La bambina di Catanzaro e i giudici

«Ogni bambina sono io»

Il meglio (FORSE) del blog-bottega /273…. andando a ritroso nel tempo (*)

 La Terza Sezione penale della Corte di Cassazione, il 15 ottobre 2013, ha annullato la sentenza con la quale la Corte d’Appello di Catanzaro, nel 2011, condannava un sessantenne, addetto ai servizi sociali del comune di Catanzaro, per aver abusato di una bambina di undici anni che gli era stata affidata. Fra i motivi dell’annullamento, la Corte rimanda alla sentenza d’appello, che avrebbe disconosciuto (in via considerata troppo generica) la possibilità di concedere le attenuanti relative «alla minore gravità del fatto».

Noi avvertiamo l’urgenza di prendere la parola per nominare, e denunciare, l’insopportabile attacco che viene mosso alla nostra libertà, alla giustizia ma, soprattutto, a una bambina di 11 anni. Quali sono le «attenuanti» che la Corte d’Appello di Catanzaro avrebbe trascurato di considerare? Secondo la Cassazione il consenso della vittima e la circostanza che i rapporti sessuali si erano innestati nell’ambito di una relazione amorosa. Questo perché, l’atto sessuale si inseriva nell’ambito di una relazione amorosa; e che, sebbene l’abuso sessuale sia sempre connotato da grave invasività fisica, lo stesso nel caso di specie non poteva ritenersi invasivo allo stesso modo dell’ipotesi in cui avvenga con forza e violenza e al di fuori di una relazione amorosa, atteso che nel primo contesto derivano più contenute conseguenze negative alla minore sul piano psicologico. In definitiva, la sentenza di condanna avrebbe mancato di considerare e valutare gli ulteriori e attenuativi aspetti della vicenda prospettati dalla difesa, quali il «consenso», l’esistenza di un rapporto amoroso, l’assenza di costrizione fisica, l’innamoramento della ragazza.

Come si possano anche solo ipotizzare ragioni mitigatorie attenuative e con simili motivazioni, rispetto a una bambina di 11 anni, è cosa che ci lascia sconcertate. Relazione amorosa, consenso, assenza di costrizione fisica, sono temi e «giustificazioni» che negli ultimi anni si sono rincorse sui media e nelle arringhe di avvocati poco accorti. Che si pensi di poterle utilizzare sulla pelle di una bambina ci pare un abominio; che sia proprio la Corte di Cassazione a suggerire di considerare come amore il rapporto fra una bambina e un uomo adulto, cui è stata affidata, rintracciandovi un dispositivo attenuante, ci sconvolge. Temiamo che questa inaccettabile interpretazione, che sottende a un modello culturale scellerato, possa rappresentare un precedente molto pericoloso. Riteniamo indecente qualunque interpretazione che rinunci a nominare la violenza sulle bambine e che siano le istituzioni stesse a ignorarla o mistificarla, nella consapevolezza che non si può confondere la storia di bambine e donne con la collusione alla violenza, quasi come se questa fosse parte del corso naturale delle cose.

Rigettiamo al mittente tentativi di questo genere e manterremo alta l’attenzione su questa vicenda, attraverso iniziative specifiche. In particolare vigileremo affinché la Corte di Appello di Catanzaro, cui oggi spetta il compito di decidere, nomini la violenza e affermi con chiarezza un principio di giustizia per questa bambina, ma anche per tutte le altre.

Giovanna Vingelli, Cs 

Doriana Righini, Cz

Isolina Mantelli , Cz

Teresa Scamardì, Cz

Adriana Papaleo, Cz

Denise Celentano

Centro antiviolenza Mondo Rosa, Cz

Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, Cs

  Associazione Telefono Donna – Casa delle Donne Ester Scardaccione, Pz

Centro di ascolto DNA Donna

Associazione daSud Roma

Celeste Costantino, Roma

Paola Bottero,Roma

Pina Nuzzo, Roma

Franca Fortunato, Cz

Sabrina Garofalo, Cs

Laura Triumbari, Roma

Cinzia Paolillo, Roma

Maria Cristina Guido, Cs

Laura Cirella, RC

Monica Francioso, RC

Marina Martino, Cs

Enza Miceli, Le

Tiziana Calabrò, RC

Laura Lombardo , Cs

Elena Bova, Cz

Lorenza Valentini, Roma

Guglielmina Falanga, Cs

per sottoscrivere basta andare su ognibambinasonoio.wordpress.com oppure scrivere a ognibambinasonoio@hotmail.com

Le api sono state disegnate dalla piccola Alice

 

Una nota della “bottega”: abbiamo cercato in rete se c’era qualche aggiornamento e non lo abbiamo trovato. Sul sito ognibambinasonoio.wordpress.com c’è un solo post (quello che avete letto qui sopra) del 17 dicembre 2013. La bambina è sparita? Come la giustizia…

(*) Anche quest’anno la “bottega” recupera – nel pieno dell’estate – alcuni vecchi articoli che a rileggerli, anni dopo, ci sembrano interessanti. Il motivo? Un po’ perché 20 mila articoli (appena superati) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché d’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che – il maledetto Covid permettendo – dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda (ma un po’ alla volta siamo arrivati al novembre 2013) valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto ritrovare semi, ponti, pensieri, ornitorinchi (cioè stranezze eppur vere) perduti; ove possibile accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente. Con le firme più varie, con stili assai differenti e con quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. Al solito verso l’inizio di settembre termineremo questo (forse) “meglio”. Per rivederci presumibilmente la prossima estate. O chissà. [db]

 

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *