Giuseppe Grattacaso: la meraviglia…
… lo stupore per le piccole cose
di Sandro Sardella
in un esile libro .. «CONFIDENZE da un luogo familiare» .. Giuseppe
Grattacaso mi fa assaporare una sottile amicale invidia .. ci sono dei
versi che avrei desiderato scrivere “io” .. e, poi .. ahimè .. una profonda
antica amicizia ci lega allo scrittore fiorentino Piero Santi ..
la scrittura scorre sapiente e piana .. una leggera fibrillazione la fa
vibrare .. di una malinconia stremata come il rosa di certi quadri
ultimi di Ennio Morlotti .. e,
c’è la nostalgia del sapore & del colore del mare di Salerno ..
e quella fragranza agrodolce di certi versi vividi del suo conterraneo
Alfonso Gatto .. la meraviglia per lo stupore per le piccole cose .. ..
“AMMAZZETE, CHE SOLE!” DISSE IL LENZETTA
(da «Ragazzi di vita» di Pier Paolo Pasolini)
Infatti una luce più che viola
galleggia nelle vie del Tiburtino,
sembra tovaglia macchiata con il vino
tra palazzi distesa, fin laggiù,
in quell’incendio invisibile tra colli,
mentre tra un cornicione e l’altro molli
lanciano qualche strillo le civette.
Per il Lenzetta sono voci infette,
voci di morte, sente un brividore
passargli per le ossa, un gran sudore
freddo salirgli in pelle inconsueto.
Stette fermo, soprappensiero come
se cercasse qualcosa dentro sé,
un’idea che a quell’ansia desse un nome,
allora alzò la gamba e mollò un peto,
contro quel sole, contro quel segreto
affanno. Ma il Lenzetta restò male
per quel che venne, freddo e incolore,
troppo sforzato, peto senza core.
***
Il grande mare, io quello voglio avere
davanti agli occhi per l’eternità.
***
Le mie paure me le tengo care,
le conservo sott’olio, in salamoia, pronte
per l’uso, se ce ne sia bisogno. Non sono
sano, ma non voglio cura,
perché poi in fondo è meglio la paura
che un agire per sempre contraffatto,
un coraggio affannato
e senza requie. E mi conforto
se ogni mia paura
è paura con altri condivisa.
Lo vedi, dico, che c’era una ragione
per non restare contro sé a lottare,
meglio sostare con l’anima divisa
che averne mezza
sempre a battagliare.
***
Ma chi lo dice che saremo salvi
solo bruciando tra mille attività?
In ozio la barbarie è debellata
e la pigrizia da sempre è santità.
Giuseppe Grattacaso è nato a Salerno nel 1957. vive a Pistoia.
Ha pubblicato le raccolte di poesia: «Devozioni» (Ripostes, Salerno
1982, introduzione di Renzo Paris); «Se fosse pronto un cielo»
(Il Catalogo, Salerno 1991, introduzione di Alessandro Parronchi);
«L’attimo dopo» (Nuova Libra Editrice, Bologna 2003),con un
lavoro fotografico dell’artista Elisabetta Scarpini; «CONFIDENZE
da un luogo familiare» (Campanotto Editore, Pasian di Prato 2010).
Una bella rivolta contemplativa 🙂