Il tempo consuma gli uomini e le cose

di Natalino Piras

Nico Orunesu, Battaglia, 1983. coll. Moi

C’è chi è pervicace nelle coerenze nonostante tutto.

Siamo arrivati, ragionando in termini di guerra, a oltre ottant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale. Almeno in una parte d’Europa. Ci sono altre parti dove la guerra non ha mai smesso, specie all’ Est: dalla ex Jugoslavia, a confine con l’Italia, sino a quello che fu l’impero sovietico, quanto doveva essere il luogo-tempo della giustizia sociale trasformato in abominio, in negazione dei diritti della persona, in nome del popolo. In realtà per volere di tanti, sanguinari tiranni, da Stalin a Putin passando per Breznev. I gulag sovietici furono come quelli nazisti, anche peggio. Ancora adesso in Russia non c’è libertà. In nome della guerra, del potere delle armi.

C’è guerra in tanti parti del mondo. La guerra nessun tempo consuma né riesce ad erodere. Anzi ingrassa.

Quel che i ciechi non vedono è pure che qui da noi in Italia il fascismo nessun tempo lo ha consumato. Anzi torna, stante la feccia di destra al governo, ogni giorno più terribile e feroce. Quanto più è cretino, la feccia al potere sono tutte e tutti teste di legno, tanto più è temibile.

Il fascismo nasce dalla guerra, ingrassa con la guerra, fa perdurare la guerra.

Da qui a pochi giorni, il 12 dicembre, ricorre il cinquantaseiesimo anniversario della strage di Piazza Fontana, a Milano. Una strage fascista come tutte le stragi che hanno insanguinato l’Italia nella prima Repubblica, nel tempo di Berlusconi che aggiornava in tragica farsa il fascismo come tragica farsa, passim, qua è là, mascherata da strage nel lavoro, strage di quanto fu lo welfare, strage di qualsiasi intelligenza politica, anche adesso, con revenant del fascismo al potere, uomini e donne.

La guerra per la guerra è il più crudele dei tempi, privato com’è di ragione, di sentimento, di intelligenza del bene.

La gente poi si abitua a queste guerre. Non c’è memoria storica che possa funzionare da prevenzione e riparo perché una delle funzioni del potere fatto da teste di legno è che non deve esistere memoria storica del bene e del male.

Si arriverà, nel continuare del tempo che non riesce a consumare la guerra, ad abolire la memoria storica. Il mondo, nel locale e nel globale, è in mano agli imbecilli, freaks e revenant che ogni giorno nei giornali, in tv, nei giornali, predicano la pace. Una terribile menzogna.

Natalino Piras           

da qui  https://www.facebook.com/natalino.piras

Immagini: Nico Orunesu

Impossibile fermare la guerra se non c’è intenzione

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