
una poesia scritta per il manifesto, molti anni fa
Cosa c’è tra le budella
dove circola la merda
e le budella che formano
il sanguinaccio?
Cosa c’è tra la scodella
dove mangiamo
gli animali e il piatto
che contiene la carne?
Cosa c’è tra il letto
di paglia dove dormono
i maiali e il letto
di legumi
dove cuoce l’arrosto?
Cosa c’è tra la vita
di un maiale e il pasto
di un uomo?
Un sacrificio
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.
Isaak Babel (1894 – 1941) ha detto che “uno che non vive in mezzo alla natura come una pietra o un animale, non scriverà in tutta la sua vita due righe che valgono.”. John Berger vive in contatto con la natura e si vede in quello che scrive. Conosco John Berger dalle sue poesie e dalle sue critiche d’arte pubblicate nel supplemento domenicale “Letture” del Corriere della Sera. Tutto quello che scrive, o che fotografa, irradia una forza “bestiale”. É stato bello trovarlo nella Bottega.
John Berger non finge mai, è di quelli che valgono, hai ragione.