Iniziò così…

Il 18 aprile erano in 4 di fronte alla casa di Maroni (Roberto). La polizia li ha subito intimiditi e poi fermati. Ma erano preparati, Giulia è anche avvocata. “Qual è il reato? Se non istigo a un reato, sulla mia maglietta posso scrivere ciò che voglio. E ovviamente possiamo circolare o sostare dove ci pare”. Poco dopo Maroni (R) era a un convegno. Al suo arrivo ha trovato ad aspettarlo altre 6 persone. All’incirca le stesse scritte sulla maglietta e scena “in fotocopia” con le forze dell’ordine; ma Jacopo – avvocato proprio come Giulia però senza i ricci sul collo – ha “sgominato” con poche frasi i presunti difensori del presunto ordine.

Contemporaneamente si svegliava Tremonti (Giulio) e di fronte al suo modesto casolare erano in quattro (due giovani e due no). Stessa scena che sotto casa-Maroni ma perquisizioni più brusche forse perchè nessuno dei 4 “passeggianti” risulta avvocata/o; ma Alfio, Francesca, Giovanni (fresco pensionato: AUGURI) e Zora (un nome che ha molto insospettito i poliziotti) hanno fatto valere i loro diritti.

Nelle stesse ore o poco dopo nei pressi dei Palazzi (quelli del potere) un’altra cinquantina di persone erano con magliette simili ad aspettare Maroni, Tremonti e soci. Il copione si è ripetuto con minime differenze: a esempio un funzionario di polizia ha notato che due ragazzi giocavano a carte e ha sostenuto che, in base a un mai abrogato articolo del Codice (non ha saputo però specificare se Rocco, cioè di epoca fascista, o Caio Tullio cioè della legislazione di Caligola) occorreva uno speciale permesso per usare le carte in luogo pubblico.

All’ora di pranzo nei luoghi dove di solito Maroni, Tremonti e lor signori “desinano” (persone così non mangiano come donne e uomini comuni ma “desinano” o si incontrano in “pranzi di lavoro”) altre decine di perrsone erano lì. In silenzio, armate solo di quelle magliette, di pazienza e in taluni casi di una copia del Codice penale. Alcuni estremisti impugnvano, con fare minaccioso, la Costituzione.

E’ iniziata  così, si è allargata ed è chiaro che durerà a lungo. Oggi – 18 maggio 2011 –  il “New Times York” in un editoriale scrive: “Da non credersi (…) Il governo di Berlusconi, che sempre più persone chiamano il signor P2-1816, sta per cadere. Dove non è riuscita la fiacca opposizione parlamentare o alcune grandi manifestazioni, dove ha fallito la congiura di palazzo targata Fini e persino le inchieste d magistrati coraggiosi e incorruttibili, stanno per riuscire poche migliaia di persone che hanno iniziato a pedinare ovunque i ministri, i parlamentari e persino certi funzionari. In silenzio ma con quelle magliette che ormai sono diventate famose in tutto il mondo (…) Tutti ormai sanno cosa c’è scritto e molte persone le indossano in Italia come in Canada o in Nuova Zelanda, per esprimere solidarietà alle pedinatrici (molte le donne) e pedinatori instancabili”.

Qui in Italia – le avrete viste e forse le portate addosso in questo momento – le magliette dilagano anche in luoghi (le fabbriche, le biblioteche, gli uffici, le scuole, le residue panchine…) non frequentati da Maroni Roberto, Tremonti Giulio e Associati. Ma il fenomeno più vistoso e che sta incuriosendo i giornalisti di mezzo mondo è il panico, il crollo nervoso che si sta impadronendo di ministri per la presenza implacabile di molte centinaia di persone, organizzate per darsi il cambio ogni 4-6 ore, con quelle magliette. Sono ovunque. Tutti gli “uomini politici” (si chiamano così, anche se sono donne) del centrodestra hanno strillato alla “persecuzione” chiedendo di indagare sui capi del complotto. L’avvocato di Maroni R. è stato il primo che ha denunciato 5 persone (poi 12, poi 18, ora sono 76…)  che lo seguivano – o meglio lo aspettavano – dappertutto: chiederà un miliardo di euro (o euri, se preferite) per “danno biologico”. Il governo dice che sta studiando una legge ma finora nessuno è in grado di capire cosa si potrebbe vietare.

Attenziò battagliò.

Oggi non è il 18 maggio ma il 19 aprile. E’ martedì.  E dunque su codesto blog siamo dalle parti della fantascienza o se preferite nel “cuscino della notte” dove – come sa chi ogni tanto passa di qui – scrivo o raccolgo storie dichiaratamente non “vere” perchè non accadute (per ora?). Però nulla vi impedisce di decidere cosa c’è scritto su quelle “magliette” e di indossarle oppure di organizzare (basterebbero 2-300 persone) questi picchettaggi “ad personam”: un pedinamento – o forse “aspettamento” – permanente e di massa. Stupidaggini di Barbieri? Sino a un certo punto: questa del “pedinamento ossessivo” (haunting) era una delle tecniche adottate prima in India su indicazione di Gandhi e poi negli Usa dal movimento contro la guerra in Vietnam. Ne dà conto anche un bel libro scritto da Aldo Capitini nel 1967, “Le tecniche della nonviolenza” (è stato ristampato, qualche anno fa, nelle edizioni Linea d’ombra).  Se vi piace leggere e camminare potrebbe essere una lettura, un’idea per voi. Insomma quello che ho scritto è fantasia (fantapolitica, fantascienza, sogno) oggi 19 aprile. Magari potrebbe essere realtà il 18 maggio.Come sempre, il futuro dipende anche da noi.

Redazione
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Un commento

  • Vera fantascienza, questa. Alias, vera realtà, quando la realtà viene fatta lievitare dalla fantasia. Diceva Guimaraes Rosa, grande scrittore brasiliano, che l’Amore mente per dire maggiore verità. Qualcosa di simile fa la Fantascienza. Dice maggiore verità mentendo (apparentemente) sulle cose. Trasfigurandole tramite la fantasia.
    Vediamo se qualcuno farà eco prendendo l’iniziativa…

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