Fra labirinti e sandwich, fra Tangram e il Mit

Una breve recensione a «Enigmi e giochi matematici» di Martin Gardner (un vecchio libro, sempre “buono”… in edicola ancora per qualche giorno)

 

La serie «La matematica come un romanzo» è cangurata in edicola dal quotidiano «Il corriere della sera». Ne ho già parlato un paio di volte in blog, fra l’altro a proposito del mio amato Fibonacci, di codici e segreti, di quadrati magici. Ora la serie volge al termine: questa settimana è uscito il numero 20, dunque ne mancano solamente 4. Quando sarà conclusa, le mie tasche ne trarranno un piccolo giovamento (anche 7,90 euri a settimana sono abbastanzina per un pensionato da 700 euri) ma di sicuro mi mancherà uno stimolo a tornare sulla matematica… o forse bisogna parlare di matematiche al plurale. Mi sa che andrò in biblioteca.

Quello che è appena uscito – «Enigmi e giochi matematici» del lontanissimo 1959 – non è il più bel libro di Martin Gardner ma è lettura d’obbligo per chi ama «indovinelli, problemi, paradossi per provare la vostra intelligenza» (così recita il sottotitolo). Devo la scoperta di Martin Gardner – e successivamente di Ennio Peres, tanto per restare ai “giochi” – a Riccardo Mancini negli anni ’70 e da allora il matematico e “giocologo” statunitense (morto nel 2010) è rimasto uno dei miei punti di riferimento.

Qui si parte con gli esaflexagoni, cioè poligoni di carta, poi si va avanti con i quadrati magici, con i problemi posti dalle “proverbiali tribù di bugiardi” e dalla memorizzazione dei numeri, con le carenze degli specchi (“non riflettono abbastanza” è la battuta d’obbligo) e ancora con paradossi e probabilità, con il nastro di Moebius e con labirinti dei due tipi. E ovviamente con i giochi più vari: dal filetto (o “tria” come lo chiamano in altre parti d’Italia) all’Hex, dagli scacchi all’«Uscita dalla Terra», da Nim (nota per cinefili: è quello del film «L’anno scorso a Marienbad»; però lì è fatto con gli stecchini) a Gale, da Tangram a Eleusis e agli origami.

Pare che, a distanza di circa 80 anni, la miglior soluzione possibile del problema (il termine tecnico è «rompicaco diofantino») noto come «La scimmia e le noci di cocco» continui a tormentare molte persone. Altro che portare una capra, un cavolo e un lupo al di là del fiume…

Nelle pagine di questo libro divertente quanto dotto compaiono Euclide e Robert Oppenheimer, Lewis Carroll e Aldous Huxley, Albert Einstein e il pittore Durer, Teseo – cioè il «topo robot» del Mit (Massachusetts Institute of Technology) – e Ovidio ma i miei personaggi immaginari?) preferiti restano il professore che spiega «il teorema ristretto sul sandwich al prosciutto» e «il misterioso dottor Matrix» che “stranisce” Gardner (ma forse è lui stesso) con i misteri del «666» e i molteplici legami fra Wagner e il numero 13. E ovviamente in cima alla lista… Fibonacci, che non manca mai.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *