Kiki Dimoulà: «La pietra perifrastica»

101esimo appuntamento con “la cicala del sabato”(*)

La pietra perifrastica

 

Parla.

Dì qualcosa, qualsiasi cosa.

Soltanto non stare come un’assenza d’acciaio.

Scegli una parola almeno,

che possa legarti più forte

con l’indefinito.

Dì:

ingiustamente”

albero”

nudo”

Dì:

vedremo”

imponderabile”,

peso”.

Esistono così tante parole che sognano

una veloce, libera, vita con la tua voce.

 

Parla.

Abbiamo così tanto mare davanti a noi.

Lì dove noi finiamo

inizia il mare

Dì qualcosa.

Dì “onda”, che non arretra

Dì “barca”, che affonda

se troppo la riempi con periodi.

 

Dì “attimo”,

che urla aiuto affogo,

non lo salvare,

non ho sentito”.

 

Parla

Le parole hanno inimicizie,

hanno antagonismi

se una ti imprigiona,

l’altra ti libera.

Tira a sorte una parola dalla notte.

La notte intera a sorte.

Non dire “intera”,

Dì “minima”,

che ti permette di fuggire.

Minima

sensazione,

tristezza

intera

di mia proprietà

Notte intera.

 

Parla.

Dì “astro”, che si spegne.

Non diminuisce il silenzio con una parola.

Dì “pietra”,

che è parola irriducibile.

Così, almeno,

che io possa mettere un titolo

a questa passeggiata lungomare.

[da «Il poco del mondo», traduzione di Clelia Albano]

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

Redazione
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