I motivi non troppo occulti dell’attuale degrado

di Mauro Antonio Miglieruolo

Ci sono persone che amano ragionare, o ci provano a ragionare e persone per le quali una discussione franca e aperta è inconcepibile, quasi un crimine.
Si può attribuire tale diversa inclinazione alla personalità dei singoli. Oppure si può teorizzare

09apr-a-img_apertura_insulti_film sia una reazione automatica di difesa rispetto a idee che si è fatto proprie, o si crede di aver fatto proprie, ma sulle quali si nutrono segretamente forti dubbi.
Questo vale oggi per alcuni furibondi e acritici difensori dei 5stelle e valeva ieri per quelli dell’imbonitore di Arcore (dico valeva anche se lo stringiamoci a coorte intorno al capo supremo vale ancora, ma con una veemenza che è palesemente meno vissuta che nel passato). A tale proposito mi raccontava tempo fa un signore con il quale ho lavorato insieme di un’esperienza sgradevole avuta con un terzo, collega di lavoro di tutti e due. Conosco bene questa terza persona. Posso testimoniare si tratta di un individuo mite, pacato e collaborativo nel modo di esprimersi e comportarsi. Quel che si dice, una brava persona. Che però ha scelto, come tante, misteri dell’animo umano, di diventare fan di qualcuno molto diverso da lui e anzi direi umanamente di polo opposto.
I due colleghi si trovano a trascorrere insieme una breve vacanza. Al primo sfugge un commento pesante su un nostro amatissimo eminentissimo capo popolo, che definisce senza mezzi termini “un buffone”. La reazione dell’altro è stupefacente, assolutamente imprevedibile. Si verifica una vera e propria esplosione di incontrollato di furore, neppure fosse stato offeso nell’onorabilità della madre sua santa. L’uomo non è più lo stesso. Da dr Jackyll che era muta in Mistyer Hyde. E pensare che nonostante anni di frequentazione quella persona non l’avevo mai udita alzare la voce; o saputo avesse alzato la voce con qualcuno.
Qualcosa del genere, apparentabile anche se non uguale, è accaduta anche a me, su questo blog. Per aver osato criticare blandamente in un mio articolo il movimento 5 stelle. Dopo essere stato adeguatamente vilipeso, mi è stato anche intimato di vergognarmi. Non ho ottemperato, ovviamente, ma il paradossale della faccenda non ha mancato di lasciare il segno (tant’è che a distanza di qualche mese ancora lo ricordo).
Bene, questo è il mondo di oggi. Non vale offendersi, stringere i denti invece e andare avanti. Bisogna sempre affrontare la realtà, per quella che è, non fuggirla.
09-binsulto1In quell’occasione affrontare non ho saputo. Ero tanto sbalordito, la reazione troppo esasperata, confesso di non aver travato nulla di adeguato da replicare. Anche perché il rilevo era, provenendo da un seguace di 5 stelle, assolutamente inaspettato (beata ingenuità).
Si tratta solo di episodi da ascrivere a personalità disturbate? O sopravvivenze della grande nefasta semina operata durante l’era nazi-fascista? Probabilmente sono l’effetto combinato sia dell’uno che dell’altro fenomeno. Tuttavia non credo che sia questa la spiegazione principale, quella in grado di fornire conto in modo esaustivo del suo essere e moltiplicarsi. Vertiginoso moltiplicarsi.
Molto più significativo mi sembra sia fare riferimento all’atmosfera di crescente incertezza diffusa tra le masse che sempre meno sono in grado di affrontare i disagi economici del presente e vedono addensare i nuvoloni neri che incombono sul futuro. Le inevitabili conseguenze sono rabbia, impotenza ed esasperazione, facili conduttori di qualcosa di immanente alla società borghese: aggressività e competizione. Competizione aggressiva e l’aggressività per provocare la reazione competitiva. Da qui l’universale discredito in cui sono tenute le buone maniere e la nulla attenzione alla sensibilità e dignità del prossimo, visto come avversario del quale liberarsi, non possibile occasione di sinergia per approdare a risultati migliori per ambedue. In questo quadro l’untuoso periodo democristiano, impastato di ipocrisia e buonismo di facciata, ha rappresentato l’anello di congiunzione tra il rozzo, violento ventennio fascista e il rozzo aggressivo periodo berlusconiano, che ci ha portati alla attuale inclinazione alla barbarie: al degrado culturale e nei rapporti umani.
Tutto questo dunque non è che il risultato di un sistema unico di oppressione, un sistema articolato temporalmente in periodo preparatorio dato dal fascismo, uno di contenimento dell’azione di ritorno delle masse popolari (il morbido estremismo padronale di marca democristiana) e il suo trionfo tramite l’avvento del populismo berlusconiano, il quale, con tutte le sue contraddizioni, è la formulazione più vicina alla cultura del capitale in questa fase: è il berlusconismo, con la collaborazione attiva dei centristi del PD, che spazza via i residui elementi di civilizzazione che, con vari strumenti i lavoratori e grandi lotte, i lavoratori erano riusciti a far penetrare nella società: solidarietà, unità contro il capitale, realizzazione nella lotta, valorizzazione dell’uomo e valori umani, democrazia come partecipazione ecc. ecc.
Sul piano politico questa vittoria si manifesta con il dispiegarsi dell’ideologia liberista, che subordina ogni valore all’unico valore ammesso, la logica del profitto. Un profitto da realizzare con qualsiasi mezzo e a qualsiasi prezzo. E soprattutto profitto in continuo aumento, per compensare la sua caduta tendenziale.
Dalla vittoria totale del moderno Moloch rappresentato dal Capitale Finanziario (che inizia prima, ma appare alla fine degli anni Ottanta), si assista alla più sfacciata teorizzazione di un selvaggio sistema di super sfruttamento spacciato per strada maestra per garantire più benessere a tutti; seguito dalla ancora più sfacciate difesa del modello liberista, una volta che ha visto fallire tutti i suoi obiettivi, accampando (a ogni suo fallimento) il pretesto che non si era liberalizzato abbastanza. Come prendere una medicina, non guarire e trovarsi a aumentare progressivamente lo dosi fino al collasso. È esattamente quel che sta succedendo in Italia e in tante altre parti del mondo dove i pasdaran del liberismo hanno più che vinto, stravinto.
09apr-cinsulti-640Si può essere più disonesti intellettualmente? Di fronte al continuo fallimento delle ricette liberiste (i primi effetti si sono visto già negli anni Novanta); di fronte all’unico risultato che il liberismo ottiene, di concentrare in sempre meno mani masse crescenti di capitale (cioè di potere); codesti fanatici della scienza al servizio del capitale si ostinano a proporre ciecamente, sorta di accanimento terapeutico, sempre le stesse ricette, l’eterno allargamento dei privilegi, il cieco procedere in direzione di una società oligarchica che finirà con il soffocare nella propria iniquità.
Ed è proprio questa iniquità, con le conseguenze che produce, la vera radice del tanto sgradevole a cui assistiamo. In una società che teorizza la polverizzazione dei diritti, la violazione sistematica delle proprie stesse leggi (che devono valere solo per gli ultimi e penultimi), che incita alla sopraffazione, alla menzogna, a subordinare il comune al particolare, che teorizza la guerra umanitaria, e pratica la sopraffazione e l’oppressione del più debole; come pensare che gli animi subiscano tutto questo senza degenerare? Che in alcuni prima e poi in molti non si insinui il germe dell’iniquità reciproca e della demenza (la demenza dei sacerdoti-economisti che portano avanti la religione del capitale)? Nel desolato quadro attuale di sotterranea istigazione a delinquere (e cosa è il lavoro nero se non una permanente apologia dell’illegalità e invito a considerare come unica legge la legge del più forte?) questo è davvero impossibile. La stessa classe dirigente, che un tempo badava a fornire di sé una immagine di dignità e decoro, oggi si sbraca dietro al suo lieder e accetta di farsi rappresentare da una classe politica volgare, inetta, truffaldina. È la prima inoltre a introdurre nella contesa ideologica (a parte la menzogna sistematica) l’uso ella clava, al posto degli argomenti. Basta guardare cosa succede nei talk show televisivi in cui si assiste a una sorta di teppismo verbale, mai c’è un vero confronto, la parola d’ordine è imporsi all’avversario, non farlo parlare o quantomeno ostacolarlo. C’è da meravigliarsi poi se il risultato è l’aumento progressivo del tasso di inciviltà e incultura?
L’aggressività e la volgarità in politica, nei media (che finisce con il riversarsi sulle persone) occorrere rendersene conto non è altro che la punta di un ICEBERG di problematiche profonde che non sarà con prediche (neppure quelle di papa più o meno buono) che potranno essere eliminate; non certo l’educazione scolastiche che è prevedibile giochi un ruolo sempre meno efficace dal punto di vista educativo.
Questa società secerne degrado e volgarità “come il fegato secerne la bile”.

Non nel parlamento italiano, non sempre tocca a noi la bandiera di pietra dello scandalo...

Non nel parlamento italiano, non sempre tocca a noi la bandiera di pietra dello scandalo…

L’unica speranza di salvezza è quello che negli ultimi decenni è venuto meno: il contributo delle masse, il loro risolutivo intervento per sciogliere i nodi culturali e politici. È stato detto ma non basterà mai ripeterlo, solo per mezzo di energiche e prolungate azioni collettive tutti noi possiamo essere restituiti alla speranza. La stessa speranza della quale molti, finti o veri scettici, ritengono sia l’anticamera delle disperazione. Sì, a volte lo è, anticamera della disperazione. Altre però è catalizzatore di tutte le forze interiori che attraverso la rabbia e l’indignazione possono innescare la decisione di irrompere nella storia per introdurvi i cambiamenti radicali che solo possono immetterla sui giusti binari. I cambiamenti radicali che inizino a delineare la prospettiva di un mondo migliore.
Noi tutti siamo chiamati a gettarne le basi. Possiamo non volerlo, ma lo faremo.
Anzi, lo stiamo già facendo. Senza sapere che lo facciamo.

BREVE NOTA

La redazione di questo strano blog voleva avvisarvi che il nuovo romanzo (e-book) di Mauro Antonio, cioè MEMORIE DI MASSIMA SICUREZZA, è in vendita presso GZ editore.
Ecco uno dei link dove saperne di più e/o acquistarlo:
http://www.ultimabooks.it/memorie-di-massima-sicurezza

Avete presente la pubblicità detta “progresso”? Beh, questa è informazione. Qui non si fa pubblicità. (db)

 

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

  • mario sumiraschi

    Ma se l’eminentissimo capopolo urla-sbraita-aggredisce come alter ego dell’iracondo-attoriale Sgarbi Vittorio, possiamo aspettarci che – in totale assenza di ogni funzione pedagogica – i tifosi agiscano imitando il capo, convinti che l’annientamento sia la validazione della giustezza del proprio comportamento. Le generazioni che hanno visto urlare-sbraitare-aggredire squadracce dalle camicie nere, forse potrebbero provare un triste deja vu con tali comportamenti, ma si sa sono anziani e l’uso del web è davvero limitato. I teppisti del turpiloquio esistono solo se non sono coinvolti fisicamente, in prima persona. Sono stati convinti che sia il ‘vaffanculo’ la risposta a eventi che subiscono e non capiscono se non con la ricerca di ‘untori’. Da popolo sono diventati ggggggente, per la felicità dei loro burattinai.
    A proposito: W Miglieruolo !

  • Incasso e contraccambio: W Sumiraschi. Che Dio li moltiplichi e Marx li incoraggi e conforti… ma non solo lui, noi tutti.

  • Avete presente la pubblicità detta “progresso”? Beh, questa è informazione. Qui non si fa pubblicità.

    Tra DB e Sumiraschi dormo effettivamente tra due guanciali.
    Ora chiudo perché devo correre in fretta Genzano, dove i lavori fervono…

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