Il PNRR e l’incapacità del governo

di Umberto Franchi
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IL PNRR DA 248 MILIARDI FU  APPROVATO CIRCA DUE ANNI FA, DAL CENTRODESTRA, CENTROSINISTRA , CON SOLI 19 VOTI CONTRARI 51 ASTENUTI E 442 SI.
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Ora a due anni di distanza il governo di destra/destra della Meloni, sostiene che non sono in grado di spendere le risorse stabilite dalle Unione Europea, sia per quanto riguarda i Piani di “sviluppo”, che nei tempi previsti dalla UE, con il rischio di dover rinunciare alle ingenti risorse.
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MA VEDIAMO DI COSA SI TRATTA QUANDO PARLIAMO DI PNRR.
DI QUESTO:
  • Risorse per la Transizione ecologica, sono pari a 59,33 miliardi;
  • Le Risorse per la Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, sono pari a 40,7 miliardi;
  • Le risorse per le Infrastrutture, sono pari a 25,13 miliardi;
  • Le risorse per la Ricerca ed istruzione, sono pari a 30,88 miliardi;
  • Le risorse per l’Inclusione sociale, sono pari 19,81 miliardi;
  • Le risorse per la sanità e salute, sono il fanalino di coda con 15,63 miliardi.

MA NEL MERITO ED IN MODO PIU’ DETTAGLIATO, CREDO CHE SIA POSSIBILE FARE LE SEGUENTI CONSIDERAZIONI:

Lo Stato è stato depredato nell’arco degli ultimi 30 anni non solo di tutte le sue strutture pubbliche industriali e di ricerca, ma anche dei “cervelli” in grado di produrre Piani adeguati di sviluppo. Essendo lo Stato “collassato” , la politica economica e nelle mani di politici che sono grandi incompetenti, che si rimettono ai voleri delle imprese private.
Ad esempio:
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La modernizzazione del digitale e delle infrastrutture (comunicazione, pubblica amministrazione, sistema produttivo):
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  • Viene definita con una presunta modernizzazione del digitale, con l’innalzamento dell’esposizione a campi magnetici 5G, innalzando i limiti di soglia da 6V/M a 61/V/M pari al 1000% con futuribili malattie e disastri sanitari per gli esseri umani… ;
  • Sulle infrastrutture riguardanti le reti idriche (che oggi perdono 100.000 litri al secondo) – l’acqua persa è pari al 48% e potrebbe dare da bere a 40 milioni di persone – c’è solo un investimento di soli 900 milioni di euro con l’impossibilità di intervenire sui 25.000 Km di distribuzione della rete idrica esistente;
  • Sulla rete fognarie e di depurazione delle acque reflue, ci sono solo 60 milioni di euro, ma l’Italia ha una condanna da parte della Corte di Giustizia Europea perché alcune regioni del SUD (Puglia, Calabria, Sicilia, ma anche il 40% del sistema fognario di Firenze scarica le acque reflue nell’Arno) non depurano le acque reflue e ben difficilmente con una cifra così bassa si potrà fare un “cambio di passo”.

La transizione verde che comprende interventi per economia circolare, interventi in agricoltura, energia rinnovabile, sviluppo filiera idrogeno, mobilità sostenibile:

  • Rispetto al precedente Piano Conte, c’è una riduzione degli investimenti di energie rinnovabili per l’efficienza energetica, che passa dai 7 miliardi del Piano Conte ai 2 miliardi del Piano Draghi/Meloni;
  • Gli investimenti sull’idrogeno , ma non verde… consentiranno ad Eni e Snam di continuare ad avere un ruolo determinante. Nel Piano, e non è chiaro se le reti idrogeno saranno allacciate alle attuali centrali a gas;
  • Nella “filiera di transizione ecologica” è previsto un sito di stoccaggio CO2 a Ravenna, con un progetto ENI , che servirà ad estrarre idrocarburi anche dopo il 2050;
  • In merito all’economia circolare , il Piano Draghi, non modificato dalla Meloni si concentra sulla gestione dei rifiuti , manca un progetto capace di coinvolgere anche le industrie a partire da quelle piccole e medie;
  • Le risorse destinate alla qualità dell’aria e la biodiversità, attraverso la tutela delle aree verdi e marine, sono 780 milioni di cui 360 per “rinaturalizzare” il fiume PO , sino ad ora sono rimasti del tutto disattese.
  • La questione dei territori altamente inquinanti a partire dalla “terra dei Fuochi” , da Taranto, Priolo, Gela, ed altre molte falde inquinate sparse per l’Italia … è stata del tutto dimenticata … come se non esistessero.***
  • Non esiste nessun Piano di investimenti per la riconnessione ecologica del Paese ad iniziare dal ripristino della biodiversità in molte aree pianure, colline, montagne;
  • Manca anche ogni riferimento esplicito sul consumo del suolo, e sulle immatricolazioni delle auto diesel e benzina.

Occorrerebbe rafforzare la messa in sicurezza dei viadotti e ponti stradali, dei territori, un sistema portuale competitivo sostenibile… Per fare ciò servirebbe un forte ruolo dello Stato ed invece è stata fatta dalla Melon/Salvini (unica modifica al PNRR) una riforma delle regole sugli appalti e subappalti, che deregolamenta e privatizza il tutto, “azzeramento del codice degli appalti ” con una prospettiva di incremento della cementificazione, dei morti sul lavoro, della “mafia dai colletti bianchi”:

  • il PNRR, prevede anche una nuova rete per il trasporto pubblico con 11 Km di metropolitane, 120 Km di filobus, 85 Km rete ferroviaria, 15 Km di funivie… è veramente “poca roba” una goccia d’acqua nel mare dei bisogni;
  • nel Piano si prevede l’acquisto di 53 treni regionali, nel piano Conte erano 80, il resto delle risorse va ai treni ad alta velocità… mentre a livello regionale oggi abbiamo ancora 256 treni Diesel circolanti;
  • Su gli autobus, in Italia ne abbiamo 42.800 circolanti,,, molti di loro sono vecchi ed insicuri, il PNRR ne prevede la sostituzione di 5.500 , circa il 13%… molto poco;
  • I percorsi ciclabili urbani passano dai 1000 Km della precedente proposta agli attali 570 Km, i percorsi ciclabili turistici da 1626 Km agli attuali 1200 Km.
Per l’istruzione e ricerca per rilanciare la crescita , la produttività e l’inclusione sociale:
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  • i fondi da destinare alla ricerca diminuiti da 38 del precedente Piano a 30 miliardi… e per le sfide tecnologiche ambientali   sono inconsistenti,
  • nel piano Draghi (non modificato) sono previsti solo 4,5 miliardi di euro;
  • c’è un impegno sostanziale ma generico per gli asili nido e scuole materne,  con 4,6 miliardi.
Le politiche attive del lavoro con il potenziamento dei centri per l’impiego, del servizio civile universale, e con il sostegno all’imprenditoria femminile:
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  • Nel PRR, si sostiene, che gli investimenti porteranno in 5 anni un incremento di 750.000 occupati… una cifra modesta visto che in un solo anno di pandemia abbiamo perso quasi un milione di occupati;
  • Nel Piano si parla di potenziamento dei Centri per l’Impiego, ma non sono essi che creano lavoro… e non basta nemmeno fare investimenti innovativi di processo e di prodotto… per creare nuova  occupazione, è anche necessario che le imprese abbiano più commesse… più ordinativi… ma per questo sarebbe necessario un rilancio dei consumi, che invece non può avvenire a causa degli stipendi e pensioni, che vengono tenuti molto bassi… mentre è stato riformato il reddito d cittadinanza con una dimezzamento delle risorse e dei tempi di attuazione che andranno a colpire i soggetti più deboli;
  • Nel PNRR si parla di uno sviluppo del servizio civile e volontariato a favore dei giovani, ma è  soltanto una forma di sfruttamento, con persone che vengono  occupate in attività vere, con un rimborso spese che difficilmente superano le 300 euro mensili;
  • Ci sono 400 milioni per l’imprenditoria femminile.
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Sulla sanità gli obiettivi sono: il rafforzamento della rete territoriale  , l’ammodernamento delle dotazione tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale, lo sviluppo della telemedicina:
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  • Ma dopo i 37,5 miliardi tagliati alla sanità pubblica negli ultimi a partire dal 2012, si parla in positivo di investimenti per rafforzare la rete sanitaria territoriale anche attraverso squadre di medici ed infermieri che assistono, curano e prevengono le malattie a domicilio… ma le risorse stanziate dalla Meloni nel PNRR restano quelli del 15 miliardi di Conte, ma per l’anno 2023 ci sono solo 1,9 miliardi con i pronto soccorsi ed ospedali verso il collasso.
  • A nessuno può sfuggire il fatto che la distruzione del SSN, non è avvenuta perché non potevamo permettercelo, ma perché  da circa 30 anni, è stata perseguita una precisa scelta  politica a sostegno  di precisi interessi economici privati, a favore delle classi ricche dominanti, delle cliniche private… sarebbe necessaria una reale inversione di tendenza su investimenti e prevenzione senza limiti di spesa , che invece non c’è
  • La telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico, sono solo palliativi, in una situazione dove andrebbero anche fatte notevoli assunzioni di medici e personale sanitario, investimenti tecnologici e nuovi plessi ospedalieri.
Insomma non solo la realtà è pessima, ma essa viene aggravata dalla decisione del governo di spendere il 2% del PIL per armamenti continuando anche ad armare l’Ucraina, con una grave ricaduta sulle condizioni economiche e sociali dei cittadini e del Paese.
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Redazione
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