L’11,6% dei cittadini Usa vive in povertà

redazione Diogene*

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A gennaio 2021, 37,9 milioni di statunitensi vivevano in povertà, pari all′11,6% della popolazione totale, secondo l’ultimo rapporto dello United States Census Bureau. Questo nonostante il fatto che gli Usa siano al primo posto come nazione più ricca del mondo in termini di PIL.

“La povertà e l’insicurezza economica sono ampiamente comuni, vissute molto comunemente”, ha affermato Shailly Gupta Barnes, direttore delle politiche presso il Centro Kairos per le religioni, i diritti e la giustizia sociale. “Fanno parte della storia americana tanto quanto i successi del sogno americano”.

Ma il numero riportato dal Census Bureau si basa sulla misura ufficiale della povertà, che è rimasta praticamente invariata dalla metà degli anni ’60. Viene calcolato confrontando il reddito lordo prima del pagamento delle imposte con una soglia fissata a tre volte il costo di una dieta alimentare minima nel 1963.

“Il ricercatore il cui lavoro è diventato la base di quella misura non ha mai pensato che fosse utilizzato nel modo in cui viene attualmente utilizzato”, ha affermato Barnes.

Grace Bonilla, presidente di United Way di New York City, ha affermato che la misura ufficiale sulla povertà non prende in considerazione indicatori molto evidenti. Per iniziare, esamina il reddito lordo invece della retribuzione effettiva nelle tasche della persona. Inoltre, non tiene conto di fattori come la composizione della famiglia o il costo dell’assistenza all’infanzia.

“Non ha tenuto il passo con il modo in cui la vita è cambiata per la maggior parte degli statunitensi”, ha detto Bonilla.

In risposta, il Census Bureau ha sviluppato un conteggio supplementare sulla povertà dal 2011, per migliorare la misura di rilevazione precedente. Incorpora nella misurazione sia il costo dei bisogni di base come cibo, vestiti e servizi pubblici, ma anche trasporti e programmi governativi.

Tiene conto anche delle differenze geografiche e delle dimensioni delle famiglie. Il tasso SPM (Supplemental Poverty Measure) per il 2021 si è attestato al 7,8% , rispetto al tasso ufficiale di misura della povertà dell′11,6%, principalmente a causa degli aiuti del governo durante la pandemia di Covid-19 . Ma alcuni esperti affermano che anche l’SPM non è all’altezza.

″È un passo nella giusta direzione, ma non ci fornisce un conteggio accurato della povertà negli Stati Uniti”, ha affermato Bonilla. “Se hai un solo metro di misura per l’intero paese, perderai nel calcolo un grande numero di persone che sono a rischio di cadere in povertà o che tecnicamente vivono già in povertà ma non vengono conteggiate dalla misura”.

*diogeneonline.info 

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