José e Pilar – Miguel Gonçalves Mendes

di Ismaele(*) 

un film su Josè Saramago e Pilar Del Rio.

 

a volte si dice che dietro un grande uomo c’è una grande donna, o viceversa, ma questo non avviene qui.
Josè e Pilar, Pilar e Josè sono due che sono affianco, nessuno sta dietro o davanti, neanche se Josè è un premio Nobel della letteratura e uno dei più grandi scrittori dell’ultimo secolo.
questa è la storia di Josè e Pilar, due esseri umani, speciali.
Josè sa che si vive solo una volta, e bisogna farlo al meglio, e lui lo fa.
il regista racconta gli ultimi mesi di vita di Josè Saramago, entra nella vita di Josè e Pilar, senza disturbare, regalandoci la conoscenza viva dei due, e uno è vivo finché lo ricordano, lo ricordiamo, coi libri e con questo film.
se le facce, le parole, la debolezza, la forza e l’ironia di quei due, di Josè e Pilar, non ti dicono niente, peggio per te.
non c’è neanche la scusa per non vedere il film perché non è in italiano, c’è l’edizione italiana, vuoiti bene, cercalo e guardalo, avrai trascorso due ore ben spese, non te ne pentirai, e se dopo leggerai qualche libro di Saramago ti farà solo bene.

(*) Trovate questo appuntamento in blog ogni lunedì e giovedì sera: di solito il lunedì film “in sala” e il giovedì quelli da recuperare. Ismaele si presenta così: «Tre film al giorno, tre libri alla settimana, dei dischi di grande musica faranno la mia felicità fino alla mia morte” (François Truffaut). Siccome andare al cinema deve essere piacere vado a vedere solo quei film che penso mi interessino (ognuno ha i suoi pregiudizi). Ne scriverò e mi potrete dire se siete d’accordo o no con quello che scrivo; ognuno vede solo una parte, mai tutto, nessuno è perfetto. Ci saranno anche film inediti, ma bellissimi, film dimenticati, corti. Non parlerò mai di cose che non mi interessano o non mi sono piaciute, promesso; la vita è breve non perdiamo tempo con le cose che non ci dicono niente» (db)

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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