuntamentocon le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su «Il salvagente». (db)

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